PescaSubacquea.net › Forum › Area Tecnica › Gabinetto Scientifico › Commento alla clip del tiro con videocamera ad alta velocità
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Lefa.
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17 Aprile 2009 alle 9:28 #117070
GIANNICLEMENTE
PartecipanteRitengo che realizzare una vasca per il collaudo di fucili sub , sia arbalètes che pneumatici , sia un progetto alla portata di importanti aziende del settore o staff di ricercatori finanziati per lo scopo . Oltre la vasca bisogna avere a disposizione tutta la gamma di fucili da testare , un sistema di rilevamento al di sopra di ogni sospetto delle varie fasi della dinamica del percorso dell’asta ed il resto . Quindi un “laboratorio” di collaudo è plausibile solo se organizzato per riferimento a richiesta delle aziende costruttrici che lo dovrebbero finanziare per pubblicizzare e giustificare la differenziazione del costo e la tipologia di utilizzo dei propri vari prodotti .
Se poi qualcuno ha a disposizione un badget tale da permettersi “LO SFIZIO” ….beh ben venga e ben accetto per tutti .
Pertanto penso che l’unico modo possibile per avere a disposizione una idea della valenza dei fucili in commercio alla nostra portata è che ognuno si attrezzi per testare in mare i propri fucili e raccogliere il materiale sul blog per un tentativo di seria comparazione ; ma anche così è un lavoro lungo e laborioso .
Ciao17 Aprile 2009 alle 11:20 #117071giodap
PartecipanteFra pochi giorni sarete in Sardegna e potrete farvi un’idea della vasca .Costa circa 1500 euro.
Secondo me potreste consorziarvi e togliervi tutte le curiosità , soprattutto i più interessati agli studi balistici, il problema è dove sistemarla perchè occupa un certo spazio ed obbliga ad una certa manutenzione…fra l’altro Fulvio 48 proprio adesso la sta pulendo per le prove del Saber di prossimi giorni.
Giorgio17 Aprile 2009 alle 11:47 #117072fabiocar
Partecipante@GIANNICLEMENTE wrote:
Ritengo che realizzare una vasca per il collaudo di fucili sub , sia arbalètes che pneumatici , sia un progetto alla portata di importanti aziende del settore o staff di ricercatori finanziati per lo scopo . Oltre la vasca bisogna avere a disposizione tutta la gamma di fucili da testare , un sistema di rilevamento al di sopra di ogni sospetto delle varie fasi della dinamica del percorso dell’asta ed il resto . Quindi un “laboratorio” di collaudo è plausibile solo se organizzato per riferimento a richiesta delle aziende costruttrici che lo dovrebbero finanziare per pubblicizzare e giustificare la differenziazione del costo e la tipologia di utilizzo dei propri vari prodotti .
Se poi qualcuno ha a disposizione un badget tale da permettersi “LO SFIZIO” ….beh ben venga e ben accetto per tutti .
Pertanto penso che l’unico modo possibile per avere a disposizione una idea della valenza dei fucili in commercio alla nostra portata è che ognuno si attrezzi per testare in mare i propri fucili e raccogliere il materiale sul blog per un tentativo di seria comparazione ; ma anche così è un lavoro lungo e laborioso .
Ciaosi,in effetti hai perfettamente centrato il punto fondamentale.
le aziende,o le grandi marche,dovrebbero avere la loro vasca di collaudo,ma penso che alle multinazionali,non freghi nulla di tutto cio’.
infatti!!e’ stata una grande marca,che poi e’ anche un cognome,a proporre il tiro filmato in vasca di collaudo.17 Aprile 2009 alle 15:02 #117073bludive
Partecipante@giodap wrote:
Fra pochi giorni sarete in Sardegna e potrete farvi un’idea della vasca .Costa circa 1500 euro.
Secondo me potreste consorziarvi e togliervi tutte le curiosità , soprattutto i più interessati agli studi balistici, il problema è dove sistemarla perchè occupa un certo spazio ed obbliga ad una certa manutenzione…fra l’altro Fulvio 48 proprio adesso la sta pulendo per le prove del Saber di prossimi giorni.
Giorgioio ci potrei mettere lo spazio e la manutenzione 😀
anche se sono più propenso alla Arbaletosofia che alla Arbaletologia.p.s. potrei anche passare a “spiare” quella del Maestro se non ha animali pelosi a guardia della vasca 😀 …
A parte gli scherzi, poter fare delle prove (e recensioni) “liberi” da qualsiasi condizionamento e senza poter essere tacciati di favorire questo o quello è una cosa che mi solletica parecchio.
Oltre al fatto che si potrebbero vedere anche i risultati dei tanti arbageppetti dilettanti che ci sono in circolazione24 Aprile 2009 alle 12:05 #117074scarface
Partecipanteè da un pò che sto lavorando in tal senso….cioè per avere la mia vasca su modello di quella del maestro!
a)lo spazio l’ho trovato.
b)il progetto l’ho fatto. (non credo siano necessari angolari per la giunzione dei pezzi di plexiglass! almeno se non si desidera trasparente anche il fondo)
c)sistema di svuotamento e riempimento considerati.
d)i preventivi ce li ho.….mi mancano solo gli euro!!!! 😳
ma continuerò a lavorarci…..
😀25 Aprile 2009 alle 17:39 #117075fabiocar
Partecipantee bello vedere quanto entusiasmo si cela in questa passione.
la cosa che mi strabiglia,e’ che si parla di vasca di collaudo,e tutti ne vorremmo una,me’ compreso.
per farne poi cosa? 10 tiri e basta,perche’ non siamo collaudatori ,con una azienda subacquea alle spalle da mandar avanti.
penso che pochi possano cambiare fucile ogni mese,da dover trovar l’interesse a farne una analisi in vasca di collaudo,che poi chiameremo (vasca di riscontro),perche’ ,visto che di fucili non ne produciamo per il mercato,ma si farebbe una analisi su fucili di marche consolidate,penso che il nome appropriato sia questo
certo! qualcuno i fucili se li fa’ anche da solo,e magari vorrebbe vedere come funziona quello che le mani hanno creato,ma sarebbe fortemente limitato al periodo di interesse,una vasca,se come ripeto,non produciamo fucili a getto continuo,da dover testare balisticamente ,prima della messa in vendita,e’ solo un costo , un fondo perso,come dire,compero un macchinario per l’edilizzia,che rimane li’ ,senza che abbia mai lavorato.
se compero uno scavatore,e lo faccio lavorare con piu’ edificazioni o opere all’anno,lo ammortizzo in poco tempo, poi e’ tutto guadagno,se lo compero perche’ devo fare una sola costruzione edile,sara’ soltanto un ulteriore dispendio di denaro,oltre al costo degli altri materiali.
spero di aver reso il senso 😉 😉27 Aprile 2009 alle 11:34 #117076scarface
Partecipantegià …un dispendio forse inutile……
ma la passione è passione…qualsiasi essa sia!!
quanti euro spende un cannista tra esche, attrezzatura e altro per poi non prendere nulla!avevo un amico che pescava tonni a traina in adriatico…e ti assicuro che di soldi ne ‘buttava’ a fiumi ma di pesce gran poco!!
di esempi così se ne possono fare moltissimi!
io i miei fucili me li costruisco…e in questo modo le emozioni ad ogni cattura si amplificano, e si amplificherebbero ancor di più con uno sviluppo mirato dei miei arba autocostruiti!non credo di essere l’unico che oltre ai pesci va a caccia anche di emozioni!
27 Aprile 2009 alle 16:22 #117077fabiocar
Partecipante@scarface wrote:
già …un dispendio forse inutile……
ma la passione è passione…qualsiasi essa sia!!
quanti euro spende un cannista tra esche, attrezzatura e altro per poi non prendere nulla!avevo un amico che pescava tonni a traina in adriatico…e ti assicuro che di soldi ne ‘buttava’ a fiumi ma di pesce gran poco!!
di esempi così se ne possono fare moltissimi!
io i miei fucili me li costruisco…e in questo modo le emozioni ad ogni cattura si amplificano, e si amplificherebbero ancor di più con uno sviluppo mirato dei miei arba autocostruiti!non credo di essere l’unico che oltre ai pesci va a caccia anche di emozioni!
se ne hai la disponibilita’,e sei mosso dalla passione,e’ giusto che tu ti prenda le soddisfazioni meritate,che diamine!!hai perfettamente ragione.
io pero’ generalizzavo un po’,non ricercando il singolo,ma allargando un pochino il raggio di azione dello sviluppo di una vasca.
insomma ,generalizzavo sul fatto,che non tutti,possono fare questa esperienzarimane una chicca,in una nicchia
27 Aprile 2009 alle 18:13 #117078Affertus
Partecipante@giodap wrote:
…..
3. L’effetto del momento di rinculo primario è pressoché assente, a fine spinta si valuta dell’effetto del momento di rinculo secondario che si quantifica in un sollevamento di 3 pixel (quasi un centimetro!). L’urto del fucile contro la vasca è avvenuto dopo 17 millesimi ma non influenza la valutazione del momento di rinculo che è un sollevamento della punta del fucile.
……Non riesco a capire il perchè dell’affermazione che l’urto del calcio del fucile contro la vasca non influenza la valutazione del rinculo secondario.
Nel momento in cui il fucile urta contro la vasca non si sviluppano delle forze che tendono a controbilanciare il sollevamento della punta ?
Non sono in grado di spiegarlo in termini fisici di momento di rinculo, vettori o altro, ma a mio avviso nel momento in cui il fucile sbatte contro la vasca tende a ruotare intorno all’impugnatura in senso contrario al momento di rinculo secondario.
In pratica se immaginiamo di impugnare il fucile con una mano e con l’altra spingiamo sul calcio, mi sembra logico che il fucile tenda a ruotare intorno all’impugnatura, abbassando la punta.Cosa ne pensate ?
28 Aprile 2009 alle 12:00 #117079SvL
Partecipante@Affertus wrote:
@giodap wrote:
…..
3. L’effetto del momento di rinculo primario è pressoché assente, a fine spinta si valuta dell’effetto del momento di rinculo secondario che si quantifica in un sollevamento di 3 pixel (quasi un centimetro!). L’urto del fucile contro la vasca è avvenuto dopo 17 millesimi ma non influenza la valutazione del momento di rinculo che è un sollevamento della punta del fucile.
……Non riesco a capire il perchè dell’affermazione che l’urto del calcio del fucile contro la vasca non influenza la valutazione del rinculo secondario.
Nel momento in cui il fucile urta contro la vasca non si sviluppano delle forze che tendono a controbilanciare il sollevamento della punta ?
Non sono in grado di spiegarlo in termini fisici di momento di rinculo, vettori o altro, ma a mio avviso nel momento in cui il fucile sbatte contro la vasca tende a ruotare intorno all’impugnatura in senso contrario al momento di rinculo secondario.
In pratica se immaginiamo di impugnare il fucile con una mano e con l’altra spingiamo sul calcio, mi sembra logico che il fucile tenda a ruotare intorno all’impugnatura, abbassando la punta.Cosa ne pensate ?
ci provo .. allora
se il fucile lo teniamo in mano , il braccio della forza (che assieme al vettore determina l’ alzo della punta)
dovrebbe essere pressappoco la distanza che parte dalla sella del pollice fino all’ asta .Mentre se il poggiasterno poggia su una superfice rigida , allora il braccio della forza si riduce notevolmente
ed equivale alla distanza tra asta e poggiasterno stesso .quindi dedurrei che se il poggiasterno tocca la vasca:
1. si riduce l’ alzo della punta ( maggior precisione)
2. piu energia è trasferita all’ asta (maggior potenza)28 Aprile 2009 alle 13:18 #117080fabiocar
Partecipante@Affertus wrote:
@giodap wrote:
…..
3. L’effetto del momento di rinculo primario è pressoché assente, a fine spinta si valuta dell’effetto del momento di rinculo secondario che si quantifica in un sollevamento di 3 pixel (quasi un centimetro!). L’urto del fucile contro la vasca è avvenuto dopo 17 millesimi ma non influenza la valutazione del momento di rinculo che è un sollevamento della punta del fucile.
……Non riesco a capire il perchè dell’affermazione che l’urto del calcio del fucile contro la vasca non influenza la valutazione del rinculo secondario.
Nel momento in cui il fucile urta contro la vasca non si sviluppano delle forze che tendono a controbilanciare il sollevamento della punta ?
Non sono in grado di spiegarlo in termini fisici di momento di rinculo, vettori o altro, ma a mio avviso nel momento in cui il fucile sbatte contro la vasca tende a ruotare intorno all’impugnatura in senso contrario al momento di rinculo secondario.
In pratica se immaginiamo di impugnare il fucile con una mano e con l’altra spingiamo sul calcio, mi sembra logico che il fucile tenda a ruotare intorno all’impugnatura, abbassando la punta.Cosa ne pensate ?
probbabilmente,il maestro intende il fatto che,l’urto sulla vasca,si e’ verificato tenendo il braccio,non marmoreo,questi uratando contro la parete in plexiglas,ha alzato la punta.
in una condizione reale,quindi,senza paratia,nella quale la culatta urta,il moto del fucile,e’ rettilineo,sino ad esaurimento della forza contraria generata per reazione.
il maestro stesso,dice che quella clip,e’ l’unica a disposizione,e’ che e’ stata fatta,senza tener il braccio rigido,consentendo al fucile di urtare la paratia.
una condizione di valutazione della performance balistica,da ripetere,poiche’, influenzata da fattore esterno,non reale in una condizione in mare.
se il fucile ruota,e’ colpa della testata,infatti,si e’ visto,che la trazione sull’asse mediano,annulla l’effetto di rotazione del baricentro,fenomeno presente nei fucili con testata classica,con coppia avvitata,nella quale la trazione della gomma,rimane parallela all’asta,o addirittura al di sopra di essa.28 Aprile 2009 alle 14:55 #117081dan572
Partecipantehai ragione affertus lo penso anche io,credo però che il fucile tocchi la vasca un attimo dopo essere steta liberata l’asta e quindi sia ininfluente non essendo il calcio vincolato al momento dello sgancio ma una frazione dopo…sono molto ignorante per cui al maestro la parola su quello che ho intuito. 🙂
29 Aprile 2009 alle 7:31 #117082giodap
PartecipanteVorrei fosse chiaro che aver messo in visione la clip del rinculo del SJ non è stata una operazione promozionale per questo modello di arbaléte, in tal caso avrei proposto la clip “vasca intera†che mi è servita per ricavare il diagramma della velocità …
Era mia intenzione mostrarvi unicamente con quali strumenti di indagine io e il mio staff portiamo avanti la nostra ricerca balistica e come rincula un arbaléte visto al rallentatore (non l’ha mai mostrato nessuno!).
Occasionalmente nel rinculare il poggiasterno si è appoggiato alla parete della vasca per una ragione molto semplice: la vasca era stata posta troppo in basso sul terreno del piazzale della ditta dove stavamo facendo le riprese ed io ero obbligato a tirare da una posizione innaturale. Nonostante avessi cercato di abbassarmi il più possibile, in alcuni tiri la spalla è rimasta troppo alta rispetto alla mano e in queste condizioni la gestione del rinculo non è ottimale.
Si è innescata una discussione marginale sull’influenza dell’urto del fucile contro la parete di plexiglas della vasca che non vorrei, ai vostri occhi, inficiasse la validità dell’esperimento, per questo voglio trattare l’argomento che avete sollevato da un punto di vista puramente accademico per farvi capire come l’urto abbia avuto una influenza molto modesta.
1)Qualcuno ha fatto notare che l’urto può avere influenzato la velocità di lancio dell’asta.
Sicuramente si!
Ma anche il braccio non in linea col fusto influenza la velocità di lancio dell’asta perché non si oppone al rinculo come dovrebbe (l’esperienza del tiro col “braccino l’avrete fatta tutti!), il risultato è sempre una minore velocità di lancio.
Tuttavia proprio un rinculo non ben gestito nella clip in questione, mostra bene le fasi di questo fenomeno dinamico: prima il fucile che arretra lungo il suo asse longitudinale , poi il sollevamento della punta dovuto al momento di rinculo secondario.
Mi sono preso la briga di misurare l’arretramento confrontandolo con quello delle clips nelle quali l’urto non si è verificato e vi posso garantire che è lo stesso, quindi si è verificato proprio a fine corsa. L’impatto è spettacolare perché avviene al rallentatore, ma l’energia assorbita è assai modesta probabilmente non avrei rilevato nessuna differenza anche nella misurazione della velocità di lancio dell’asta (e la clip in questione non è stata impiegata per quella misurazione).
2)Per quanto riguarda il contenimento dell’effetto del momento di rinculo (il sollevamento della punta del fucile) : l’urto è avvenuto alla fine corsa del rinculo e si nota che il sollevamento della punta inizia prima dell’impatto All’inerzia del sollevamento provocato dalla reazione della mano sull’impugnatura che arretra, si sarebbe opposto solo:
a) un appoggio (una forza) posta sotto il poggiasterno ad impedirne l’affondamento
b) un forte attrito tra la superficie del poggia sterno e la superficie del plexiglas.Il centro della rotazione del fusto è la mano: la punta si alza, il poggiasterno si abbassa.
Il caso a) nel fenomeno dell’urto non esiste mentre è da prendere in considerazione il caso b):
Entrambe le superfici, forse in breve contatto, sono lisce: il poggiasterno del modello in questione era verniciato e la parete di plexiglas è levigata il tutto immerso in acqua che può considerarsi un elemento lubrificante.
Ho detto “forse in contatto†perché si nota il cuscinetto d’acqua (fluido incomprimibile) che schizza via quando le superfici si avvicinano, chissà se veramente si toccano…
Il braccio di leva che solleva la punta del fucile è la distanza tra la mano e la punta del fucile (circa 1 m), il braccio di leva del poggia sterno che può frenare questa rotazione è invece 10 cm (0.1 m). Per riuscire a frenare o influire sulla inerzia della rotazione del fusto con un braccio di leva ridotto ad 1/10° sarebbe necessaria una forza d’attrito bestiale! E non è il nostro caso…
In parole povere due superfici lisce immerse in acqua che probabilmente non entrano in contatto soggette a uno scorrimento reciproco con un braccio di leva svantaggioso di 1/10 possono avere influenza sull’effetto del momento di rinculo quanto una farfalla che si posa sulla vostra bilancia mentre pesate il paneLe grandezze fisiche in gioco non vanno mai idealizzate ma sempre quantificate!
29 Aprile 2009 alle 11:00 #117083Affertus
PartecipantePersonalmente non ho mai pensato che l’aver inserito le clip delle riprese ad alta velocità fosse un’operazione promozionale.
Il fatto che nella clip ci sia un’urto del calcio del fucile con la vasca non toglie nulla alla validità delle clips, anzi la loro utilità nel contesto dello studio dei fenomeni balistici in un certo senso è aumentata.
Ringrazio Giorgio per averci messo a disposizione uno strumento così utile di analisi.Non sono però d’accordo ( almeno non integralmente ) con quanto asserito da Giorgio.
Non so quantificare l’influenza dell’urto sul fenomeno del rinculo secondario, ma di una cosa sono però convinto ( e qui dissento, in maniera di “critica positiva” con quanto dice Giorgio): l’urto ha influenzato il tiro ( no so in che quantità , ma penso più di un battito di farfalla ).
Siamo d’accordo che la posizione di tiro non sia ottimale e che non ha consentito una valida gestione del rinculo (D’altra parte è il tiratore stesso a capire se la sua posizione sia in quel momento ottimale o meno, e se Giorgio dice che non lo era c’e’ solo da essere d’accordo lui).
Veniamo però ai punti su cui dissento con Giorgio:
Mi sono preso la briga di misurare l’arretramento confrontandolo con quello delle clips nelle quali l’urto non si è verificato e vi posso garantire che è lo stesso, quindi si è verificato proprio a fine corsa.
L’impatto si realizza invece ad inizio corsa, quando gran parte dell’energia deve ancora essere ceduta all’asta.
Ho isolato i frames significativi. Per farlo ho usato un programmino freeware “virtualdubmode”, che consente il passaggio frames a frames del filmato.
Al frame 24 della clip, l’asta inizia a muoversi:
al frame 65 il fucile sta già rinculando, ma non ha ancora toccato la vasca ( gli elastici sono avanzati di soli circa 10 cm: devono percorrere ancora gran parte del fusto. IL poggiasterno, non ha ancora toccato la vasca).
Al frame 66 ( il successivo) il poggiasterno tocca la vasca : notare l’alone intorno al calcio del fucile (gli elastici sono ancora per la gran parte tesi sul fusto, quindi l’urto si realizza ad inizio corsa ).
Vi prego di notare, altresì, la doppia freccia posta tra mano e poggiasterno: si vede come la mano sia ben a contatto con la faccia inferiore del poggiasterno: ciò significa che la punta del fucile, fino a quel momento, tendeva ad alzarsi … e quindi il calcio ad abbassarsi schiacciandosi sulla mano ( come diceva anche Giorgio). Tale aspetto è importante nei frames successivi.
Veniamo all’analisi del caso b):
b) un forte attrito tra la superficie del poggia sterno e la superficie del plexiglas.
Il centro della rotazione del fusto è la mano: la punta si alza, il poggiasterno si abbassa.
Il caso a) nel fenomeno dell’urto non esiste mentre è da prendere in considerazione il caso b):
Entrambe le superfici, forse in breve contatto, sono lisce: il poggiasterno del modello in questione era verniciato e la parete di plexiglas è levigata il tutto immerso in acqua che può considerarsi un elemento lubrificante.
Ho detto “forse in contatto†perché si nota il cuscinetto d’acqua (fluido incomprimibile) che schizza via quando le superfici si avvicinano, chissà se veramente si toccano…Il contatto c’e’ ed è energico: si nota nei frames successivi.
Ho isolato il frames 180: si vede benissimo l’effetto dell’urto ( un’onda che si genera in superficie, a partire da subito dopo l’urto) con evidenti schizzi (freccia verde).
In più la parete laterale della vasca subisce un’onda di deformazione che porta ad una distorsione dell’immagine riflessa dell’operatore ( freccia fucsia ).
Infine il poggiasterno subisce dopo l’urto, “un’inversione di marcia” : si allarga lo spazio tra mano e faccia inferiore del poggiasterno (doppia freccia). Quindi dopo l’urto tende ad alzarsi. Tale movimento ( così come la distorsione dell’immagine dell’operatore laterale) si vede meglio osservando direttamente il filmato, meglio se frames a frames.
Il tutto mentre gli elastici sono adesso arrivati a fine corsa.Ho timore che le mie parole possano essere malinterpretate.
Per carità … non vorrei entrare in “attrito” con quanto affermato da Giorgio ( che sicuramente ha fatto come me le sue osservazioni), ma le mie osservazioni ( che possono anche essere errate) difficilmente si conciliano con quanto asserito da Giorgio.
Vorrei solo che la mia analisi si fermasse a ciò che è: una personale valutazione dei fenomeni balistici che ho osservato nelle clip, su cui discutere nella maniera più serena possibile . Nulla di più.
😉
29 Aprile 2009 alle 21:41 #117084giodap
PartecipanteLa clip di cui ho fatto il commento nel post precedente non è quella presa in esame da Affertus che ritengo poco adatta per valutare gli effetti del momento di rinculo perché la prospettiva da dietro non consente di misurare correttamente i sollevamenti della punta del fucile, ho fatto riferimento invece alla ripresa di lato.
Indiscutibilmente il rinculo del tiro rappresentato nella clip da dietro ha un impatto più importante sulla parete della vasca ed inizia prima (la mano probabilmente era più vicina alla parete), ma se guardiamo bene, nonostante l’urto più accentuato (quindi una maggiore influenza frenante secondo le supposizioni del nostro “osservatore criticoâ€), il momento di rinculo è ancor più accentuato di quello che si vede nell’altra clip che io ho preso in esame, infatti, nell’istante dell’impatto si vede l’asta fortemente incurvata verso l’alto, mentre nell’altra clip la deformazione dell’asta è decisamente più contenuta.
Se vogliamo è la dimostrazione che i tiri non sono tutti uguali (ed è nell’esperienza di tutti …) e che per un’analisi balistica bisogna fare una serie importante di tiri per ricavare una media statistica dei valori delle variabili studiate (nelle prove del 2004 sono stati filmati più di 50 tiri con tre modelli di fucili).
Nel post precedente per entrare nel merito del caso b) di una valutazione quantitativa del freno al sollevamento per effetto del momento di rinculo (dovuto all’attrito del poggiasterno sulla parete di plexiglas), ho fatto riferimento ai due bracci di leva relativi alla punta del fucile e alla estremità del poggiasterno rispetto al fulcro della mano che sono in rapporto 1: 10 . Sui quali invito a riflettere traducendo questo riferimento (trascurato da Affertus nella sua analisi qualitativa) con un esempio:
per l’effetto leva , 1 chilo di spinta verso l’alto sulla punta del fucile sarebbe bilanciata da 10 chili di forza di attrito tra poggiasterno e parete della vasca , per ottenere 10 chili di forza di attrito considerando un coefficiente di attrito tra due sup. lisce immerse in acqua di 0.05 (coef attrito radente metallo su metallo lubrificato “manuale dell’ing.”) avremmo bisogno di 200 chili di forza di rinculo. Questo per dare una idea degli ordini di grandezza delle variabili in gioco
Per frenare solo 1 chilo di spinta al sollevamento della punta del fucile… mentre da un calcolo semplificato del momento di rinculo del SJ ho valutato che il suo valore approssimativo equivalga ad una forza applicata in punta di circa 5 chili
Certi fenomeni non vanno valutati solo qualitativamente ma anche quantitativamente altrimenti si può dare rilievo a effetti che non hanno scarsa influenza sul fenomeno che stiamo studiando.
La gran botta del poggiasterno sulla parete della vasca, nella clip del tiro ripreso da dietro invece di frenarlo ha provocato un gran momento di rinculo non dovuto all’urto ma al cattivo impugnoRitengo personalmente chiusa questa discussione su un fenomeno che non si incontra quasi mai nella pratica dei tiri con gli arbalétes (urto contro una parete) e che non arricchisce le conoscenze di nessuno. Potete tranquillamente continuare se volete, ma io non interverrò più (non mi attraggono le discussioni sul sesso degli angeli).
Invece di postare questo intervento sarebbe stato molto più interessante raccontarvi dell’esperimento con i band elevetors che abbiamo fatto ieri con Fulvio, rimando perciò ad un altro giorno questa relazione. -
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