Gare di pescasubacquea: SI o NO?

PescaSubacquea.net Forum Area Tecnica Argomenti 2010 Gare di pescasubacquea: SI o NO?

Stai visualizzando 15 post - dal 16 a 30 (di 54 totali)
  • Autore
    Post
  • #175567
    zio frank
    Partecipante

    In linea di massima sono favorevole alle gare. La pesca in apnea è uno sport che si presta bene alle competizioni. Un atleta può esprimere molte caratteristiche: allenamento, esperienza, tattica, furbizia, fortuna etc…Però devo dire che non mi piace la piega che stanno prendendo le competizioni da qualche anno a questa parte. Non trovo giusto infatti che siano permesse a grandi campioni, catture di pesci assolutamente senza valore agonistico ( Murene, tordi, gronghi), solo per fare carniere da esibire a fine gara. D’accordo che il mare si sta impoverendo ma secondo me, è proprio questa situazione che dovrebbe far risaltare gli atleti più forti anche a rischio di sonori cappotti.
    Mi trovo d’accordo su tutto quanto scritto da Sevenice: fucili lunghi, niente tana e niente pesci facili.
    Io limiterei le catture solo ai quei pinnuti che conosciamo bene per essere per niente facili da catturare. Il problema nasce però nelle selettive, perchè senza labridi, gronghi e murene si rischia di trovarsi senza classificati alle gare nazionali. La soluzione andrebbe cercata proprio partendo dalle selettive. Dovrebbero essere più numerose e alla fine tirate le somme, ai campionati nazionali dovrebbero andare gli atleti con punteggio più alto sommando solo certi tipi di pesci. A queste selettive le taglie potrebbero essere leggermente ridotte per essere aumentate alle nazionali. Insomma dalle gare dovrebbe venire fuori chiaro è forte il concetto che la pesca in apnea è uno sport altamente selettivo e rispettoso del mare. Se continua così invece fra poco vedremo accettati in gara, sciaarrani, donzelle e chissà  che altro.

    #175568
    Fabione17
    Partecipante

    @Fulvio57 wrote:

    Non è proprio così, Fabio. In gara le misure esistono, tanto che chi porta al peso prede sotto misura minima viene penalizzato.
    Limitare l’uso ai soli arbalète, mi sembra un pò esagerato 😀

    io sapevo che non c erano le taglie del pesce… 🙄 vabbè però sul limitare le carateeristiche degli arbalete mi sembra una cosa normale.. ogni sport ha delle limitazioni..

    #175569
    mario
    Partecipante

    @Fabione17 wrote:

    @Fulvio57 wrote:

    Non è proprio così, Fabio. In gara le misure esistono, tanto che chi porta al peso prede sotto misura minima viene penalizzato.
    Limitare l’uso ai soli arbalète, mi sembra un pò esagerato 😀

    io sapevo che non c erano le taglie del pesce… 🙄 vabbè però sul limitare le carateeristiche degli arbalete mi sembra una cosa normale.. ogni sport ha delle limitazioni..

    quindi si possono prendere anche pesci di 80 grammi ?????????? 😯 😯 😯

    #175570
    Fabione17
    Partecipante

    mario io pultroppo sapevo cosi… si vede che sono stato informato male..

    #175571
    sevenice
    Partecipante

    @Fabione17 wrote:

    mario io pultroppo sapevo cosi… si vede che sono stato informato male..

    Fabio effettivamente ti hanno informato molto male ….. di regole ce ne sono tante ….

    come esempio ti dico che :

    in gare selettive il peso minmo di un pesce catturabile … è gr. 300

    fino a 150 gr…. non ti viene conteggiato nel carniere…

    sotto i 150 gr…. prende la penalita’ l’atleta e la societa’……

    in gara non si possono assolutamente catturare tutte le specie …

    in primis è esclusa la cernia e dotti, idem razze, sogliole, trigoni e simili , polpi e seppie….

    buoni invece i serpenti di mare catalogati al pari di gronghi e murene …..
    la cattura di questi ultimi da un punteggio a coefficiente fisso per esemplari validi solo superiori a kg 2 !!!

    buone le tracine e tutti gli altri pesci di prestigio …

    dentice orata e spigola sono prede bonus …. maggiorano il punteggio purche’ di peso superiore a kg 1.

    ci sarebbero altre regolette ma non voglio annoiarvi !!!

    #175572
    luciano.garibbo
    Partecipante

    Se riesci ad elencarle si può discutere con maggior cognizione di causa …io sto aspettando a dire quel che penso perché troppo ignorante sulle regole …anche se un’idea già  l’ho a prescindere dalle regole, ma quello è un altro discorso, diciamo che le regole mi possono permettere di correggere il tiro laddove le mie presunzioni si rivelassero errate.

    Per concludere, Domenico, dicci tutto quel che sai 😀

    #175573
    sevenice
    Partecipante

    Vediamo di integrare un po’ il tutto e sottolineo che l’esempio in questione è in particolare per come si svolgono le cose nelle selettive in calabria:

    Regole di base per partecipare alle gare :

    – tesseramento fipsas,
    – bisogna appartenere ad un circolo di pesca riconosciuto,
    – essere in possesso di apposito brevetto di pesca sub.

    ( Burocrazia e costi )

    -ogni gara ha un costo per l’iscrizione che di solito oscilla tra 20 e 40 €. (a seconda di cosa è compreso esempio pranzo, o altro…)
    all’atto dell’iscrizione bisogna presentare :
    -tessera fipsas in corso di validita’
    – brevetto di pescasub
    – tessera atleta ( che di solito vi custodisce la societa’)
    – ovviamente sono a vostro carico le spese di benzina per raggiungere la destinazione 😀

    regole in acqua

    – nessuna limitazione di armi (oleo o arba ) e nessun vincolo per il numero delle stesse
    – nessun limite di tecnica o di quota
    – la partenza puo’ essere da riva o da uno o piu’ gommoni…..a discrezione della direzione
    – viene fissata un area che non si puo’ superare il cosidetto campo gara… segnalato con delle boe apposite.
    – viene fissato un tempo limite per la gara che di solito si attesta sulle 4 ore …
    – che si parta da terra o dal gommone la cosa piu’ importante è non mancare il rientro pena la squalifica.

    il concorrente in gara deve :
    1) pescare sempre con boa a seguito.
    2) non avere nessun portapesci personale ne in cintura ne alla boa ..escluso il filo di ferro ufficiale con tanto di numero.
    3) mantenere sempre una giusta distanza da altri concorrenti (soprattutto se amici 😀 )
    4) avere una boa o plancia ben visibile per i commissari di gara e i mezzi di soccorso.
    5)in gare selettive il peso minmo di un pesce catturabile … è gr. 300.
    6) fino a 150 gr …. non ti viene conteggiato nel carniere…
    7)sotto i 150 gr…. prende la penalita’ l’atleta e la societa’……
    8) Vietata la catttura di cernia e dotti, razze, sogliole, trigoni e simili , polpi e seppie ….
    9) validi i serpenti di mare catalogati al pari di gronghi e murene …..
    la cattura di questi ultimi danno un punteggio a coefficiente fisso per esemplari validi solo superiori a kg 2 !!!
    10) validi superiori a 300 gr. : saraghi di tutte le tipologie, muggini, salpe, tordi, occhiate, tracine, serra .
    11) validi superiori a 300 gr. : dentice, orata e spigola, e rientrano in prede bonus …. maggiorando il punteggio purche’ di peso superiore a kg 1.
    12) validi tutti i pelagici purche’ di peso superiore a gr. 300

    A fine gara il concorrente deposita nelle apposite vasche il carniere e si dirige sul sito scelto per la pesatura !!

    dopo il verdetto ….. si effettuano le premiazioni, di solito fino al 10 classificato e via tutti a pranzo in loco !!!

    spero sia piu’ chiaro….

    #175574
    luciano.garibbo
    Partecipante

    Grazie Domenico :mrgreen:

    Cosa penso delle gare è un po’ lunghetta da scrivere in una risposta così ho preparato una pagina sul mio sito per accennare ad una risposta: http://sites.google.com/site/lucianogaribbo/le-gare-di-pesca

    ps: non si potrebbe aprire un sondaggio??? 🙄

    ciao. Lu.
    <!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/256_3fdd6b73be40cfcd3d172587cb1d0653.rar<!–m →

    #175575
    luciano.garibbo
    Partecipante

    LE GARE DI PESCA

    Premessa

    Mi viene piuttosto difficile esprimere un parere che possa essere un semplice favorevole o contrario alle gare di pesca in apnea e anche per formarmi un’opinione ho preferito costruirmi un percorso di pensiero sulle varie variabili in gioco per poter arrivare successivamente ad una conclusione.

    Ho cercato così di suddividere in vari argomenti le mie riflessioni:

    – Uccidere un animale: è ammissibile?
    – Cosa significa per me la pesca in apnea
    – Come vedo la pesca: attività  ricreativa o sport competitivo?
    – Gli altri pescatori: compagni o avversari?
    – L’aggregazione: pescate sociali o gare di pesca?
    – L’etica del giusto prelievo e la pressione sulla zona di pesca
    – La sicurezza e i rischi
    – Le gare, le aziende, la visibilità 
    – Le mie conclusioni

    Uccidere un animale: è ammissibile?

    Non mi voglio soffermare tantissimo su questo argomento che divide moltissimo, tocca sensibilità  diverse e non ultima la mia.

    Mi sono fatto molte volte questa domanda anche perché uccidere non è un piacere, nel momento in cui tolgo la vita ad un essere vivente non è la gioia la mia prima reazione.

    Ho voluto evitare però di comportarmi da ipocrita, come quelle tante, anzi tantissime persone, che son capaci di criticare e che non ucciderebbero mai un animale in prima persona ma non si fanno il minimo scrupolo di mangiare “animali morti”, indossare “il pelo di animali squoiati”, sapere che molti animali verranno “cucinati con torture”, come le aragoste per fare un esempio o essere indifferenti al fatto che tantissimi animali vengono allevati in cattività  con “sistemi paragonabili a torture inammissibili”.

    Bene, di fronte a queste persone io mi considero un animalista, io UCCIDO non più di ciò che sono in grado di mangiare, io faccio un consumo morigerato di carne e pesce, io limito le mie catture avendo cura di incidere il meno possibile sull’eco-sistema, io prelevo solo un singolo esemplare da un branco, io cerco di non influenzare la qualità  di vita degli esemplari che caccio.

    Io cerco di diffondere il messaggio che “siamo in troppi rispetto alle risorse a disposizione”, che “consumiamo troppa carne e pesce”, che, in virtù di interessi puramente commerciali, “non rispettiamo gli animali destinati all’allevamento”, che dobbiamo “evitare di uccidere animali per la sola pelliccia” in quanto siamo in grado di avere indumenti sufficientemente termici da non averne bisogno, che bisogna rispettare la qualità  di vita degli animali anche quando destinati al macello e che quest’ultimo “deve essere il meno traumatico possibile”, che non bisogna buttare in acqua bollente animali vivi per cucinarli (vedi aragoste), che, anche in caccia, dobbiamo avere come priorità  quella di far soffrire il meno possibile gli animali catturati.

    Si tratta di rispettare la vita ANCHE di quegli animali ai quali abbiamo scelto di toglierla ed interrogarci sempre e comunque se sia il caso o meno di togliergliela.

    Mentre con tutte queste persone “ipocrite” non ho problema a difendere le mie tesi, ben diverso è il mio atteggiamento e l’imbarazzo nel difendere le mie tesi di fronte a chi abbia fatto scelte vegetariane o vegane: queste persone dimostrano coerenza e per questo meritano rispetto.

    Nei confronti di vegetariani e vegani il discorso merita di essere enormemente ampliato ma occorre una trattazione a parte: come ho detto prima rispetto la loro scelta ma la ritengo una forzatura soprattutto quando tentano di imporla e non approvo assolutamente il mancato rispetto nei confronti di chi abbia fatto scelte diverse, frutto comunque di riflessioni e scelte di coscienza.

    Cosa significa per me la pesca in apnea

    Per me la pesca in apnea è un modo per ritornare alle sensazioni primitive dell’uomo, totalmente immerso nella natura. La mente abbandona gli stress del mondo contemporaneo. Sei tu e il rumore del mare, quel rumore che ti avvolge e ti porta in una realtà  nuova, una realtà  dove anche la gravità  ha un peso diverso: un po’ un gioco di parole per far capire come ci troviamo in un ambiente in cui siamo in grado di volare, come nei sogni da bambino.

    Ci troviamo in un ambiente in cui dobbiamo abituarci a convivere, in cui siamo i più goffi di tutti e nonostante ciò ci sentiamo liberi e leggeri, un ambiente in cui entriamo rispettando le sue leggi, leggi che possono sembrare crudeli, pesce grosso mangia pesce piccolo, ma sono anche le leggi della natura in cui nulla avviene per caso e tutto ha un fine …e anche noi abbiamo il nostro, che non è e non deve essere sparare a tutto ciò che capita ma fare un prelievo selettivo rivolto a pochi esemplari che devono necessariamente essere destinati ad essere per noi il cibo da sostituire a quello analogo che avremmo comprato al supermercato. Nel mio caso spesso significa immergermi, guardare, ammirare e tornare con il cavetto vuoto oppure con un singolo pesce …in qualche fortunato caso il cavetto si riempe di più ma sempre con l’attenzione a non esagerare rispetto a quello che può essere una bella cenetta.

    Ogni volta che entro in acqua mi ritrovo in uno stato di benessere e perdo il senso del tempo, mi perdo nella contemplazione dell’ambiente e, nonostante il fatto che impugno un sorta di fionda con un’asta, la caccia mi rendo conto che è più una scusa per entrare in acqua che il vero fine. So che questo mio pensiero dividerà  e sarà  anche poco condiviso ma, non dico che sono indifferente alle catture, ma poco condizionato da questo. Riesco a uscire felice anche se non ho fatto nessuna cattura ma semplicemente se le mie sensazioni in acqua sono state positive, esattamente come mi è capitato di uscire insoddisfatto nonostante svariate catture quando le sensazioni provate non mi hanno soddisfatto.

    Ma di quali sensazioni parlo? Parlo dell’abbandono di ogni tensione, del ritmo cardiaco che diminuisce, della mente che inizia a perdere il contatto con la realtà , della sensazione di benessere mentre nuoto verso il fondo, dello stato di pace appoggiato sul fondo mentre guardo danzare le castagnole, della fame d’aria che tarda sempre di più a farsi sentire, della pressione che aumenta man mano che raggiungo quote più profonde, della corrente che mi accarezza, parlo di cose che per chi non le ha provate è difficile capire.

    Come la vedo la pesca: attività  ricreativa o sport competitivo?

    Immagino che, da come ho descritto che cos’è per me la pesca in apnea, avrete già  capito come la vedo. Per me non può essere altro che un’attività  ricreativa.

    Uno sport competitivo prevede un’attività  agonistica, prevede la ricerca di un risultato, prevede la competizione con altre persone, ha un fine fondamentale ed è un fine estremamente personale, la voglia di emergere, il desiderio di dimostrare di essere migliori degli altri, il desiderio di essere riconosciuti migliori degli altri ed ottenere un premio che rappresenti in qualche modo come ci poniamo rispetto agli altri, se siamo su un gradino più alto o più basso.

    La domanda posta è provocatoria, provocatoria in quanto ha in sé entrambe le risposte e lo sappiamo, la pesca in apnea può essere svolta in entrambi i modi, può essere sia un’attività  ricreativa sia uno sport competitivo.

    La vera domanda che dovremo porci è cos’è per noi la pesca in apnea in apnea, o meglio come la viviamo. Per me sono due attività  totalmente distinte e ritengo ci siano persone in grado di viverle entrambe, quindi ci saranno momenti in cui entrano in acqua ricercando le emozioni che può dare l’attività  ricreative e ci saranno momenti e situazioni in cui saranno semplicemente degli agonisti che competono in questo sport. Ritengo inoltre che ci siano persone che, anche quando non partecipano ad alcuna competizione, entrano in acqua in ogni caso come agonisti e il loro fine resta quello di essere bravi pescatori, bravi a prelevare quanto più possibile: a volte queste persone, pur vivendo la pesca come sport competitivo, non partecipano comunque a nessuna competizione, la competizione è parte di loro, la sfida quando non è con qualcun altro è con se stessi …spesso queste persone hanno difficoltà  a pensare che qualcuno possa viverla diversamente e si sentono giudicati, suppongono di essere invidiati quando fanno belle catture e un po’ si vergognano dei loro cappotti: è gente che anche al di fuori di questa attività  è molto competitiva. Esistono poi altre persone per cui la pesca in apnea non può essere che un’attività  ricreativa e, anche se si trovassero a partecipare ad una gara, finirebbero con il pescare come farebbero sotto casa, senza l’affanno di chi vuole il pesce per forza e assolutamente indifferenti a quale sarà  la loro posizione in una classifica: io mi sento parte di questa categoria.

    Gli altri pescatori: compagni o avversari

    Sembrerebbe facile la risposta, se faccio una gara mi ritrovo degli avversari altrimenti sono compagni.

    Non credo sia però così semplice e dipende molto dalla personalità  di ognuno di noi. Riagganciandomi al discorso precedente credo che dipenda molto da come vediamo la pesca in apnea. Chi la vivrà  come uno sport avrà  degli avversari, chi la vedrà  come un’attività  ricreativa avrà  dei compagni. Maggiore sarà  la sua capacità  di gioire per le catture di un’altra persona e più quest’attività  sarà  riuscito a viverla come attività  ricreativa.

    L’aggregazione: pescate sociali o gare di pesca

    Una delle motivazioni più utilizzate in difesa delle gare di pesca è la facilità  di aggregazione che porta il fatto di partecipare ad una competizione.

    Ma siamo sicuri che sia veramente così? Io non sono un agonista né riesco a vedermi in quei panni e non solo per quanto scarso sono come pescatori ma anche perché non sono psicologicamente predisposto a questa attività , non sono competitivo e non amo la competizione …neppure in altri campi.

    Chiedo agli agonisti se è il senso di aggregazione quello che hanno avvertito quando hanno saputo della gara, quando sono andati a provare il campo gara, quando hanno conosciuto e parlato (se lo hanno fatto) con gli avversari, quando hanno conosciuto i giudici, quando hanno osservato le catture degli altri …io questo non lo so.

    Quello che so è che dove non c’è agonismo, quando guardando le persone che scendono in mare con noi si riconosce un compagno e non un avversario, quando al ritorno della pescata si è in grado di gioire anche per le catture degli altri …in questi casi sono certo che c’è aggregazione

    L’etica del giusto prelievo e la pressione sulla zona di pesca

    Intanto non è semplice parlare di giusto prelievo, oggi esiste un prelievo di legge oppure un prelievo sulla base di regolamenti, un prelievo concesso per la pesca amatoriale e un prelievo concesso all’agonista.

    Non voglio nemmeno provare a pensare se un agonista, quando si allena e quindi è soggetto alle regole del prelievo amatoriale, si limiti a questo o meno, ognuno si farà  le proprie idee e risposte ufficiali non ne avremo mai .

    Voglio addirittura estendere a tutta la pesca il concetto di giusto prelievo e parlare della pesca agonistica in generale, che riguardi la traina, la pesca in apnea o altro.

    Ognuna di queste avrà  regole proprie ma tutte hanno qualcosa in comune, non esite un limite totale al prelievo che non sia un limite di tempo e non esiste alcun rispetto per il pesce che non sia quello imposto dal regolamento.

    Durante la competizione lo scopo sarà  semplicemente quello di fare carniera, quello di catturare, nell’ambito del regolamento, il maggior numero di pesci possibili.

    Se quindi, parlo della pesca in apnea, troveremo una tana molto abitata cattureremo tutti gli esemplari che saremo in grado di catturare così come nella traina, se troveremo la giornata giusta, riempiremo le imbarcazioni di una quantità  assurda di pesci dallo scarso valore gastronomico ma utili solo alla pesatura finale.

    Volete provare a pescare nella zona del campo di gara il giorno dopo? Volete verificare se è vero che la competizioni non avrà  creato alcun danno?

    Chi non partecipa a queste competizioni è normale che si faccia queste domande? Per quale motivo regole che sembravano etiche e condivise per la amatoriale durante le competizioni vengono disattese e l’etica che sottostà  a queste regole perde di importanza?

    Siamo così convincenti di fronte agli animalisti nel difendere uno sport che prevede come mezzo per valutare degli atleti l’uccisione del maggior numero possibile di esseri viventi?

    La sicurezza e i rischi

    Parliamo di pesca in apnea e delle varie regole sulla sicurezza che vengono consigliate, come la pesca in coppia con unico fucile e il compagno che assiste, la ricerca delle condizioni di rilassamento e assenza di tensione, l’ascolto del proprio corpo, gli adeguati tempi di recupero, la durata complessiva della pescata basata sulla fatica e sulle condizioni psico-fisiche al momento, la distanze di sicurezza tra imbarcazioni e pescatori e tra vari pescatori, ecc…

    Nell’agonismo l’attenzione alla sicurezza è spesso messa in secondo piano dalla necessità  di effettuare le catture, si pesca sino allo stremo , si riducono al massimo i tempi di recupero, si pesca spesso fondi e a gran ritmo, l’attenzione al rilassamento passa in secondo piano, ecc…

    Poi si parla tanto della necessità  di brevetti e corsi per la sicurezza anche per l’attività  ricreativa, oltre che di licenze, autorizzazioni, tesseramenti, ecc…

    Le gare, le aziende, la visibilità 

    Questo è il discorso cruciale, le gare fanno bene alla pesca in apnea, aumenteranno la visibilità  di questa attività , ne aumenteranno una miglior percezione, aiuteranno le aziende a vendere più prodotti, ci faranno apparire agli occhi del pubblico, spesso ignorante su ciò che facciamo, con più o meno benevolenza???

    Le gare faranno emergere dei personaggi, questi personaggi potranno essere testimonial per le aziende, questo è necessario alle aziende per vendere di più? L’affezione a questo sport è legato all’emergere di questi personaggi? E’ grazie alle gare che i giovani si avvicineranno a queste attività ?

    Ma forse mi domanderei: sarà  più importante far conoscere l’attività  ricreativa della pesca in apnea o sarà  più importante far conoscere lo sport della pesca in apnea? Quale attività  sarà  in grado di creare il maggior consenso verso il pubblico? Quale attività  preferiranno praticare le nuove leve?

    Le mie conclusioni

    Voglio credere che, se avete letto tutto ciò che ho scritto, le abbiate già  capite.

    #175576
    zio frank
    Partecipante

    L’argomento è tosto e Luciano con il suo bellissimo post ha aperto molti filoni, ha messo molta carne al fuoco e per questo credo ci sarà  da discutere ancora per lungo tempo sull’argomento. Io mi voglio limitare a rispondere alla domanda:

    Come la vedo la pesca: attività  ricreativa o sport competitivo?

    .
    Proprio perchè la domanda è un pò provocatoria dico per me la PIA è un’attività  competitiva di per se. Quando la pratichiamo competiamo con noi stessi prima ancora che con gli altri. Se paragoniamo questo sport ad un’altro ci rendiamo conto che due atleti competono per se stessi, per il record personale e per battere gli avversari. Nella pesca oltre a queste due componenti c’è la terza che è fondamentale: la sfida con la preda nel suo ambiente a noi ostile.!!! Ora vi chiedo: qual’è lo sport che offre queste tre possibilità ? Io non trovo una risposta ma sarò ben lieto di leggere le vostre.

    #175577
    Fulvio57
    Partecipante

    @zio frank wrote:

    L’argomento è tosto e Luciano con il suo bellissimo post ha aperto molti filoni, ha messo molta carne al fuoco e per questo credo ci sarà  da discutere ancora per lungo tempo sull’argomento. Io mi voglio limitare a rispondere alla domanda:

    Come la vedo la pesca: attività  ricreativa o sport competitivo?

    .
    Proprio perchè la domanda è un pò provocatoria dico per me la PIA è un’attività  competitiva di per se. Quando la pratichiamo competiamo con noi stessi prima ancora che con gli altri. Se paragoniamo questo sport ad un’altro ci rendiamo conto che due atleti competono per se stessi, per il record personale e per battere gli avversari. Nella pesca oltre a queste due componenti c’è la terza che è fondamentale: la sfida con la preda nel suo ambiente a noi ostile.!!! Ora vi chiedo: qual’è lo sport che offre queste tre possibilità ? Io non trovo una risposta ma sarò ben lieto di leggere le vostre.

    ….Il MATRIMONIO !!! 😀

    #175578
    sevenice
    Partecipante

    @Fulvio57 wrote:

    @zio frank wrote:

    L’argomento è tosto e Luciano con il suo bellissimo post ha aperto molti filoni, ha messo molta carne al fuoco e per questo credo ci sarà  da discutere ancora per lungo tempo sull’argomento. Io mi voglio limitare a rispondere alla domanda:

    Come la vedo la pesca: attività  ricreativa o sport competitivo?

    .
    Proprio perchè la domanda è un pò provocatoria dico per me la PIA è un’attività  competitiva di per se. Quando la pratichiamo competiamo con noi stessi prima ancora che con gli altri. Se paragoniamo questo sport ad un’altro ci rendiamo conto che due atleti competono per se stessi, per il record personale e per battere gli avversari. Nella pesca oltre a queste due componenti c’è la terza che è fondamentale: la sfida con la preda nel suo ambiente a noi ostile.!!! Ora vi chiedo: qual’è lo sport che offre queste tre possibilità ? Io non trovo una risposta ma sarò ben lieto di leggere le vostre.

    ….Il MATRIMONIO !!! 😀

    bella visione fulvio ………. 😀 😀

    la donna vista come preda ……… sicuramente pero’ appartenente alla peggiore famiglia degli squali….
    😀 😀
    e l’ambiente ostile suppongo sia la casa ……… 😀 😀 😀 dove la moglie fa’ la sua tana, regna, governa e tende agguati all’incauto sposino 😀 😀

    scherzi a parte ho letto tutto cio’ che ha scritto luciano ed alla fine in moltissimi punti mi trovo pienamente daccordo ….

    alla fine per quanto mi riguarda ho sempre sostenuto di essere un ibrido pescasub “ricreativ-agonista ” ….
    infatti durante le gare continuo a pescare con gli stessi tempi, quote e mezzi e tecniche delle pescate personali …!!!!

    grazie al mio carattere, riesco a cogliere la stessa aggregazione in una gara sociale con amici ed altresì in una selettiva …
    nello stesso tempo anche in gara cerco di vivere il mare e di ricercare quegli stimoli che mi danno piacere ….
    al di la del cavo pieno o vuoto !!!

    comunque non sono ipocrita e capisco benissimo che per molti nella realta’ non è cosi’……..

    io come gia’ detto in precedenza cambierei tante cose nei regolamenti per far migliorare questo sport….
    pero’ secondo me la prima cosa che dovrebbe cambiare è l’approccio mentale del singolo ….

    spesso siamo noi la causa di molti mali e pertanto … solo da noi potrebbe saltar fuori la giusta cura !!!
    😉

    #175579
    Fulvio57
    Partecipante

    …Hai capito esattamente cosa intendevo dire 😀

    #175580
    Capitan Simon
    Partecipante

    Ho buttato il sasso ed è giusto che ora dica anche la mia… :mrgreen:

    In effetti l’argomento è vastissimo e sarebbe banale, riduttivo, chiuderlo con un favorevole-contrario, secco o quasi…

    Io premetto che capisco chi pratica le gare, credo di aver ben capito l’ottica e le motivazioni di sevenice.

    Se dico di non esser favorevole alle gare, vorrei evitare di portare motivazioni personali, preferirei dare qualche spunto di riflessione valido per tutti.

    Ammetto di non aver un animo competitivo nei confronti degli altri, per intenderci preferisco gli sport solitari e le attività  in cui mi devo misurare in primis con me stesso. All’opposto, nei miei confronti, a volte sono feroce nel mettermi con le spalle al muro, nel puntare a migliorarmi.
    Quindi già  questo inquadra come io veda la pescasub… relax, contatto col mare, e nei miei confronti impegno forte a migliorarmi, perfezionarmi, io contro il pesce, io nel mare. Altri pescasub in gara con me, sarebbero intrusi che mi toglierebbero… ogni poesia! 😐 ma questo lo posso dire solo per me, vale solo per me. Chiuso.

    Al di la di questo, cerco di tralasciare la mia visione della pescasub e vorrei fare un discorso generale: vedo le gare attuali sempre meno ammissibili…

    Si dice che possano giovare alla nostra immagine, a darci visibilità … ma ne siamo davvero sicuri? 😯
    Mai letto di gare sub sulla gazzetta o carta stampata non di settore?!?
    Direi di no…
    E io dico: meno male che no! Altrimenti, obiettivamente, siamo onesti, che immagine ci faremmo presso l’opinione pubblica?!?

    Credo che per inquadrare la situazione, dovremmo abbandonare e dimenticare un attimo la nostra posizione, la nostra passione, mettendoci nei panni dell’italiano medio.
    Io posso dirvi una cosa: caccio da 2 anni scarsi, sono cannista da sempre, quindi già  mi son abituato ad “ammazzare” i pesci fin dai 5 anni di età . Per intenderci, non son mai stato un animalista…
    Ma fino a 3 anni fa, sapete cosa pensavo dei cacciasub?!? Crudeli, sono i cugini crudeli dei cannisti, quelli bracconieri, quelli che sparano e fanno stragi inguistificate!!!

    Sono sincero, non mi nascondo, la pensavo così, era quella per me l’immagine del cacciasub.

    Alimentata dai ragazzotti che 15 anni fa vedevo uscire dall’acqua con collane infinite ed ingiustificate di saraghi, decine e decine di polpi a botta…

    L’atto stesso di sparare e non di ingannare il pesce con l’astuzia, mi deviava il giudizio.

    Poi per fortuna, tra i mille miei difetti, c’è un solo pregio: a volte cerco di ragionare, a volte mi metto in discussione, a volte riesco a cambiare idee e giudizi, quando capisco di aver sbagliato. E un caro amico di Albenga, mi ha fato ragionare su qualche punto, primo fra tutti sulla possibilità  che solo il cacciasub ha di fare un prelievo totalmente selettivo, a monte.

    Ma sapete quali sono stati i commenti di parenti ed amici quando ho cominciato ad impugnare l’arbalete?!? Ah ora ti metti pure tu a sparare? Ad ammazzare questi poveri pesci?!?

    Finché li pescavo a canna andava tutto bene, sparargli no, era cosa sbagliata!!!

    Tuttora, tra parenti ed amici, c’è chi non approva e non capisce questa mai “conversione”.

    E agli occhi di questa gente, se tutta l’opinione pubblica sapesse che “ci divertiamo” a gareggiare a chi spara ed ammazza più pesce, onestamente, che fine penserete che potremmo fare?!?

    Ora come ora, io ringrazio che le gare non abbiano visibilità …

    Cercate di pensare ai cugini terrestri: se esistessero ancora le gare di tiro al piccione et similia, che fine avrebbero fatto i cacciatori con fucile, carabina e doppietta?!?
    Già  così sono osteggiati da associazioni verdastre, dal politico oltranzista di turno, ma almeno son riusciti a sopravvivere.
    Se girassero liberamente sui giornali notizie e foto di gare sulle pernici, sui fagiani, tordi & Co. che polverone si alzerebbe?!?

    Il ritorno d’immagine sull’opinione pubblica per noi, da parte delle gare, credo sarebbe peggio che pessimo.
    A questo punto meglio che non ci sia…

    Si, ma secondo alcuni ci sarebbe il ritorno di immagine all’interno della categoria: io manco so chi siano i campioni della pescasub, uno o due nomi a parte.
    Vabbè, sono un caso a se, giustamente direte.
    Eppure, parlando con molti ragazzi che cacciano alla grande pur da diverso tempo, mi sono accorto che non c’è nella pescasub l’idolatria totalizzante nei confronti dei campioni della disciplina…
    Per intenderci: chiunque giochi a calcetto segue perfettamente il calcio in tv. Anche il mototurista più pacioso, segue le gare di motociclismo, anche prima del fenomeno Valentino Rossi.
    Quando esisteva la Parigi-Dakar, ogni endurista aveva i sogni agitati dalle immagini di quel mitico rally…

    Nei pescasub invece, affianco a chi conosce vita, morte e miracoli dei campioni, esiste invece una buona fetta di praticanti, anche assidui, anche fortissimi, che nulla sa e nulla vuole sapere degli agonisti.

    E questo credo sia un dato illuminante. Che toglie ogni motivazione anche alle gare come promozione, come collante, come possibilità  di ampliare il bacino dei pescasub.

    Ma le gare “aggregano”…: viste con l’animo e la mentalità  ottima di sevenice, sono certo che sia così… ma credo che quella se vogliamo esser sinceri, sia la mentalità  quasi dei nostri ottimi meeting, limitata a pochissimi praticanti, più che dell’agonista corrente. A certi livelli poi….
    Agonista che pur di primeggiare, troppo spesso è arrivato a giocare la propria vita sul tavolo del Taravana o della sincope.
    Che insultava il senso puro della competizione sportiva, arrivando -in passato – ad appesantire le proprie prede, farcendole di piombo.
    Quindi anche in questo caso, non ci vedo una gran motivazione…

    Utilità  per le case produttrici?!?
    Io non ne sono proprio convinto… quanti sono i “garisti”? quanta attrezzatura comprano?
    Quanta in più se ne potrebbe vendere, promuovendo un’immagine più “pulita” del pescasub e in questo caso, si, promuovendola alla grande, presso l’immaginario pubblico?
    Non credo sia un caso se aziende tanto diverse come un gigante commerciale come Cressi e all’opposto un produttore di nicchia come C4, che hanno armato diversi campioni mondiali, si siano schierati apertamente e nella maniera più chiara possibile, contro il concetto di “gare a chi ammazza di più”.

    Tralascio totalmente il discorso sull’impatto ambientale delle gare (che “localmente” comunque sono certo non sia proprio trascurabile…), visto che subito qualcuno potrebbe obiettare mettendo sul tavolo i disastri della pesca professionale.

    Ne faccio solo un discorso di immagine, di miglioramento di comunicazione nei confronti dell’opinione pubblica e politica.
    “Loro” semplicemente non comprenderanno mai la nostra passione, le nostre motivazioni!

    Bisogna presentarsi al meglio, se vogliamo davvero avere un futuro e goderci quei magici istanti, che precedono la pressione del grilletto e finiscono col pesce perfettamente centrato dall’asta!!!

    Anche a costo di lasciare da una parte ciò che si è pensato finora, mettersi in discussione e, magari, valutare SERIAMENTE una proposta fatta da un produttore, che personalmente ho trovato geniale!
    Come la caccia terrestre non esiste più a livello agonistico e si è evoluta nel biathlon, altrettanto le gare sub potrebbero cambiare totalmente faccia… prevedere una specie di percorsi subacquei in apnea, con varie difficoltà  e passaggi da concludersi con tiro su bersaglio più o meno fisso, più o meno difficile.
    Condizioni e profondità  controllate, assistenza e quant’altro.
    Ne gioverebbe l’aspetto atletico della gara, potrebbe esser perfettamente fotografabile, filmabile pubblicizzabile su carta e in tv (satellite o meno).
    Ma soprattutto, sarebbe presentabile e promuovibile in ogni sede, anche ad un tavolo col più oltranzista dei seguaci verdastri, che nulla potrebbero obiettare, a nessun livello.

    E’ vero, li non si parlerebbe più di confronto col pesce, sarebbe tutta un’altra cosa. Ma potrebbe servire a garantirci nel futuro il “nostro” confronto col pesce, nelle nostre pescate, che io purtroppo vedo sempre più a rischio… 😐

    #175581
    luciano.garibbo
    Partecipante

    ************* una proposta (letta altrove) che mi è proprio piaciuta *******************

    Forse se le gare consistessero non nel catturare più pesce ma premiassero semplicemente le MIGLIORI catture, intese come IL pesce più “bello” (per ogni tipologia), penso che potrebbero essere maggiormente “vendibili” come etica al pubblico e probabilmente riuscirei a superare le mie attuali remore nel partecipare ad una gara, perché potrei farlo senza alcuna ansia di cattura e senza accanirmi sulla tecnica semplicemente più proficua ma con la tranquillità  di una pescata amatoriale con le tecniche che più mi aggradano.
    Pensa poi che bello risparmiare tutti i pesci che possono essere di peso inferiore a quello già  catturato (in quanto inutile e addirittura una perdita di tempo).

    Sarebbero premiati solo i pesci più belli di ogni specie.

    ***************************************************************************

    Cosa ne pensate :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

    ps: so già  che non riscuoterà  molto successo questa proposta 🙄

Stai visualizzando 15 post - dal 16 a 30 (di 54 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.