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  • #125599
    Marsella
    Partecipante

    @giodap wrote:

    Stop in Francia alla pirateria: E’ stata approvata definitivamente la legge che punisce fino al taglio della connessione Internet chi scarica illegalmente film e musica, i pirati riceveranno una prima lettera di avvertimento da parte di una nuova authority, poi interviene il blocco nonostante il pagamento dellla connessione.
    Il fatto fa insorgere gli internauti, personalmente come autore non posso che augurarmi una legge simile anche in Italia. So di avervi tutti contro ma non scrivo su questo forum per raccogliere consensi (non sono un politico)

    Caro Maestro la Francia è la Francia!
    Considero l’Italia come il paese dei “Balocchi”…e ve lo dice uno che sta ogni giorno buttato su una strada, a vedere gente di ogni tipo che gli ride in faccia…
    Il giorno prima li accompagni al “calduccio” e il giorno dopo eccoli lì, liberi di delinquere ancora…..
    Intanto io, i suoi video, me li compero originali perchè sono uno spettacolo!
    Quando li guardo, non mi accontento solo di vedere le immagini, ma faccio attenzione ad ogni particolare visibile solo su un buon originale!

    Francesco MARSELLA

    #125600
    Willy
    Partecipante

    @Lefa wrote:

    Maestro non andare in pensione! almeno non prima di aver presentato al mondo il tuo erede :mrgreen: …non oso pensare alla morte dello sviluppo di qualità  del settore…
    Investi 3K€ e fatti fare una CNC da Fulvio (è “facile facile”, contando che dovrebbe mangiare legno non deve neppure essere troppo pesante per essere precisa, quindi poco costosa) così tagli i costi di lavorazione esterna.

    Quoto in pieno!!

    #125601
    zio frank
    Partecipante

    L’idea di una linea Dapiran a basso costo non la vedo poi così male. Si tratterebbe di fare ciò che fece la Mercedes con la classe A ( attualmente una macchina di successo comunque). La produzione spostata in Romania con la supervisione del Maestro e commercializzazione in grande scala. Un settore da affidare ad un buon amministratore in modo che Giorgio continui la sua attività  occupandosi dei fucili di fascia alta. C’è solo un rischio in questa operazione: che chi acquista un Dapiran a basso prezzo prima o poi vorrà  passare a quello superiore. Ce la farebbe il Mastro a soddisfare il mercato dopo???

    #125602
    dnlzmp
    Partecipante

    Le case costruttrici di motociclette, anche storiche, come la suzuki o l’honda, non riuscivano a sostenere le spese dei progetti con la sola vendita delle supersportive, hanno iniziato quindi a produrre moto meno blasonate, che potessero coprire quella fascia media dell’utenza motociclistica.
    Questo a portato però a spostare la ricerca anche nel campo delle cosiddette “nacked”, che pian piano, da corroborante all’economia dell’azienda, sono diventate un punto fermo, ed oggi, una vera e propria miniera d’oro.
    Questo a portato queste aziende a spostarsi verso la costruzione dei maxiscooter o comunque di mezzi ad ancor più bassa tecnologia, che con pochissima ricerca e pochissimi studi stilistici potessero vendere alla grande massa, per poter continuare ad avere finanziamenti per le tanto blasonate supersportive e le ormai indiscusse regine del mercato le nacked.

    Credo che una linea di prodotti a “basso costo” Dapiran non finirebbe per impoverire il mito che ora gira intorno al marchio, anzi.
    Credo che una linea progettata secondo i canoni ormai stabili dei prodotti Dapiran, ma prodotta in larga scala, a macchina e non a mano, con costi di produzione più bassi (specialmente nella manodopera) potrebbe giovare all’economia destinata alla ricerca della Ditta.

    La produzione, non può prescindere alcuni particolari che contraddistinguono tutti i prodotti già  esistenti, tra cui la scelta dell’essenza, basilare al fine di ottenere un prodotto stabile nel tempo.
    Questa continuità  di valori non può essere ben vigilata se la produzione venisse spostata all’estero.
    Il controllo serrato su chi potrebbe venire “eletto” come produttore è basilare, anche la fiducia che si deve instaurare tra fornitore e committente non è cosa da poco, per cui escludo a priori la possibilità  di produrre un prodotto a basso costo ma di altissimo livello tecnologico e qualitativo, spostando la produzione oltre frontiera.

    Mia personale considerazione, non legata al mondo pescasub.
    Se la gente smettesse di pensare che esiste una soluzione più economica andando a cercarla fuori dal proprio paese, forse, l’Italia potrebbe riuscire a risollevarsi.
    Il più dei prodotti importati è robetta di qualità  infima, prodotta da paesi come la Cina, che pagano fior di milioni per avere delle certificazioni che gli consentano di esportare nel nostro amato paese, ma che, alla fine dei conti, vende prodotti sacdenti, pericolosi e che hanno una durata nel tempo limitatissima.
    Ciò genera una falsa economizzazione, perchè la spesa iniziale è inferiore, ma conporta un riciclo continuo, che porta presto ad un vantaggio nullo se non addirittura negativo a livello economico.

    Che brutto leggere esortazioni a spostare la produzione all’estero.

    #125603
    Nichrome
    Partecipante

    Parecchi anni fa la sfida delle aziende era la competizione….ora c’e’ anche la pirateria e come e’ sempre successo nella storia industriale…il commercio si fa’ sempre piu’ difficili. Basta dirvi che nel 2007 la Cina ha prodotto 3M CD originali e 7M copie.

    Delle aziende che producono articoli artigianali in medie quantita (non so’ se c’e’ una parola specifica per descrivere tal’ settore) hanno diviso i loro processi di produzione in due categorie; processo primario e processo secondario.

    A) Processo secondario e’ quello che molte volte viene prima del processo primario e di un livello tecnico medio. Questo processo ora viene automatizzato oppure fatto da personale meno esperto che apparte di fare un buon lavore fa anche quantita’.
    B) Processo primario e’ quello che influisce sulle caratteristiche principali del prodotto e questo viene ancora fatto da manodopera esperta che costa anche cara; ma in questo modo gli aspetti che caratterizzano il prodotto rimangono intatte e la soddisfazione del cliente e’ garantita.

    Questo metodo non e’ sicuramente adattabile ad ogni prodotto Dapiran ma ad alcuni sicuramente si.

    #125604
    Lefa
    Partecipante

    @dnlzmp wrote:

    Credo che una linea di prodotti a “basso costo” Dapiran non finirebbe per impoverire il mito che ora gira intorno al marchio, anzi.
    Credo che una linea progettata secondo i canoni ormai stabili dei prodotti Dapiran, ma prodotta in larga scala, a macchina e non a mano, con costi di produzione più bassi (specialmente nella manodopera) potrebbe giovare all’economia destinata alla ricerca della Ditta.

    La produzione, non può prescindere alcuni particolari che contraddistinguono tutti i prodotti già  esistenti, tra cui la scelta dell’essenza, basilare al fine di ottenere un prodotto stabile nel tempo.
    Questa continuità  di valori non può essere ben vigilata se la produzione venisse spostata all’estero.
    Il controllo serrato su chi potrebbe venire “eletto” come produttore è basilare, anche la fiducia che si deve instaurare tra fornitore e committente non è cosa da poco, per cui escludo a priori la possibilità  di produrre un prodotto a basso costo ma di altissimo livello tecnologico e qualitativo, spostando la produzione oltre frontiera.

    Mia personale considerazione, non legata al mondo pescasub.
    Se la gente smettesse di pensare che esiste una soluzione più economica andando a cercarla fuori dal proprio paese, forse, l’Italia potrebbe riuscire a risollevarsi.
    Il più dei prodotti importati è robetta di qualità  infima, prodotta da paesi come la Cina, che pagano fior di milioni per avere delle certificazioni che gli consentano di esportare nel nostro amato paese, ma che, alla fine dei conti, vende prodotti sacdenti, pericolosi e che hanno una durata nel tempo limitatissima.
    Ciò genera una falsa economizzazione, perchè la spesa iniziale è inferiore, ma conporta un riciclo continuo, che porta presto ad un vantaggio nullo se non addirittura negativo a livello economico.

    Che brutto leggere esortazioni a spostare la produzione all’estero.

    Quoto in pieno Daniele!!
    Riguardo la prima parte, anche secondo me non è ipotizzabile una produzione estera, sia per via dei costi logistici e gestionali (che non sono certo tipici di una piccola ditta artigianale) sia per il controllo qualità .
    Un’azienda che fattura 100K all’anno (in periodi di crisi globale) non si puo permettere di diventare una “multinazionale” con stabilimenti di produzione esteri.
    Un’automazione casalinga dovrebbe essere abbastanza e comporterebbe un piccolo investimento iniziale ammortizzabile in diciamo 5 anni con una quota piu che sostenibile.
    Ancora no ho capito se ci sono o non ci sono questi costi di lavorazione numerica esterni, nel comunicato commerciale Giorgio spiega che è lui l’unico a lavorare sui fucili.
    Siamo nel 3° millennio e non riusciamo ad accontare la domanda.
    Offri al pubblico un prodotto abbordabile che ti permetta coumque di avere margini e i tuoi bilanci faranno un salto, ne giova il patrimonio, la ricerca, lo stimolo che incentiva i competitori, la diffusione ulteriore della tua “parola” e quantaltro.

    Mi trovo daccordo anche con la seconda parte e trovo che sia un problema di margini.
    I produttori non si accontentano dei margini che le produzione made in Italy garantiscono e spostano le loro attività  dove la manodopera, la tecnologia e i materiali sono accessibili a livelli di costo differenti, offrendo naturalemnte, prodotti qualitativamente inferiori.
    Chi ha innescato le produzioni estere ha fatto si che tutti i suoi competitori, non potendo reggere un confronto col prezzo proposto dal “furbo” abbiano spostato anche loro le produzioni fuori dall’Italia.
    Ora ci troviamo in una realtà  economica dove l’imprenditore è piu focalizzato a massimizzare il profitto contenendo quanto piu possibile i costi piuttosto che su una produzione sostenibile e di qualità .
    La glocalizzazione è comprensibile ad alti livelli industriali, poichè ormai tutti producono all’estero, ma artigianalmente dobbiamo cercare di rimanere conservatori.
    Io un fucile progetato dal Maestro fatto in Romania da un Romeno (che sono ottimi operai e ottime persone, ho molti amici Romeni (che vivono in Romania)) credo non lo comprerei, poichè verrebbe meno la Promessa aziendale che il consumatore trova nei prodotti Dapiran.
    Nuovo progetto, nuovi costi, nuovi materiali, nuova catena produttiva e nuovo prezzo pur creando un prodotto di qualità  e con le specifiche simili, ma inferiori, che l’attuale produzione offre.

    #125605
    The Apneist
    Partecipante

    Perche è sparito il messaggio sul fucile economico che aveva scritto dapiran?

    #125606
    Lefa
    Partecipante

    @giodap wrote:

    Dovrei fare una linea di fucili , ad esempio monoelastico, di basso costo per poter continuare a studiare, far ricerca e proporre soluzioni ad alta tecnologia, devo trovare un’attività  che finanzi quelle che attualmente sono in perdita : video , fucili di alto livello, pinne in composito. Se mi metto a costruire fucili a basso costo, però chi mi fa gli jedi e i Saber? Dovrei trovare anche io un rumeno ma ho troppe resistenze etiche e intellettuali.
    Mi sa che vado in pensione

    Questo?
    A quale ti riferisci?

    #125607
    The Apneist
    Partecipante

    è si mi riferivo proprio a quello

    #125608
    Lefa
    Partecipante

    Me lo sono perso, dovevate quotarlo!
    Ci avrà  ripensato, ma nn trovo giusto poter cancellare i messaggi..
    Quindi, chieva l’opinione del forum per un’ipotetica linea a basso costo? abbiamo colpito nel segno!

    #125609
    dnlzmp
    Partecipante

    Ragazzi se un messaggio è stato cancellato c’è sempre un motivo, quindi lasciamo che venga eliminato definitivamente.

    #125610
    Cavallo_Selvaggio
    Partecipante

    @zio frank wrote:

    L’idea di una linea Dapiran a basso costo non la vedo poi così male. Si tratterebbe di fare ciò che fece la Mercedes con la classe A ( attualmente una macchina di successo comunque). La produzione spostata in Romania con la supervisione del Maestro e commercializzazione in grande scala. Un settore da affidare ad un buon amministratore in modo che Giorgio continui la sua attività  occupandosi dei fucili di fascia alta. C’è solo un rischio in questa operazione: che chi acquista un Dapiran a basso prezzo prima o poi vorrà  passare a quello superiore. Ce la farebbe il Mastro a soddisfare il mercato dopo???

    Zio Frank ha fatto un buon ragionamente,teoricamente perfetto in grado di risollevare l’azienda ma ci sono controindicazioni. Il maestro non può permettersi di finanziare un progetto del genere. Dovrebbe avere un finanziatore o fare il clasico mutuo in banca. Nel secondo caso,ora il prestito specifico sarebbe impossibile a dirlo ma ci vorrebbe molto tempo a ripristinarlo e esiste la piccolo possibilità  che il progetto sia un fallimento. Nel primo caso nel caso si trovasse un finanziatore bisogna stare attenti,la gente guarda ai propri interessi e per fare il prestito in un tempo futuro il soggetto X che presta i soldi tramite operazioni di mercato potrebbe rilevare gran parte delle quote dell azienda facendo diventare il marchio Dapiran ciò che nessuno vuole e quindi giustamente sottovalutato a quello che è ora. Infine,il maestro ha tutt un altra testa a un progetto del genere,le idee del maestro vanno totalmente contro a quello che è il marketing oggi e quindi vedi i due fronti completamente opposti in grado di non offrire un mix vincente.

    #125611
    dnlzmp
    Partecipante

    @Lefa wrote:

    … ho molti amici Romeni (che vivono in Romania)

    Io ho molti nemici Rumeni che vivono in Italia 😀

    #125612
    Cavallo_Selvaggio
    Partecipante

    @dnlzmp wrote:

    @Lefa wrote:

    … ho molti amici Romeni (che vivono in Romania)

    Io ho molti nemici Rumeni che vivono in Italia 😀

    Per non parlare dei ceceni 😀 😀

    #125613
    dnlzmp
    Partecipante

    @Cavallo_Selvaggio wrote:

    @dnlzmp wrote:

    @Lefa wrote:

    … ho molti amici Romeni (che vivono in Romania)

    Io ho molti nemici Rumeni che vivono in Italia 😀

    Per non parlare dei ceceni 😀 😀

    Na, quelli sono estinti 😈

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