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Ciao a tutti,
mi è tornata in mente una storia che avevo vissuto circa 20 anni fà e che avevo in qualche modo parcheggiato nel dimenticatoio… spero vi piaccia perchè, per quanto possa sembrare pazzesca e assurda, è assolutamente reale.****************************************************************************************
In quegli anni avevo un pò lasciato da parte la pescasub perchè durante l’inverno andavo abbastanza spesso a pescare a surfcasting, quello vero, quello pesante, praticato col mare grosso in scaduta e con piombi mediamente di 100-150 gr spesso dotati di rampini, quindi in estate ero solito procurarmi un bel pò di mazzi di cannolicchi (per chi non li conoscesse http://www.prolocotermoli.com/il_cannolicchio.html) da congelare e avere sempre pronti.
Era una mattina d’estate e io come il mio solito mi ero immerso con maschera, pinne e un piccolo retino legato al costume, in mano avevo il “ferretto”, un’astina di ferro zincato lunga una trentina di cm piegata a L da un lato e a uncino dall’altro con cui praticavo appunto la pesca del cannolicchio. In alcune zone del poetto di Cagliari (che non rivelerò neanche sotto tortura 😛 ) si trovavano dei cannolicchi di buone dimensioni (dal guscio marrone scuro denominati “gragagliu” in sardo) che pur non essendo troppo appetibili dal punto di vista culinario e forse meno adescanti anche per la pesca, avevano l’indubbio pregio di reggere meglio il congelamento e il successivo utilizzo differito rispetto ai classici cannolicchi dal guscio sottile violaceo. Il cannolicchio vive immerso nella sabbia e ha una sorta di lunga galleria verticale predisposta nella sabbia come rifugio, nella quale riesce a muoversi con rapidità sorprendente; per pescarlo, una volta individuati i sifoni a foma di 8, bisogna infilare con molta velocità e decisione il ferretto dalla parte dell’uncino attraverso i sifoni, fargli fare mezzo giro e sfilarlo. Quest’ultima operazione a volte può essere tutt’altro che semplice perchè il nostro ferretto riesce a fare presa sulla conchiglia, ma il muscolo del cannolicchio (oltre a essere la parte pregiata) è molto forte e arriva addirittura a strapparsi dalla conchiglia vanificando di fatto la cattura; detto muscolo si allunga dopodichè si gonfia in punta a mò di fungo e tira la conchiglia, si deve quindi giocare con le tensioni, spesso si deve intraprendere un vero e proprio tira e molla per averne ragione. Il tutto veniva ovviamente da me praticato in apnea e poteva durare anche uno due minuti, per la cronaca sembrerà pazzesco ma ho scoperto così cosa fossero le contrazioni diaframmatiche.
Ma torniamo alla nostra giornata particolare, stavo battendo una zona nuova, un pò povera di cannolicchi, ma tutti enormi, il mare era una tavola, non c’era un filo di vento, tutto intorno a me era di una calma irreale, come sempre nuotavo contro sole in modo da avere la mia ombra dietro la mia verticale e poter avere perfetta visibilità esattamente sotto di me; ero in superficie, a non più di 100 metri da riva, in un paio di metri d’acqua, con lo sguardo perso verso il fondo, concentrato alla ricerca degli “8” rivelatori, quando d’improvviso mi passa sotto, a mezzo metro dalla maschera, un mugginetto sui due/tre etti con una fretta dannata e verde di paura (come saprete i muggini sulla sabbia son normalmente chiari, quasi bianchi) :o: . “Cacchio succede?” faccio appena a tempo ad alzare la testa e lo sguardo ed è lì davanti a me 😯 , un capoccione come non ne avevo mai visto che avanza diritto e incurante della mia presenza segue lo stesso percorso del mugginetto. E’ una splendida spigola, istintivamente stringo il ferretto che ho in mano e la seguo con lo sguardo mentre il cuore mi arriva in gola… “ma dove voglio andare con un ferretto?” -_- realizzo subito che non posso fare altro che ammirarla. Il mio istinto predatore si placa e ne seguo le evoluzioni; per niente preoccupata della mia presenza sta giocando letteralmente al gatto col topo col povero mugginetto: lo affianca da un lato e lo spinge a fuggire nuovamente verso di me, con uno scatto repentino lo raggiunge nuovamente lo riaffianca costringendolo a cambiare nuovamente direzione e poi di nuovo e ancora e ancora. Il mugginetto è ubriaco non sa più da che parte girarsi, è un attimo, una frazione di secondo, i due pesci si trovano uno di fronte all’altro, la spigola spalanca la sua enorme articolata bocca e il mugginetto sparisce al suo interno, quasi risucchiato.:pale:
A questo punto la spigola resta ferma qualche secondo, ho il tempo di ammirarla lì davanti a me a non più di due metri, è enorme, saranno almeno 70/80 cm per 4/5 kg di maestosa eleganza, muove leggermente la testa, provo ad avvicinarla, ma lei sorniona si allontana passandomi di fianco senza fretta. Pur essendo in superficie devo aver seguito l’intera scena in apnea, riprendo fiato, sollevo la testa fuori dall’acqua forse per scorgere qualche altro pescatore, forse per prendere i punti a terra dell’avvistamento o forse solo per rendermi conto che non ho sognato, e una marea di pensieri mi affollano la mente, primo fra tutti “perchè ca770 non mi son portato il fucile” :smt022 .Ma in fondo son soddisfatto così, ho avuto il privilegio di assistere a una scena senza eguali che custodirò sempre nei miei ricordi più belli e che potrò raccontare agli amici :hello2:
se fossi stato in te,nel momento in cui lei ha mangiato il pesce avrei impugnto quel ferretto e avrei fatto di tutto per acchiapparla,ma chiaramente in vano,perchè altrimenti avrei avuto i sensi di colpa 😀 😀
cavolo che spettacolo, tutti noi sappiamo della voracità della spigola con i cefaletti, ma vedere in prima persona tutto ciò , sarà stato veramente bello.
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Che bello! di spigole in una vita se ne possono prendere tante, di vederle a caccia dal vivo è molto raro, forse è meglio che tu sia stato disarmato altrimenti ti saresti perso sicuramente questo spettacolo 😀
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