PescaSubacquea.net › Forum › Attrezzature › Maschere & Pinne › Carbonio: Miglior rapporto prezzo/prestazioni
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alessiox.
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4 Agosto 2010 alle 20:51 #179846
ccco
Partecipantequindi a quessto punto per qualche spostamento e qualche buon tuffo
meglio le mustang3 durezza 30 rispetto alle 25.
ma è tanta secondo voi la differenza?
io uso gara 3000ld, vado a correre 3 volte la settimana e faccio spinning in palestra 3 volte la settimana
quindi le gambe sono ben allenate.
considerate che a ottobre inizio il corso di apnea e se tutto va bene mi avvicino al mondo dell’agonismo
visto che i tempi in statica ci sono.
consigli???5 Agosto 2010 alle 8:19 #179847H2O
Partecipante@mytom wrote:
Non è questione di “a tutti i costi”. Ho già le gara 3000 ld, e ultimamente ho “ripescato” le vecchie sporasub elite (trovandole meno “faticose” rispetto a quando ho smesso di usarle). Sul bassofondo siamo d’accordo. Tuttavia mi capita spesso, quasi ogni peascata, di dover fare lunghi spostamenti continuati (senza soste). In condizione di vento/corrente contrari, o di onda, ho l’impressione di rimanere fermo (considerato anche che mi tiro dietro una plancetta bella carica). Purtroppo non mi è possibile fare un allenamento mirato, quindi ho necessità di trovare una pinna che mi permetta di affrontare queste situazioni per me difficili. Ho già individuato e “opzionato” le bassofondo, anche se sinceramente mi sembrano troppo corte. Perfette tra gli scogli, ma se devo spostarmi mi serve qualcosa che “renda” di più.
Una pinna da apnea (in profondità ), preferibilmente la vedo piu’ lunga e mediamente piu’ morbida e flessibile in rapporto chiaramente a corporatura e caratteristiche dell’apneista; questo proprio per ottimizzare quel rapporto sforzo/rendimento che in tuffi piu’ fondi è richiesto. Nella pesca in bassofondo le sommozzate non sono impegnative da un punto di vista apneistico in senso stretto (poca profondità , zavorra piu’ abbondante) ma alla pinne vengono richieste caratteristiche di reattività , di spostamento di un maggior peso dell’apneista negli spostamenti sia subacquei che in superficie, pertanto vedo meglio una pala piu’ corta e larga e mediamente piu’ rigida. Non pensare che una pala piu’ lunga spinga di piu’ in superficie, a patto di avere una pala molto rigida ma poi molto faticosa, anche da un punto di vista apneistico.
Considera che nella subacquea tecnica (trasporto di pesanti attrezzature) vengono comunque utilizzate pinne corte e addirittura nel nuoto pinnato (specialità pinne) le pinne piu’ titolate sono le ungheresi najade (in gomma e cortissime ma calzate al contrario formano un cucchiaio e sono in grado di spingere bene l’acqua.
Una pinna corta è migliore nel nuoto di superficie (la pala non è totalmente immersa e nella fase positiva della pinneggiata si ha maggior contrasto dato dalla superficie dell’acqua) e cio’ che deve variare rispetto ad una pala lunga è la frequenza di pinneggiata. Poi, il compromesso ideale bisogna comunque sempre trovarlo su se stessi in base al livello di allenamento e caratteristiche fisiche/tecniche.
Personalmente ho supersfruttato con soddisfazione delle gara 2000 prima e poi delle gara 3000 LD accorciate (per le le migliori, ottime come calzata e per il fatto di non avere i canalizzatori consentono anche spostamenti laterali della pinna con piccoli movimenti della caviglia) mentre l’anno scorso in vacanza, per esigenze di ristrettezza di bagaglio e siccome mi immergo anche con le bombole, sono rimasto veramente sorpreso dalle Mares Plana Avanti4 power che utilizzavo per tutto, anche per tuffi in apnea.5 Agosto 2010 alle 8:48 #179848H2O
Partecipante@ccco wrote:
quindi a quessto punto per qualche spostamento e qualche buon tuffo
meglio le mustang3 durezza 30 rispetto alle 25.
ma è tanta secondo voi la differenza?
io uso gara 3000ld, vado a correre 3 volte la settimana e faccio spinning in palestra 3 volte la settimana
quindi le gambe sono ben allenate.
considerate che a ottobre inizio il corso di apnea e se tutto va bene mi avvicino al mondo dell’agonismo
visto che i tempi in statica ci sono.
consigli???Le gara 3000 LD sono secondo me ottime! A livello di plastica le ho sempre considerate “migliori” …. ed ora superate solo dalle Beuchat (pala nera) che ho utilizzato alcune volte in piscina ed un’intera giornata al lago sabato scorso (solo tuffi in costante) dove mi hanno veramente sorpreso (leggerissime, scarpetta fantastica in stile cressi, pala molto piu’ elastica e reattiva, belle sensazioni al pari del carbonio).
Sei allenato nelle gambe! Non penso tu abbia problemi a gestire una mustang 30! Penso comunque che una mustang 30 possa corrispondere ad una falcon 25 per effetto dell’assenza dei longheroni della scarpetta che ne irrigidiscono la pala.
Penso che la vera innovazione di C4 sia la nuova scarpetta in grado di correggere la naturale asimmetria del piede in fase di spinta (forma particolare già utilizzata da anni dai produttori artigianali dell’est nelle monopinne); per il resto non trovo siano prodotti così performanti da fare la differenza: la differenza importante nelle pale penso la faccia il materiale in termini di leggerezza e reattività e forse il carbonio rimane ancora il migliore, affiancato da alcune vetroresine; penso quindi che tutti quei soldi che costano non siano sempre una buona spesa, oltretutto nel panorama di scelta che ormai si puo’ trovare sul mercato. Sto invece cercando di capire come si possa ottenere lo stesso risultato della scarpetta asimmetrica rendendo asimmetrica la pala e, visto che le prove sul campo sono importanti, mi sto cimentando alle modifiche di vecchie pale in vetroresina che ho a casa.
Altra scarpetta innovativa è sicuramente quella di Sporasub ma (a parte i problemi di asciugatura del materiale) meriterebbe un al tro tipo di pala.
Ieri mi sono arrivate le pale nuove in vetroresina dalla Leaderfin in sostituzione di quelle che si erano rotte (medium) ma me le sono fatte cambiare con le hard. Le monto oggi con scarpetta Mares e conto di provarle sabato al lago poi vi terrò informati.5 Agosto 2010 alle 9:35 #179849lulazz
PartecipanteH2O scusa se ti stresso
siamo intenzionati a prendere 2 paia in fibra
come durezza stavamo pensando all’equivalente delle falcon 25 per il mio amico
e alle rekord 3 per me (sono quelle che uso di solito)che dici andiamo per le leaderfins senza scarpette o per le captain nemo con le scarpette
(ho letto che sono molto valide)eventualmente delle leaderfins in carbonio sai dirci niente?
gracias5 Agosto 2010 alle 10:18 #179850H2O
Partecipante@lulazz wrote:
H2O scusa se ti stresso
siamo intenzionati a prendere 2 paia in fibra
come durezza stavamo pensando all’equivalente delle falcon 25 per il mio amico
e alle rekord 3 per me (sono quelle che uso di solito)che dici andiamo per le leaderfins senza scarpette o per le captain nemo con le scarpette
(ho letto che sono molto valide)eventualmente delle leaderfins in carbonio sai dirci niente?
graciasNiente stress, tranquillo!
Per Leaderfins:
– paragonabili alle Rekord3 (le conosco belle!) direi HARD
– per il tuo amico potrebbe essere MEDIUM; sono diverse da C4 perchè queste hanno flessione omogenea su tutto l’arco della pala mentre C4 è differenziata
– ho notato che incide molto sulla durezza il tipo di scarpetta utilizzata; opterei per una scarpetta con longheroni morbidi, tipo Mares, Beuchat o Salvimar (sicuramente su pala HARD) mentre su pala MEDIUM se vuoi un “effetto C4” puoi montarci una Sporasub o una Omer Stingray (eviterei tassativamente la Omer Millenium)
– pale in carbonio, le ho viste, le ho provate in piscina ma non saprei dirti di piu’.
Per Waterway:
– a parità di scala di riferimento sono piu’ dure rispetto a Leaderfins; opta quindi su soft/medium soft massimo medium; inoltre il flex è diversamente distribuito, meno omogeneo e piu’ progressivo dalla base alla punta
– la qualità e la fattura sono ottime, sinceramente meglio di Leaderfins; ne utilizziamo in squadra tutte le monopinne da allenamento e sono ottime;
– le pale delle pinne rispetto a Leaderfins sono meno inclinate (qui dipende dai gusti) e sarebbe quindi preferibile montarle su scarpette con longheroni non troppo inclinati;
– due miei amici le hanno da tempo (montate su scarpette Sporasub vecchie) e sono indistruttibili (uno ci fa le gare di pesca al lago + allenamenti senza alcun ritegno)
– la spedizione è piu’ complessa, lunga e costosa rispetto a Leaderfins.6 Agosto 2010 alle 8:18 #179851lulazz
Partecipanteho contattato la waterway
se ce le mandano in tempi ragionevoli prendiamo due paio di captain nemo con scarpette
penso durezza 2 su 5altrimenti andiamo di leaderfins
6 Agosto 2010 alle 12:56 #179852H2O
PartecipanteOk,ok.
18 Agosto 2010 alle 7:18 #179853luciano.garibbo
PartecipantePer quanto prematuro vi voglio presentare qualcosa a cui mi sto dedicando:
http://sites.google.com/site/lucianogaribbo/g-flapps: tanto per dire che non penso solo ai roller 😀
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/256_8bae91eee87e6157e8d1be596760af59.zip<!–m →18 Agosto 2010 alle 12:44 #179854H2O
Partecipante@luciano.garibbo wrote:
Per quanto prematuro vi voglio presentare qualcosa a cui mi sto dedicando:
http://sites.google.com/site/lucianogaribbo/g-flapps: tanto per dire che non penso solo ai roller 😀
Pienamente d’accordo sui concetti!
Pensa che attualmente le pinne piu’ performanti per il nuoto pinnato (velocità ) sono queste http://www.ddweb.hu/buvarklub/english/index.php?action=termek&id=28 che vengono calzate al contrario in modo da mantenere una forma a cucchiaio.
Già i russi vent’anni fa sperimentavano nel nuoto pinnato pale asimmetriche (sia nella forma che nella diversa rigidità dei materiali) al fine di irrigidire il lato interno della pala per omogeneizzare la spinta. (evitare dispersioni laterali date dall’articolazione del piede ed anche dalla minor rigidità torsionale della pala).
Probabilmente è il concetto che ha voluto applicare C4 (e forse Sporasub anche se mi sembra piu’ un motivo di qualità di calzata) con la scarpetta asimmetrica.
Sto facendo diverse prove con un vecchio paio di pale Omer Bat in vetroresina, in quanto sufficientemente larghe e con poca rigidità torsionale (quindi secondo me adatte a verificare gli eventuali benefici dati dall’asimmetria e/o irrigidimento laterale interno); a quanto pare (non se sono ancora pienamente sicuro) i maggiori benefici (linearità di movimento/minor dispersione laterale) si avrebbero proprio per l’irrigidimento del lato interno piuttosto che dalla forma stessa della pala.
Trovo anche che la vetroresina sia in generale un materiale piu’ performante in reattività rispetto al carbonio.
Vado su un concetto tecnico off-topic (sci e snowboard) ma di fatto è quello che mi ha fatto confermare l’idea personale che la pala ideale – a mio parere – dovrebbe essere:
– morbida ed elastica in flessione (veloce e meno stancante nel cambio);
– rigida in torsione e torsione maggiormente rigida all’interno (concetto comunque facilmente applicabile accorciando il lato interno piuttosto che intervenendo sui materiali in fase di produzione).
– non eccessivamente lunga (contrariamente dalle idee di molti produttori) ma con una buona superficie di spinta (quindi piu’ larga dei soliti 19-20 cm).
La necessità di avere flessibilità (adattamento al terreno/reattività nel cambio di lamina/inversione di spigolo) abbinata ad alta rigidità torsionale (tenuta sul ghiaccio e rigore direzionale) è già presente nello sci e soprattutto nello snowboard (in quanto essendo piu’ largo è piu’ difficile costruttivamente renderlo rigido torsionalmente), e viene risolta adottando fibre di vetro biassiali/triassiali opportunamente disposte in strutture a sandwich o struttura e/o forma asimmetrica.
Ecco probabilmente la maggior facilità e semplicità produttiva nel concepire pale in carbonio strette (meno soggette a flessione laterale) e lunghe (obbligatoriamente per avere maggior superficie di spinta) piuttosto che intervenire sui materiali.19 Agosto 2010 alle 6:53 #179855luciano.garibbo
PartecipanteDalla tua risposta noto che abbiamo fatto molte riflessioni simili in proposito e son contento che hai apprezzato il progetto …vedremo se le prove in campo, che son le più importanti, riescono a validare tanta teoria 😉
G-DIVE1 e G-DIVE3 sono le pale che testerò
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/256_fff3e23b2c56a42512a1e25f6ecce0ca.jpg<!–m →19 Agosto 2010 alle 10:31 #179856H2O
Partecipante@luciano.garibbo wrote:
Dalla tua risposta noto che abbiamo fatto molte riflessioni simili in proposito e son contento che hai apprezzato il progetto …vedremo se le prove in campo, che son le più importanti, riescono a validare tanta teoria 😉
G-DIVE1 e G-DIVE3 sono le pale che testerò
Si, molte riflessioni, prove e chiacchierate con qualche tecnico ed alcuni atleti del nuoto pinnato, sempre attenti a sperimentare nuovi materiali e sempre alla ricerca di soluzioni per abbattere il cronometro.
E’ vero che nell’apnea intervengono altri meccanismi ma alla fine siamo sempre alla ricerca dell’ottimizzazione del rapporto sforzo/rendimento.
Proprio l’altra sera si parlava a cena delle motivazioni che spingono i produttori all’utilizzo quasi esclusivamente del carbonio, rispetto ad esempio alla vetroresina, mentre sembrerebbe poco necessario avere pale molto lunghe, salvo avere anche leve molto lunghe.
In diverse prove fatte in piscina ed in mare (anche riprese con videocamera), con diverse pale in carbonio e vetroresina, anche con pinne di marca oggigiorno “di moda”, ho riscontrato che spesso (dipende anche dal tipo di durezza delle pale) la parte terminale della pala non lavora l’acqua generando uno sfarfallio poco redditizio in fase di cambio nella piinneggiata.
Altra cosa secondo me importante quanto la pala è la scarpetta, spesso trascurata dai produttori che solo recentemente hanno prestato attenzione (C4 soprattutto). Dopo aver utilizzato per anni le vecchie scarpette Sporasub sto apprezzando Mares e Beuchat (meno inclinata) per il fatto di avere scarpetta ben trasmissiva e longheroni molto morbidi che non penalizzano le caratteristiche di flessibilità della pala; ho riscontrato quanto possa incidere la rigidità dei longheroni sulla resa della pala raffrontando ad esempio pale uguali (leaderfins in vetroresina durezza medium) montate su scarpetta mares/beuchat (la pala lavora interamente) e omer millenium (longheroni durissimi, la pala lavora solo alla fine, sensazioni di avere ai piedi una extrahard) ed omer stingray (sempre poco flessibili).
Così a sensazione da disegno vedrei bene le GDIVE 2 (abbastanza morbide) o GDIVE 1 ma un poco accorciate.
In quale materiale prevedi la costruzione? Con quale scarpetta?20 Agosto 2010 alle 7:25 #179857luciano.garibbo
PartecipanteIl materiale sarà assolutamente il carbonio e la scarpetta di prova non sarà una scarpetta dedicata mentre, se supereranno i test, ritengo che scarpette dx e sx tipo quelle C4 siano le più indicate.
Entrambe le pale che proverò (G-DIVE1 e G-DIVE3) saranno morbide e le prime saranno a spessore differenziato.
Esclusi gli ultimi 6,5 cm la forma delle pale è “quasi” identica in questi 2 modelli, il triangolo finale delle G-DIVE1 nasce per aumentare la portanza agevolando la flessione nel lato più rigido (quello esterno).
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/256_f0005dd4f03809d24a2feaa6551a0416.jpg<!–m →20 Agosto 2010 alle 8:02 #179858H2O
Partecipante@luciano.garibbo wrote:
Il materiale sarà assolutamente il carbonio e la scarpetta di prova non sarà una scarpetta dedicata mentre, se supereranno i test, ritengo che scarpette dx e sx tipo quelle C4 siano le più indicate.
Entrambe le pale che proverò (G-DIVE1 e G-DIVE3) saranno morbide e le prime saranno a spessore differenziato.
Esclusi gli ultimi 6,5 cm la forma delle pale è “quasi” identica in questi 2 modelli, il triangolo finale delle G-DIVE1 nasce per aumentare la portanza agevolando la flessione nel lato più rigido (quello esterno).Bene, interessante!
Facci sapere risultati e sensazioni delle prove!
A presto.20 Agosto 2010 alle 12:49 #179859globo95
PartecipanteGià nel monopinna è tutto un’altro discorso
Ma il fatto che poi con le 2 pale comunque si pinneggi con una gambapala alla volta alternando il movimento di spinta,non manda all’aria tutto il progetto portanza? Anche se il carbonio comunque dovrebbe spingere anche in ritorno.25 Agosto 2010 alle 10:24 #179860luciano.garibbo
Partecipante@globo95: Direi proprio di no, la portanza è comunque in correlazione diretta con la superficie.
Parliamo di 25cm di larghezza, probabilmente le più larghe tra tutte le pinne in carbonio attualmente sul mercato (anche se un negozio ha erroneamente scritto 25cm anziché 24cm in una propria recensione 🙄 ).
Nel caso della bi-pinna andremo ad analizzare separatamente il lavoro di ogni singola pinna ma null’altro; il lavoro della pinna a mio parere dipenderà comunque dalla superficie, dalla spinta e dalla direzione di questa spinta quindi importante sarà anche la parabola di curvatura.Trattandosi di carbonio resta anche importante analizzare la reattività e quindi il lavoro di ritorno che farà questo per noi, agevolandoci nel risparmio di energia.
La mia scelta, come carbonio, è andata sul prepreg, come durezza ho scelto soft e, per la coppia di pale più lunghe ho scelto lo spessore differenziato mentre per quelle più corte uno spessore omogeneo.Avevo anche una mezza idea sul mimetismo ma considerato che dalle informazioni che ho avuto un’eventuale verniciatura comunque incide sul rendimento della pala, ritengo di non sacrificare il rendimento in funzione di quest’ultimo. Tra l’altro lo vedo utile più che altro nella pesca in basso fondo, in tal caso chi deciderà potrà sempre affidarsi al fai-da-te ma ipotizzarlo di serie non lo farei. Su materiali con fibre diverse dal carbonio mi è stato detto che l’incidenza di una pigmentazione è decisamente inferiore ma io preferirei non abbandonare il carbonio per le pinne.
Intorno a metà settembre comunque vi fornirò già un primo ritorno sulla base delle prove in acqua. 😀
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