PescaSubacquea.net › Forum › La community del pescatore subacqueo › Aula Magna › Domanda stupida…
- Questo topic ha 36 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 16 anni, 6 mesi fa da BeliaL.
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10 Settembre 2007 alle 12:52 #20400robertomPartecipante
beh se fosse cosi’ allora sarebbe inutile………………….. 👿
10 Settembre 2007 alle 12:55 #20401RyoAmministratore del forumvi farò sapere….cmq se è se ne parla tra 1 mese credo
🙄16 Settembre 2007 alle 16:49 #20402torettaPartecipantesecondo me è un ottima occasione… la pesca subacquea purtroppo è ancora troppo poco conosciuta e soprattutto fraintesà dai più…
nn la penso come mario in quanto sarebbero proprio i più lontani da tale disciplina a trarre i maggiori benefici – se così possiamo definirli – da questi 15 minuti. 😀 😀forza ryo fatti coraggio e soprattutto dicci dove ti dobbiamo andare a guardare 😀 😀
27 Settembre 2007 alle 11:36 #20403luciano.garibboPartecipantenovità ?
27 Settembre 2007 alle 12:09 #20404RyoAmministratore del forumancora nulla… 🙄
27 Settembre 2007 alle 12:15 #20405torettaPartecipanteforza Ryo…spigni… 😀 😀 😀
VOGLIAMO RYO IN TELEVISIONE… 😀 😀 😀
30 Settembre 2007 alle 20:52 #20406luciano.garibboPartecipanteTra le cose da dire sulla pesca in apnea, la definizione di wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Pesca_in_apnea
La pesca in apnea è una disciplina antichissima, probabilmente praticata da sempre dall’uomo in forme rudimentali per procurarsi il cibo immergendosi sott’acqua. L’evoluzione nella sua forma moderna è avvenuta però soprattutto nell’ultimo secolo, grazie alle innovazioni nelle tecniche e nelle attrezzature subacquee. Storicamente denominata “pesca subacquea”, oggi si preferisce chiamarla “pesca in apnea” per sottolinearne il valore sportivo e la radicale differenza rispetto alle pratiche illegali di bracconaggio effettuate con l’ausilio di autorespiratori (la pesca con le bombole, vietata in Italia ed in molti altri paesi).
La sportività e il fascino di tale disciplina è determinato dal fatto che l’immersione si svolge in apnea, cioè trattenendo il fiato per pochi minuti (massimo 2-3 per i migliori atleti), cercando la preda libera nel suo habitat naturale. Il successo di un’azione di pesca è determinato soprattutto dall’adattamento del pescatore all’ambiente marino, nel quale cerca di muoversi come se fosse anch’egli un pesce predatore. Tale adattamento, definito “acquaticità “, si acquisisce con anni di esperienza ed allenamento e conduce il pescapneista a muoversi in modo fluido e silenzioso sott’acqua. Per raggiungere tale obiettivo è fondamentale unire il rilassamento, che consente di diminuire il consumo di ossigeno, alla concentrazione necessaria perché l’azione di pesca giunga a buon fine.
La soddisfazione in questa disciplina sportiva non è determinata solo dalla cattura in sè, ma in generale dal piacere dell’immersione in apnea e della ricerca della preda. Tale ricerca richiede una conoscenza approfondita dell’ambiente marino acquisita con l’esperienza, e tale conoscenza si accompagna ad un profondo rispetto da parte del pescasub del mare e dei suoi abitanti. La cattura costituisce infine il traguardo della prestazione atletica.
Una caratteristica fondamentale della pesca in apnea consiste nell’essere altamente selettiva, oltre che difficile ed impegnativa, e ciò la rende pienamente compatibile con la salvaguardia dell’ambiente marino. Il pescapneista infatti vede la preda prima di scoccare il tiro e può valutarne in anticipo le dimensioni e la specie. Ciò permette di catturare solo esemplari adulti che hanno già compiuto vari cicli di riproduzione, garantendo in tal modo la sopravvivenza della fauna marina. Il pescasub può inoltre evitare per scelta di catturare o di intensificare il prelievo nei confronti di specie sensibili o di salvaguardarle durante il periodo riproduttivo. Ciò riguarda in particolar modo le specie bentoniche stanziali come la corvina e la cernia, verso le quali il pescasub può e deve esercitare un prelievo selettivo che tenga conto della loro vulnerabilità . Comunque l’impatto di questa attività sull’ecosistema marino, se condotta nel rispetto delle regole e dell’etica della pescasub, è minimo. Studi della F.A.O. hanno considerato il prelievo effettuato dalla pesca sportiva in generale pari allo 0,6 % della quantità di pesce pescato nel mondo. Una quantità irrilevante se rapportata all’impatto delle tecniche di pesca intensive e non selettive come ad esempio lo strascico, capace di arare i fondali marini trascinando con sé qualsiasi essere vivente.
Mentre il pescapneista deve cercare di adattarsi ad un ambiente ostile, la preda ricercata è libera nel suo habitat naturale e dispone della capacità di avvertire ogni minimo movimento del pescasub anche a grandi distanze attraverso la linea laterale oltre che con la vista. Ogni rumore o movimento brusco indice di ostilità determina la fuga repentina del pesce oppure il suo stazionare a “distanza di sicurezza”, oltre la distanza utile di tiro del fucile subacqueo di circa 4-5 metri.
Il pescatore sportivo in apnea non trae profitto economico dalla pesca e non cattura prede di cui poi non si ciba, integrandosi quindi nella catena alimentare che lega tutti gli esseri viventi.
1 Ottobre 2007 alle 8:08 #20407RyoAmministratore del forumScometto che la definizione l’ha scritta un pescatore. 😀 Cmq è un ottimo spunto 😉
1 Ottobre 2007 alle 8:53 #20408sevenicePartecipantepenso anche io che sia …. molto completa come definizione…. anche se manca un pizzico di magia ….. 😀 😀
nel senso che le sensazioni che si provano pescando sono difficilmente descrivibili…… a parole !! 😀1 Ottobre 2007 alle 11:11 #20409torettaPartecipantebravo sevenice… 😀
e comunque grazie mille luciano :thumbright:2 Ottobre 2007 alle 17:27 #20410luciano.garibboPartecipanteSempre nell’ipotesi di un microfono in mano e una telecamera davanti al volto.
Poiché abbiamo contro anche i cannisti, …ecco una voce fuori dal coro:
http://fishingexpert.splinder.com/post/12265814/Viva+la+pesca-sub%21(questo link è stato segnalato da un altro utente su un’altro forum, ma credo meriti linkarlo)
Questo il contenuto, scritto da un cannista:
sabato, 19 maggio 2007
Viva la pesca-sub!Come un’infezione diffusa, l’ipocrisia continua a dilagare tra molti cannisti del web. Non che sia una novità : ormai siamo abituati a leggere messaggi carichi di un buonismo falso e di comodo come quelli rivolti alla cosiddetta “etica di pesca”, ma ancora più false sono le discussioni sorte in questi giorni contro le gare di pesca-sub svolte presso i grandi laghi. Nei vari forum di cannisti sono stati sollevati immensi polveroni, proposte di azioni comuni attraverso e.mail di biasimo contro le federazioni, e tante altre amene manifestazioni fatte più per comparire che per un reale convincimento di quello che viene detto e fatto! In molti cercano di demonizzare la pesca-sub, definendola anti-sportiva e dannosa per l’impatto ambientale che avrebbe sulla fauna ittica. In realtà l’influenza di questa pesca sull’ittiofauna è minima, e se praticata con buonsenso può avere un impatto anche minore della pesca con canna, tenuto conto che con la pesca-sub si può raggiungere una selettività neanche lontanamente paragonabile nelle altre discipline alieutiche. E comunque sia quando non esiste il buonsenso anche un pescatore con canna può fare danni immani alla fauna ittica. Dimostrazione ulteriore che tutte le discussioni contro la pesca-sub di questi giorni non sono altro che battaglie alla Don Chisciotte contro i mulini a vento, alimentate da polemiche di semplice aria fritta!
Non a caso dove i pericoli ambientali e rischi sulla fauna ittica ci sono davvero, nessuno dice niente! Guarda caso non si vedono cannisti attaccare pescatori con le reti in acqua dolce con la stessa animosità con cui attaccano i pesca-sub, e sappiamo tutti benissimo che l’impatto ittico delle reti è mille volte peggiore di quello di qualsiasi altra pratica alieutica. E dove sono le discussioni altrettanto accese dei cannisti contro l’industria “tale” e l’industria “tal’altra” che buttano i loro liquami inquinanti in laghi e corsi d’acqua, provocando in un solo anno più pesci morti di quanti ne potrebbero fare tutte le gare di pesca-sub in due o tre secoli? Semplicemente non ci sono! Perché a tanti cannisti non piace affrontare i problemi veri della pesca, piace solo avere un caprio espiatorio da usare come bersaglio e su cui far ricadere tutte le colpe del mondo! E quando non ci siamo noi padellari, quale altro caprio espiatorio migliore della pesca sub, che inoltre può permettergli anche una facile pubblicità gratuita? Quale argomento migliore per esaltare la propria immagine, per farsi vedere quanto sono belli, bravi, sensibili e buoni, davanti a tutto il pubblico internettiano, in una battaglia superficiale e di semplice facciata com’è questa?
Viva la pesca sub!
2 Ottobre 2007 alle 17:33 #20411RyoAmministratore del forumNon pensavo che i cannisti ci dessero addosso, cmq meno male che c’è anche qualcuno che usa la testa e che sa di cosa parla.
Ma perchè ni pescasub non siamo contro nessuno? Cioè….parlo per me….io non sono contro i bombolari, non sono contro i cannisti…..sono solo contro gli abusi eclatanti di pescatori sprovveduti e sono contro chi è contro la pesca subacquea (quando ciò non sia motivato saggiamente…cioè sempre).2 Ottobre 2007 alle 18:20 #20412torettaPartecipanteRYO FOR PRESIDENT… ❗ ❗ ❗
2 Ottobre 2007 alle 21:30 #20413RyoAmministratore del forum😀
3 Ottobre 2007 alle 21:21 #20414luciano.garibboPartecipanteDa quello che ho capito i cannisti che ce l’hanno con noi sono quelli di acqua dolce e ce l’hanno con le gare di pesca sub nei laghi.
Io ho esperienza 0 di acque chiuse, oltretutto il lago mi fa paura per i mulinelli e non mi piace né il freddo né il torbido.
Certo che per chi vive lontano dal mare …
ps: quoto, noi pescasub non ce l’abbiamo con nessuno e siamo costretti a difenderci da tutti 👿
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