PescaSubacquea.net › Forum › La community del pescatore subacqueo › Aula Magna › Curiosità sulla vista di un pesce.
- Questo topic ha 22 risposte, 13 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 7 mesi fa da sardosub.
-
AutorePost
-
9 Aprile 2009 alle 12:30 #117711zio frankPartecipante
Eccellente spiegazione Marco. Credo che la tua competenza in questa materia sia utilissima alla community.
9 Aprile 2009 alle 13:01 #117712SparidePartecipanteGrazie Franco :thumbleft:
Ho dimenticato di dire che la tesi che molti pesci vedono i colori e può essere confermata dal fatto che in molti posti, soprattutto nelle barriere coralline, molti pesci assumono una colorazione vivace (che senso avrebbe se tutti pesci non vedessero i colori).
Se non sbaglio poi, alcuni individui sono dotati di colorazione particolare per emulare un individuo velenoso o comunque pericoloso (spesso c’è una correlazione tra colore e velenosità e/o pericolosità ), di fatto poi possono esserlo o non….
Su quest’ultima frase però potrei anche sbagliare, chissà perchè ricordo una cosa del genere però non ne sono sicuro 🙄 😉9 Aprile 2009 alle 14:37 #117713LefaPartecipanteHai sicuramente ragione Sparide!
in natura spesso colori sgargianti sono segnali di pericolo per evitare i confronti coi predatori (vedi polpo blu maculato, nella top 5 delle creature sub mortali mi pare), e come appunto dici, molti animali che non hanno determinate capacità difensive mutano la pigmentazione per imitare le livree dei loro simili velenosi scoraggiando un’eventuale confronto(vedi serpente corallo e sosia).9 Aprile 2009 alle 14:50 #117714Capitan SimonPartecipante@Sparide wrote:
Se non sbaglio poi, alcuni individui sono dotati di colorazione particolare per emulare un individuo velenoso o comunque pericoloso (spesso c’è una correlazione tra colore e velenosità e/o pericolosità ), di fatto poi possono esserlo o non….
Su quest’ultima frase però potrei anche sbagliare, chissà perchè ricordo una cosa del genere però non ne sono sicuro 🙄 😉Assolutamente corretto! 😉
Il mimetismo batesiano o fanerico è uno dei fenomeni più affascinanti dell’evoluzione assieme alla convergenza evolutiva, che porta animali estremamente diversi come “genealogia” ad avere soluzioni anatomiche ed aspetto molto simile (pipistrelli ed uccelli, tunnidi e delfini, pinne dei pesci e dei pescasub 😀 etc).9 Aprile 2009 alle 17:16 #117715LeonPartecipanteIl fatto che vedano meglio le tonalità di verde e blu non vuol dire, secondo me che non vedano altri colori, ma che li percepiscono in modo diverso rispetto al nostro. D’altronde l’acqua filtra la radiazione luminosa, e della luce che la attraversa, lascia passare meglio le frequenze del verde e del blu. Già a 5 metri di profondità i colori ci appaiono leggermente diversi da come sono. Tanto per fare un esempio il rosso ci sembra più scuro e le stelle marine sembrano di colore marrone. Quindi, almeno secondo quello che ho letto in giro, non credo sia così strano se nel corso dell’evoluzione i pesci abbiano sviluppato particolare sensibilità a questi 2 colori.
9 Aprile 2009 alle 18:51 #117716Fulvio48PartecipantePoiché di come vedono i pesci non si sa tutto, proviamo a fare un ragionamento sulla base dei principi evoluzionistici.
Le modificazioni evolutive hanno lo scopo di favorire la riproduzione e quello di aumentare le possibilità di sopravvivenza.
In alcune specie ittiche, come in molte specie terrestri, i maschi adottano livree sgargianti per esser favoriti nella competizione per la riproduzione. Si può quindi ipotizzare che almeno in queste specie ci sia la percezione del colore.
Inoltre, come giustamente indicato in altri interventi, alcune specie hanno assunto, o possono assumere, colorazioni a scopo difensivo, segno evidente che in quell’ambiente sono presenti “pericoli†sensibili al colore. Questo dovrebbe essere ragionevolmente valido almeno per quelle specie che popolano quella parte di colonna d’acqua dove la luce riesce a penetrare.
Se consideriamo lo spettro della luce potremo osservare come il rosso sott’acqua scompaia per primo, a partire già da un metro di profondità . Il violetto, che è l’ultimo colore visibile dello spettro, con la più corta lunghezza d’onda e la maggior frequenza è quello che penetra di più negli abissi. Nella zona intermedia, al rosso, che già a cinque metri non si percepisce quasi più, seguono l’arancio e il giallo, che iniziano a scomparire tra gli otto e i dodici metri e, a trenta metri di profondità , il verde e il blu saranno i colori dominanti.
Attenzione però: quanto detto non è completamente valido per il nostro occhio. Mentre una pellicola registra ciò che resta dei colori all’aumentare della profondità , il nostro occhio, elabora le immagini anche secondo le informazioni che giungono dalla memoria e, pertanto, costruisce delle visioni a colori che compensano in parte la realtà .
Se questo è valido per l’uomo potrebbe esserlo a maggior ragione per alcune specie di pesci.
E ancora, in un ambiente dove la trasparenza è al massimo limitata a poche decine di metri che scopo avrebbe avere una vista d’aquila? Vediamo anche che i predatori hanno generalmente gli occhi frontali mentre altre specie hanno occhi posti ai lati della testa. Il fatto che comunque tutti abbiano occhi, deve significare che in una certa misura vengano utilizzati. Sicuramente non per scrutare lontano, quanto per avere una visione funzionale alla loro fitness nel campo relativamente vicino.
Possiamo quindi dire che alcune specie percepiscono i colori e che altre specie forse non ne hanno necessità in quanto popolano le profondità oscure. Tralasciando la “linea laterare†e le sue funzioni, di sicuro tutte le “nostre†specie sono però in grado di percepire il movimento anche con la vista.In conclusione, i “nostri†pesci vivono tutti in ambiente dove la luce è più o meno presente. Dobbiamo quindi ipotizzare che buona parte di queste specie percepisca con il senso della vista i colori, le forme ed il movimento, pur non avendo la capacità di vederci ed identificarci da lontano.
E’ quindi evidente che il mimetismo cromatico e di forma (vedi la “rana pescatriceâ€- Lophius piscatorius ) porterà alcuni vantaggi al p.sub.
Tutt’altro capitolo è la percezione che i pesci hanno dell’ambiente attraverso la linea laterale e/o attraverso altri sensi diversi dalla vista, sensi che dovremmo considerare ed affrontare con accorgimenti diversi da quello del mimetismo “visivoâ€.9 Aprile 2009 alle 19:05 #117717nikcossu83Partecipantese i pesci non vedevano i colori dubbito avessero fatto tutte quelle esche da traina di colori cosi sgargianti e brillanti!
Meglio basarsi su altre considerazioni Nik! 😉 Il detto dei più quotati trainisti hawaiani, nella patria delle esche arcobaleno è che “… colour is for the fisherman, not for the fish…” e se lo dicono loro! 😀
Una considerazione importantissima è stata fatta da fulvio: non è importante solo il tipo di occhio, più o meno sensibile, più o meno ricco di coni o bastoncelli, ma anche il sistema nervoso che cis ta dietro, che elabora ed interpreta le immagini!
Un righello, posso usarlo in mille modi, per misurare i millimetri, i centimetri, per tracciare una riga, per bacchettare sulle dita…
Questo per dire che si può dire davvero poco sulla vista dei pesci, ed ancor meno sono le certezze. 🙄
Io resto convinto che pur nell’utilità del mimetismo cromatico, sarebbe sempre utile fare tanta attenzione al “mimetismo del movimento”, sia nei confronti della vista che della linea laterale…10 Aprile 2009 alle 21:43 #117718sardosubPartecipanteVi ringrazio per tutte le informazioni utili che mi avete dato.
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.