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- Questo topic ha 23 risposte, 15 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 9 mesi fa da kmallok.
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18 Maggio 2009 alle 11:10 #126470Lupus82Partecipante
@bludive wrote:
unico problema è la sinusite, infatti non permette di compensare i seni frontali se non perfettamente liberi 😐
esatto, lo stesso mio problema….fortunato a compensare in maniera naturale, ma se ho solo una lieve sinusite, sono ca**i 👿
18 Maggio 2009 alle 12:09 #126471stiletPartecipanteI primi metri devo compensare in modo classico, strindendo il naso con le dita e “soffiando aria nel naso ” dopo questa operazione riesco a compensare nei metri successivi con la stessa tecnica, ma senza usare le mani per stringere il naso, utilizzando solo i muscoli della lingua..
Non ho mai capito il perchè !!!18 Maggio 2009 alle 12:10 #126472matteoPartecipanteragazzi! ma so io quello strano che compensa con la mano al naso, o siete voi speciali ?? (a forza di leggere mi è venuto spontaneo il dubbio 😀 )
19 Maggio 2009 alle 7:32 #126473cicoPartecipanteAvevo già parlato delle varie tecniche di compensazione in un altro 3D e ripropongo quanto avevo scritto:
Tralascio le tecniche di compensazione profonda (erik-fattah, richiamo del diaframma, ecc) che non possono essere interessanti per chi svolge azioni di pesca ma solo per chi cerca prestazioni al limite e concentriamoci solo sulle due tecniche di più largo utilizzo: Valsalva e Marcante-Odaglia
la tecnica di compensazione di Valsalva consiste nell’eseguire uno sforzo espiratorio massimo, iniziandolo in apnea inspiratoria e mantenendo fortemente chiusi bocca e naso. Lo sforzo espiratorio, essendo chiuse le uscite naturali provoca un aumento della pressione intratoracica che, in quelle condizioni trova la sua via per l’ambiente esterno nella direzione del timpano.
la tecnica di compensazione di marcante-odaglia meglio conosciuta come manovra di “frenzel” consiste nel mettere in pressione uno spazio aereo molto più ristretto, quale quello del cavo rinofaringeo, piuttosto che uno più ampio, quale quello occupato dall’intero albero respiratorio. Il trucco sta nel riuscire ad isolare completamente la regione del rinofaringe, dove sboccano le tube di eustachio, dalle restanti cavità interne ed esterne. La separazione dall’ambiente esterno avviene mediante la chiusura del naso, stringendolo con le dita o sfruttando la compressione esercitata dalla maschera. Agisce isolando il naso-faringe dall’esterno e dalle vie respiratorie (il palato molle è spinto in alto a chiudere). In questo modo si provoca una riduzione di questo già piccolo spazio e quindi del volume del gas che contiene. Diminuendo il volume ne aumenta la pressione. Questo avviene perchè la lingua arretra, riempie l’orofaringe ed è spinta contro il palato molle in una posizione simile a quella che assume nella deglutizione. Azionandola come un pistone verso l’alto, comprime, poi, l’aria contenuta nella piccola cavità che fa aumentare la pressione sul timpano.
I due tipi di compensazione non si distinguono per l’utilizzo o meno delle mani ma per per i diversi volumi di aria messi in pressione. E’ sicuro però che, chi riesce a compensare senza mani esegue un marcante-odaglia in quanto, in vari modi (deglutendo, muovendo la lingua, sfruttando la pressione della maschera, ecc) riesce a mettere in pressione lo spazio aereo del retrofaringe.
La compensazione senza mani avviene con microcompensazioni continue in quanto non si riesce a creare una elevata sovrapressione ma si bilancia gradualmente la pressione esercitata dall’acqua sul timpano. Se chiedete a chi compensa senza mani quante volte deve compensare per scendere a 20 metri non saprà rispondervi e molti spesso non saprà neanche rispondervi se gli chiedete come fa a compensare…lo fa e basta.
Purtroppo non tutti possono compensare senza mani perchè dipende dalla conformazione fisica delle tube di eustachio, è però vero che si può imparare. Molti istruttori AA hanno imparato con l’applicazione, vi consiglio di iniziare in piscina scendendo lentamente a testa in su, casomai utilizzando la scaletta. Provate piano piano cercando il modo che vi consente di compensare, se lo trovate poi è solo questione di applicazione…Se volete capire che tipo di compensazione effettuate adesso basta provare a compensare in apnea espiratoria o a bocca aperta…se fate il valsalva non riuscirete a compensare con il marcante-odaglia si.
Il Marcante Odaglia con l’utilizzo delle mani è una tecnica che tutti possono imparare con un minomo di applicazione ed è sicuramente preferibile al Valsalva sia per il minor sforzo richiesto sia perchè il Valsalva crea un aumento della pressione intratoracia sempre da evitare.
22 Maggio 2009 alle 15:15 #126474kmallokPartecipanteCredo proprio che non ci sia nulla da aggiungere alle parole di Cico, tengo a sottolineare l’uso delle mani prescinde dalla manovra usata. Insomma utilizzare la manovra di frenzel o marcante-odaglia non significa compensare senza mani. I vantaggi di questa manovra, rispetto alla valsalva, sono tanti.
Spiccano senza dubbio il minor spreco d’aria, consentendo di fatto un numero maggiore di compensazioni, e la possibilità di dosare la pressione favorendo un’azione più delicata sulla membrana del timpano.
In fine vi ricordo che la manovra di valsalva và evitata per via della stimolazione del sistema nervoso vago.
Come ci fa notare Cico tutti possono imparare, forse non tutti potranno compensare senza mani, ma di sicuro miglioreranno moltissimo la tecnica e la sensibilità del gesto. Per raggiungere quest’obiettivo esistono degli esercizi specifici, la ginnastica tubarica. Le tube non hanno dei muscoli propri, sono formate da una parte rigida (nel lato interno dell’orecchio) e da una parte cartilaginea situata all’estremita della tuba nella zona rinofaringea. La parte cartilaginea è formata da due membrane che in condizioni normali collassano l’una su l’altra chiudendo il condotto. La tuba si apre per consentire all’orecchio medio di drenare, normalmente resta chiusa per evitare risalita di muco e agenti patogeni dalle vie respiratorie.
Come vi ho detto l’estremità della tuba è formata da cartilagine, quindi priva di tessuto muscolare, di conseguenza non può aprirsi con un movimento diretto.
L’estremità della tuba si apre dunque di riflesso ad un movimento dei muscoli delle zone adiacenti. Alcuni esempi:
– Deglutire (provate a tapapre il naso e chiudere la bocca, dunque delgutite )
– Sbadiglio
– Eruttazione
La ginnastica tubarica ha lo scopo di esercitare tutti i muscoli che riescono a far aprire la tuba. Con questi esercizi si riesce a sensibilizzare moltissimo il movimento ed a ridurre estremamente lo sforzo della compensazione. Sono esercizi semplici, ma vanno svolti in modo corretto, per cui vi consiglio di rivolgervi ad un istruttore oppure ad un logopedista (gli stessi esercizi vengono usati per scopi di dizione).
Per concludere, chi volesse approfondire l’argomento troverà di grande aiuto il testo “Corso di apnea” ed. Mursia di Pelizzari e Tovaglieri. Nel libro è presente un’intero capitolo dedicato alla compensazione e cisono molti esercizi di ginnastica tubarica, tecniche di respirazione e rilassamento. Inoltre troverete una buona spiegazione della fisiologia dell’orecchio, essenziale per capire bene come funziona la compensazione.
Tengo a precisare che non si tratta di una pubblicità del libro, odio le pubblicità nei post dei forum, motivo che mi ha spinto ad abbandonarne tanti. E’ solo un consiglio per chi volesse saperne di più.
Ciao.PS: Perdonatemi se sono stato troppo prolisso 🙂
22 Maggio 2009 alle 19:07 #126475ArbaArbaPartecipanteBravi Cico e Kmallok e grazie! Avete colmato un po’ della mia sconfinata ignoranza.
Mario
26 Maggio 2009 alle 20:36 #126476ThUnDeRPartecipante@Lefa wrote:
Io sono tra i fortunati che riesce a compensare con la Marcante Odaglia, che è appunto una predisposizione e non è detto che tutti possano riuscirci.
Per farla bisogna mettere in pressione le cavità rinofaringee.
Un risultato simile lo si puo ottenere deglutendo ma non è la stessa cosa, cerca di identificare cosa si innesca quando deglutisci e cerca di ricreare lo stesso risultato con una manovra nella quale la lingua è ferma.
Oppure, tappati il naso e spingi aria, sentirai la pressione, leva le mani e ricrea la stessa situazione di pressione coi muscoli bassi della lingua.
Se non ci riesci non ti sforzare, non tutti riescono.Io all’inizio facevo come il Maestro, facendo coincidere la compensazione delle orecchie con quella della maschera, da qualche anno scendo con “le porte sempre aperte”, ovvero mantengo in pressione costante dalla superficie fino alla quota operativa.
idem per me, compenso senza dita in qualunque posizione 😀 e faccio coincidere la manovra con la compensazione della maschera! 😀
28 Giugno 2009 alle 12:09 #126477aledec88PartecipanteQuindi se riesco a compensare a secco con bocca aperta (e ci riesco) faccio quella “giusta”?
Detto questo, il fatto di non dover usare le mani è solo questione di pratica, o cmq potrei non esser predisposto?1 Luglio 2009 alle 13:30 #126478kmallokPartecipante@aledec88 wrote:
Quindi se riesco a compensare a secco con bocca aperta (e ci riesco) faccio quella “giusta”?
Detto questo, il fatto di non dover usare le mani è solo questione di pratica, o cmq potrei non esser predisposto?Se compensi a bocca aperta di sicuro non usi la valsalva 😉
Non usare le mani è questione di allenamento delle tube, anche se non dovessi arrivarci migliorerai moltissimo.
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