- Questo topic ha 35 risposte, 11 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 6 anni, 7 mesi fa da
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Azzo..però è sicuramente il modo migliore per mantenere il 13mm interno spessore da 2.5mm,sicurezza massima..tornendo un 1-1.3mm ne hai d’avanzo come resistenza 😉
Ho trovato un paio di ditte nel settore allestimenti navali,militari e non..andrò a sentire e valutare quanto potrebbe costare lo scherzetto 🙂 !Ho voluto provare a utilizzare una canna diametro 14, so che qualcuno lo ha gia’ fatto ma non ho trovato molto in rete, pertanto non mi sto’ vantando di nessuna novita’.
Al di la’ di un discorso di potenza pura, che si puo’ ottenere comunque aumentando la pressione anche su diametri inferiori ( senza addentrarci in discorsi di velocita’ e rapporti di volume) mi attraeva il discorso affidabilita’ visto che il 14 ha una superficie di impatto superiore del 37% rispetto un canna 13 ed il TRIPLO di un canna 11
Ho scelto come base il Salvimar predathor, perche’ li utilizzo personalmente e anche per il fatto di avere finalmente uno sganciasagola funzionale.
Un primo requisito era mantenere ogiva impugnatura e tutto originale , a parte il pistone logicamente ( anche la valvola rimane quella originale)
Avevo considerato l alluminio anticorodal, ma con uno spessore di 2 mm mi spaventava la filettatura di testa che deve reggere quasi 300 kg piu’ la botta al momento dello sparo.Ho quindi optato per un tubo SS 316 18/14
Con l aiuto di un amico ho ricreato la canna con le misure originali di un predathor 85 , sensa far travasi particolari e senza lucidare la canna per il primo test.
La canna e’ stata scaricata sulla parte centrale per diminuirne il peso , visto che l ‘ acciaio pesa circa 3 volte l ‘ alluminio, ma nonostante questo restano circa 130 grammi in piu’.
Dente di sgancio x-release originale, perno da 1,5 hunt, pistone in sustarin c ,che fa’ figo ma e’ delrin Emoticon smile boccola in adipol su testata Recine a completare il fucile
Il primo test si e’ svolto cosi, il fucile era logicamente pesante , ma la maggiore massa mi ha piacevolmente colpito, fucile precisissimo e nessun movimento dell’ arma anche a polso rilassato.
Decido quindi di provare ad allegerire il fucile con dei galleggianti in balsa con le dritte di Pierbranzino, e ho finalmente riscontrato un tiro gustosissimo sempre stabile fa con IL fucile leggerissimo in acqua , e con perdita minima di brandeggio visto la forma dei galleggianti.
Come per gli arbalete la potenza deve essere supportata da massa, altrimenti il risultato e’ un fucile poco gestibile e che scalcia.Attualmente lo sto’ usando a 16 bar e dovrei provare a tirare a specchio la canna e allargare i travasi per valutare le differenze, ma e’ talmente gustoso da usare che mi sa che per un po’ resta cosi’ e vado a pesca Emoticon wink
Devo allestire un 115 allo stesso modo, anche perche’ sui lunghi dovrebbe funzionare ancora meglio, e magari chissa’ in seguito un kit di trasformazione per Predathor……
qualche foto
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/7782_a0ecae39293aaf0ffe8557a01fdf8888.jpg<!–m →Buono..il problema più facile da riscontrare sarà proprio in fase di caricamento..con le tue attuali 16bar,appena percettibile,ma portandolo a 22-24bar di esercizio..saranno dolori spingere asta e pistoncino sino al dente di aggancio
!
Per me hai fatto benissimo a provare una soluzione alternativa ai soliti diametri..
Bravo! 😉infatti corrispondo circa a 20 un pò meno di un 13, la spinta resa è sempre pari a quella spesa per caricare al di là del diametro o pressioni
ma lo scopo non era la potenza ma solo una curiosità
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/7782_2569ecaaca075246093d0c446bb31e8f.jpg<!–m →@enrypandistelle wrote:
la filettatura di testa che deve reggere quasi 300 kg piu’ la botta al momento dello sparo.
Mi sfugge il senso di questa frase . . . non hai detto che lo hai caricato a 16 bar?
Comunque un gran bel lavoro! La ciliegina sulla torta se hai sottomano un armaiolo serio è la rettifica e la lappatura interna della canna . . . chissà che botte!!!
Considerando il diametro 38 dell ogiva che spinge sul filetto in testa, calcoli al volo, quindi se sbaglio liberi di correggere
Enry per la filettatura stai sereno..sarà profonda dodici-quindici/decimi,fatta così avrebbe la stessa resistenza del tubo intatto,quindi il carico massimo corrisponde allo snervamento e strappo dello stesso 😉
Vero è che la pressione che insiste sull’ogiva corrisponde a 16kg/cq..bellissimo, il prossimo passo sarà farti anche il serbatoio in hidroforming, così recuperi il volume mangiato dalla canna, quello che si vede è fatto con dei galleggianti attaccati, se non ho capito male; lo puoi usare come modello per il calco: fai due semigusci in cemento, magari inserendo dei tondini d’acciaio, quando ha tirato un paio di settimane (dipende dal cemento) ci metti dentro un serbatoio cilindrico 5-10 cm più lungo(ma anche le sporgenze devono stare nel calco) bloccandolo con “innumerevoli” morsetti , lo sigilli creando un attacco per una idropulitrice e poi la mandi alla massima pressione! pochi secondi e hai il fusto della forma che vuoi!!! devi solo tagliare le estremità del serbatoio a misura
Seee altro che idropulitrice…. Quella se va bene raggiunge al massimo 130 bar.
Per deformare un cilindro in alluminio occorrono migliaia di chili di pressione interna.@Tekel wrote:
Seee altro che idropulitrice…. Quella se va bene raggiunge al massimo 130 bar.
Per deformare un cilindro in alluminio occorrono migliaia di chili di pressione interna.Mooooo che stai a dì io me lo sono fatto con la pompa della bici 😀 e a freddo pure.
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