Tragedia in Liguria

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  • #13970
    lorenzino82
    Partecipante
    #329388
    mosgi
    Partecipante

    Che possa riposare in pace

    #329389
    SARDENTICE81
    Moderatore

    😥

    #329390
    Fulvio57
    Partecipante

    …….
    Si dice che avesse pescato profondo anche il giorno prima. ……E non era di “primo pelo”.
    Tristezza.

    #329391
    tony75
    Partecipante

    grande grande tristezza r.i.p.!

    #329392
    FELIX
    Partecipante

    Ogni volta è un grande dispiacere…

    #329393
    MrCicoSub
    Partecipante

    No dai no!!! non voglio crederci… 😥

    Ciao Fabio… riposa in pace… 😥

    #329394
    vikingo
    Partecipante

    Addio collega… 🙁

    #329395
    lorenzino82
    Partecipante

    ricevuto da un amico “Ieri è morto uno di noi, non uno di quelli che si buttano incoscientemente, non uno di quelli che “se ne fottono”, no; proprio uno di noi. Uno con una certa esperienza, la testa sul collo, un lavoro, una famiglia, una casa che stava ultimando lavorandoci in prima persona. Un bravo ragazzo come non ce ne sono molti. Eppure ieri è morto come nel nostro sport ne sono morti tanti: sincope. Per questo è importante sapere cosa è successo. Per filo e per segno. Per capire e far capire che in questo sport il confine tra vita e morte è sottilissimo.Sabato, Fabio e il suo compagno di pesca, trascorrono buona parte della giornata a Tolone spostandosi in lungo e in largo alla ricerca di pesci che purtroppo non si sono fatti vedere. Durante il rientro decidono di tentare l’albata sul Monaco, una rimonta nei pressi del confine italo francese. Alle 7 del mattino sono già in acqua per i primi tuffi. Alle 8 circa, Fabio si tuffa con la telecamera del fucile accesa. Raggiunge un pianoro a circa 19 metri che, poco distante da lui, digrada su un secondo e più piccolo pianoro a circa 23 metri. Dal filmato si nota che un branchetto di palamite gli passa alto a sinistra dopo poco tempo, poi l’immagine si fissa in avanti fino ad un totale di circa 1 minuto e 30″ di apnea totale. A questo punto si capisce dalle immagini che si solleva dal fondo per risalire … MA sembra cambiare subito idea per riappostarsi sul bordo del ciglio fino ad inquadrare un dentice di 2-3 kg che girella fuori tiro sul pianoro a -23. Ormai il tuffo è alla fine e il dentice resta fuori tiro, Fabio abbandona e risale con una decisa pinneggiata. Si vedono le bollicine dell’arrivo in superficie, l’inquadratura sembra ora incerta e pochi secondi dopo si vede una mano passare davanti alla telecamera, ma è già la mano di un corpo svenuto. Il fucile ricade sul fondo. Fabio è a galla, a faccia in giù e privo di sensi. Morirà così e così verrà ritrovato.Ognuno tragga le sue deduzioni e poi, se volete, parliamone. Io penso che non ci sia una sola causa ed è questo l’aspetto più terribile e sottovalutabile.”

    #329396
    MR Carbon
    Partecipante

    Che riposi in pace 🙁

    #329397
    submaro
    Partecipante

    Proprio stamani mentre ero a pesca all’alba, pensavo a questo ragazzo, padre di famiglia, con una moglie e un figlio piccolo, più o meno la mia età, della mia stessa regione, solo un pochino più in la…la mia stessa passione, la nostra stessa passione, ho pensato anche ai miei figli, come sarebbe la vita per loro senza il suo papà, è giusto che ognuno di noi abbia bene in testa quello che potrebbe accadere, il nostro è uno sport difficile, magnifico ma pieno di insidie, i rischi sono alti, il mare va temuto e rispettato, non bisogna strafare in mare, in terra qualcosa si può azzardare, ma non in mare…il prezzo è alto, non è giusto andarsene così, per chi ci ama e per chi ha bisogno di noi.
    Riposa in pace Fabio buon viaggio.

    #329398
    Antodep
    Partecipante

    #329399
    Max
    Moderatore

    RIP 😥

    #329400
    dallisotto
    Partecipante

    @lorenzino82 wrote:

    ricevuto da un amico “Ieri è morto uno di noi, non uno di quelli che si buttano incoscientemente, non uno di quelli che “se ne fottono”, no; proprio uno di noi. Uno con una certa esperienza, la testa sul collo, un lavoro, una famiglia, una casa che stava ultimando lavorandoci in prima persona. Un bravo ragazzo come non ce ne sono molti. Eppure ieri è morto come nel nostro sport ne sono morti tanti: sincope. Per questo è importante sapere cosa è successo. Per filo e per segno. Per capire e far capire che in questo sport il confine tra vita e morte è sottilissimo.Sabato, Fabio e il suo compagno di pesca, trascorrono buona parte della giornata…(omissis). Il fucile ricade sul fondo. Fabio è a galla, a faccia in giù e privo di sensi. Morirà così e così verrà ritrovato.Ognuno tragga le sue deduzioni e poi, se volete, parliamone. Io penso che non ci sia una sola causa ed è questo l’aspetto più terribile e sottovalutabile.”

    Quoto abbreviando il crudo messaggio che questo ignoto ha fatto pervenire a Lorenzo, cercando di sottolineare una cosa.
    Una cosa che a molti di voi sembrerà ovvia, a qualcuno forse sembrerà anche scomoda; ma nei numeri è una cosa che è inoppugnabile.

    La morte per sincope, nel nostro sport, nel nostro mondo, colpisce i pescatori esperti, non i pivellini.
    Da quando seguo il forum (4 anni ed oltre), ed ho quindi piu’ consapevolezza delle tragedie accadute, ricordo nessun caso di morte di un pescatore della domenica per sincope.

    Il pescatore della domenica non muore per sincope, perchè non sa cosa sia.
    Perchè quando la gola inizia a farsi stretta per mancanza di ossigeno, torna su, anche se non ha ancora contrazioni diaframmatiche.
    Perchè il pescatore della domenica a -23 non ci va, non sa come sia fatto un dentice e come si comporti in mare.

    Sembra paradossale, ma ripetiamo mille volte a tutti i ragazzi che entrano qua che prima di iniziare servirebbe fare un “bel” corso di apnea.
    Ma ci crediamo davvero? Davvero siamo certi che quel corso salvi la vita? O piuttosto genera talvolta quella pseudo sicurezza che ci spinge “oltre”?

    La mia esperienza è limitata, quanto nella pesca tanto e soprattutto nell’apnea, ma una cosa l’ho vissuta e la posso testimoniare.
    Ho pescato per anni senza aver fatto un corso di apnea, (senza mai prendere una sega, beninteso) ma ho la certezza di non aver mai rischiato neppure lontanamente una sincope.
    Ho rischiato qualche barotrauma forse, per errata compensazione, o qualche colpo di ventosa.
    Ho avuto qualche trauma alternobarico, ma che ho ancora per una conformazione un po’ stronza della tuba dx.

    Dopo il corso ho limato certi erroretti, ma ho anche aumentato la ricerca del limite, ho iniziato ad aspettare le prime contrazioni diaframmatiche, qualche volta anche le seconde.
    Ho iniziato a fare qualche aspetto piu’ fondo (poca roba eh), pur prediligendo la poca acqua.
    Ho iniziato ad entrare in mare anche con mare piu’ nervoso, con piu’ corrente magari.(continuando a non prendere una sega)

    Ho iniziato a perdere, in qualche modo, la genuina paura di quello che il mare è.

    Ho nel cuore questo ragazzo e la sua famiglia.

    #329401
    lorenzino82
    Partecipante

    @dallisotto wrote:

    @lorenzino82 wrote:

    ricevuto da un amico “Ieri è morto uno di noi, non uno di quelli che si buttano incoscientemente, non uno di quelli che “se ne fottono”, no; proprio uno di noi. Uno con una certa esperienza, la testa sul collo, un lavoro, una famiglia, una casa che stava ultimando lavorandoci in prima persona. Un bravo ragazzo come non ce ne sono molti. Eppure ieri è morto come nel nostro sport ne sono morti tanti: sincope. Per questo è importante sapere cosa è successo. Per filo e per segno. Per capire e far capire che in questo sport il confine tra vita e morte è sottilissimo.Sabato, Fabio e il suo compagno di pesca, trascorrono buona parte della giornata…(omissis). Il fucile ricade sul fondo. Fabio è a galla, a faccia in giù e privo di sensi. Morirà così e così verrà ritrovato.Ognuno tragga le sue deduzioni e poi, se volete, parliamone. Io penso che non ci sia una sola causa ed è questo l’aspetto più terribile e sottovalutabile.”

    Quoto abbreviando il crudo messaggio che questo ignoto ha fatto pervenire a Lorenzo, cercando di sottolineare una cosa.
    Una cosa che a molti di voi sembrerà ovvia, a qualcuno forse sembrerà anche scomoda; ma nei numeri è una cosa che è inoppugnabile.

    La morte per sincope, nel nostro sport, nel nostro mondo, colpisce i pescatori esperti, non i pivellini.
    Da quando seguo il forum (4 anni ed oltre), ed ho quindi piu’ consapevolezza delle tragedie accadute, ricordo nessun caso di morte di un pescatore della domenica per sincope.

    Il pescatore della domenica non muore per sincope, perchè non sa cosa sia.
    Perchè quando la gola inizia a farsi stretta per mancanza di ossigeno, torna su, anche se non ha ancora contrazioni diaframmatiche.
    Perchè il pescatore della domenica a -23 non ci va, non sa come sia fatto un dentice e come si comporti in mare.

    Sembra paradossale, ma ripetiamo mille volte a tutti i ragazzi che entrano qua che prima di iniziare servirebbe fare un “bel” corso di apnea.
    Ma ci crediamo davvero? Davvero siamo certi che quel corso salvi la vita? O piuttosto genera talvolta quella pseudo sicurezza che ci spinge “oltre”?

    La mia esperienza è limitata, quanto nella pesca tanto e soprattutto nell’apnea, ma una cosa l’ho vissuta e la posso testimoniare.
    Ho pescato per anni senza aver fatto un corso di apnea, (senza mai prendere una sega, beninteso) ma ho la certezza di non aver mai rischiato neppure lontanamente una sincope.
    Ho rischiato qualche barotrauma forse, per errata compensazione, o qualche colpo di ventosa.
    Ho avuto qualche trauma alternobarico, ma che ho ancora per una conformazione un po’ stronza della tuba dx.

    Dopo il corso ho limato certi erroretti, ma ho anche aumentato la ricerca del limite, ho iniziato ad aspettare le prime contrazioni diaframmatiche, qualche volta anche le seconde.
    Ho iniziato a fare qualche aspetto piu’ fondo (poca roba eh), pur prediligendo la poca acqua.
    Ho iniziato ad entrare in mare anche con mare piu’ nervoso, con piu’ corrente magari.(continuando a non prendere una sega)

    Ho iniziato a perdere, in qualche modo, la genuina paura di quello che il mare è.

    Ho nel cuore questo ragazzo e la sua famiglia.

    anche se ho cominciato a “pescare” in concomitanza con l inizio del mio primo corso di apnea, la penso tale e quale a te.

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