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Dico sempre che siamo una valigia…che si riempie ..a tal punto che poi bisogna..prenderne una + grande!!!il fattore esperienza gioca un ruolo importante…ma se manca poi acquaticità fisicità ….e una gran dose di fattore C….è dura…si vive solo di ricordi passati…il nostro sport è duro e crudo…dolce e amaro…nello stesso tempo.una passione che va curata ai minimi termini…io non lascio nulla al caso!!ciao
Mi trovo un pò in imbarazzo a dire la mia su questo argomento, per il semplice fatto che di esperienza io proprio ne ho poca poca… Due anni scarsi in uno sport come la pescasub vuol dire esser novellini e di questo ne sono ben conscio!
Proprio per questo, sapendo di questo mio limite avendo iniziato tardissimo, ho cercato dir imediare su altri fronti…
Per mia natura sono un pignolo, un perfezionista, quando mi butto in un hobby, quando mi prende una passione, mi ci metto anima e corpo!
E questo è d’altra aprte il vantaggio opposto di aver iniziato tardi, nessuna espereinza specifica, ma un pò più di “testa” a supportare la buona voglia.
Quindi son partito con una raccolta di informazioni titanica, in rete, su libri etc.. giusto per fare il “fondo”… 😀
Poi via in mare, appena possibile, per picciarci il naso, per accumulare ore di volo, pardon di nuoto…
Quindi il corso di apnea, le uscite con chi, santo, si è fatto carico di seguirmi ed insegnarmi qualcosa.
Condendo sempre il tutto con tantissima determinazione, voglia di crescere, voglia di analizzare ogni mia azione ogni mio errore.
Non per migliorare nel senso di strafare, bensì di voler fare le cose al meglio, prima di tutto per non rischiare, poi, parallelamente, per migliorare in campo.
Per intenderci quando son sott’acqua, se da una parte cerco il totale rilassamento e piacevolezza in quello che faccio, dall’altra sono un’antenna pronta ad analizzare tutto, recepire, criticarmi, metabolizzare.
Così facendo, pur forzandomi di stare sempre assolutamente entro i limiti della più ampia sicurezza, sono arrivate diverse soddisfazioni, sia dal lato epsca che dal lato apnea.
Da ciò anche il progresso dal punto di vista dell’attrezzatura, man mano e poco per volta migliorata, per sanare quei punti che di volta in volta emergevano come limiti.Tutto bene quindi?!?
Nient’affatto!!! 🙁
Perchè sott’acqua, mi accorgo sempre che la buona voglia, l’impegno, la determinazione e la continua attenzione possono si aiutare tantissimo, possono far fare passi da giganti, possono evitare rischi inutili, ma allo stesso tempo, capisco tutti i miei limiti dovuti alla mancanza di esperienza pratica, quando certi gesti, certe decisioni, certe azioni, sono ancora il frutto “della testa” e non dell’istinto.
Quell’istinto che è giusto arrivvi solo in anni ed anni passati ammollo.Ma questo è anche il bello, che mi spinge a volermi tuffare in mare ogni volta, sapendo che ogni pescata sarà un piccolissimo tassello nel mosaico mai finito dell’esperienza che si accumula! 😀
secondo me l’esperienza non è mai troppa ed è proprio lei a fare la differenza… ogni volta che si entra in acqua si impara qualcosa… tutto il sapere acquistato sui propri errori, sulle proprie performance o sul confronto con altri pescatori rende il pescasub sempre più forte 😀
concordo su quanto detto ma il fatto e` che l`esperienza non serve per collezionismo, ma e` un vero prontuario, che ci suggerisce come reagire al verificarsi di situazioni analoghe a quelle accadute in precedenza.
l`esperienza puo essere negativa o positiva ma in ogni caso funge da retroazione al fine di concludere con successo un azione di pesca o una determinata circostanza.
addirittura qualcuno sostenne che l`esperienza e` un grande cumulo di errori.una cosa sola vorrei aggiungere:
quando entro in acqua mi rendo conto che ogni volta la situazione è sempre diversa, noto che mai ci sono delle eguaglianze con esperienze precedenti, però è grazie all’esperienza stessa che si cerca di interpretare o eseguire un azione nuova e diversa sperando in un esito positivo.simmetrico al mio stesso modo di vedere la cosa 😉 @Marcoz wrote:
una cosa sola vorrei aggiungere:
quando entro in acqua mi rendo conto che ogni volta la situazione è sempre diversa, noto che mai ci sono delle eguaglianze con esperienze precedenti, però è grazie all’esperienza stessa che si cerca di interpretare o eseguire un azione nuova e diversa sperando in un esito positivo.
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