La primavera è alle porte. Dopo qualche avvistamento di dentici nei giorni precedenti entro in acqua. Corrente al solito sostenuta, ma aspetto che calmi per scendere su un ciglio con cappello a 17 m. Sul primo tuffo noto la mangianza schiacciata e dico al mio compagno di pesca: “qui c’è di sicuro un dentice”. Riprovo qualche metro più in basso e mi apposto sui 20m. Vedo un grosso dentice; il pesce fa un giro strano e lo perdo di vista. Guardo a sinistra e invece era sotto di me a circa 5 m di distanza. Purtroppo mi vede e scappa. Il fiato mi consente di pensare di proseguire verso il basso per cercare di sparare almeno uno dei grossi saraghi che intravedevo. D’improvviso parte questa cernia alla mia sinistra. Il tiro è istintivo e per fortuna va a segno in un punto vitale. Il pesce è mio.