Influirà oppure no ???

[ArbaArba]

@AlexNets wrote:

Si ma la punta del fucile è a dir tanto a un metro e mezzo…se consideri la distanza tra i due occhi secondo me l’errore di parallasse è tollerabile…c’è ovviamente,ma non è determinante…anche perchè penso che alla lunga il cervello umano “autocorregga” certe finezze.

@AlexNets wrote:

A occhi aperti..ma considerando che non prendo mai niente non si può parlare di vera e propria “mira”!!! 😆 😆

Alla lunga il cervello si autocorregge… speriamo! 😀 …non aggiungo altro… 😆

[Andrea Zani]

@ArbaArba wrote:

@fabiocar wrote:

abbituare l’occhio al braccio?cosa intendi?

Hai ragione non si capisce: intendo che trovo più semplice abituarsi ad usare l’occhio (non dominante nel caso di Andrea) che è situato nello stesso piano di simmetria del braccio dominante. Ovvero imparare ad usare l’OD se si tira con il braccio destro. Diversamente si devono fare strani contorsionismi con testa e braccio. Io avevo lo stesso problema ed ho insegnato al mio cervello a mirare con l’occhio corretto.

Ciao

…non so se in condizioni non patologiche si possa chiedere al cervello di utilizzare un occhio piuttosto che l’altro ??? …o meglio, forse lo si potrebbe fare attraverso esercizi sistematici quotidiani ma non certo, per scelta, limitatamente al momento della pesca.

Io presento una lieve patologia all’occhio destro (sono ipermetrope astigmatico) e fin da piccolo il mio cervello si è abituato ad utilizzare prevalentemente l’occhio sinistro a discapito del destro che ha perso progressivamente capacità  visiva. (fortunatamente poca anche grazie all’impiego sistematico di un bendaggio dell’occhio buono nel periodo dello sviluppo). Ergo….io sono certo di non potercela fare nemmeno scegliessi di esercitarmi giorno e notte, non so gli altri ?

…comunque una buona notizia ….io non posso pescare quanto vorrei ma…non “padello” mica tanto 😆 il che significa che comunque esiste una capacità  di adattamento dell’organismo alle esigenze specifiche; rilevo solo, che devo forzare il collo per tenere la testa più ruotata a destra e il braccio più aderente al petto nell’intento di allineare braccio/occhio dominante obbligandomi ad una posizione poco naturale.

[ArbaArba]

@Andrea Zani wrote:

…comunque una buona notizia ….io non posso pescare quanto vorrei ma…non “padello” mica tanto 😆 il che significa che comunque esiste una capacità  di adattamento dell’organismo alle esigenze specifiche; rilevo solo, che devo forzare il collo per tenere la testa più ruotata a destra e il braccio più aderente al petto nell’intento di allineare braccio/occhio dominante obbligandomi ad una posizione poco naturale.

😆 😆 Se non padelli il tuo cervello si è adattato presto…
Credo che tu sia un po’ obbligato ad una posizione poco naturale. Io non ho esattamente i tuoi problemi, ma da sempre ho un cospicuo squilibrio tra l’od e l’os (sono miope ed astigmatico e ho subito una operazione all’od) cosicché uso, tutt’ora, preferenzialmente il sinistro in tutti i casi in cui è richiesto un solo occhio (ad es. per leggere senza occhiali). Non senza fatica e un iniziale disorientamento, però, almeno per l’attività  di pesca (forse avevo le motivazioni giuste) sono riuscito ad abituarmi. Allineo su quattro punti (ma penso che sia per tutti così): pesce, due punti sull’arba e occhio.

[fabiocar]

@ArbaArba wrote:

@fabiocar wrote:

abbituare l’occhio al braccio?cosa intendi?

Hai ragione non si capisce: intendo che trovo più semplice abituarsi ad usare l’occhio (non dominante nel caso di Andrea) che è situato nello stesso piano di simmetria del braccio dominante. Ovvero imparare ad usare l’OD se si tira con il braccio destro. Diversamente si devono fare strani contorsionismi con testa e braccio. Io avevo lo stesso problema ed ho insegnato al mio cervello a mirare con l’occhio corretto.

Ciao

si,potrebbe essere una soluzione,pero’ bisogna tenere ben presente il fattore cervello.
esso infatti interpreta segnali di riferimento fissi,e la parola abbituarsi,indica uno stravolgimento di essi,ed un adattamento ad essi,che non tutti sono in grado di fare.esiste un fattore di tipo dominante,piu’ o meno sviluppato a seconda del soggetto,il quale puo’ trovare piu’ o meno difficolta’ ad abbituasi ad esso.

[Autore]

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