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GIANNICLEMENTE.
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17 Maggio 2009 alle 12:27 #126232
spigolaro_1
Partecipante@GIANNICLEMENTE wrote:
Vi invio un link dove potete vedere un documento tecnico illustrato pdf delle impugnature da tiro in linea con le esigenze degli arba . Se non riuscite ad aprire il link cercate “IMPUGNATURE PISTOLE DA TIRO A SEGNO GUIDA TECNICA” .
http://www.tsnravenna.com/Download/Materiali%20e%20attrezzature_15_07_05.pdf” onclick=”window.open(this.href);return false; –Grazie intanto GianniClemente .
Devo dire ce la mia impugnatura realizzata , e tale e aquale a quelle giuste rappresentate sulla recensione .
Questo grazie al fatto che ho ragionato analizzando i gradi liberta della mano , i piani syui quali risultava essere libera , e creavo la risultante che equilibrava .
Grazie ancora.
18 Maggio 2009 alle 9:53 #126233Andrea Zani
PartecipanteBuongiorno a tutti
le impugnature delle pistole da tiro sono certamente affascinanti e possono sicuramente dare spunti per la realizzazione delle nostre (per fucile subacqueo); si consideri però che le impugnature delle pistole da tiro debbono soddisfare delle esigenze ergonomiche differenti rispetto alle impugnature subacquee.
Il tiratore terrestre con la pistola intanto tira da in piedi mentre il tiratore subacque tira da steso e, ben differenti, saranno quindi le posizioni del braccio e di tutto il resto del corpo.
Nel tiro terrestre si mira nel senso stretto della parola mentre nel tiro subaqueo (almeno in quello venatorio) ci sia accontenta di un rapido allineamento.Differenti quindi dovranno essere le angolazioni rispetto alla linea di puntamento, le dimensioni che dovranno essere proporzionate sia al movimento delle masse che a contrasto del momento di rinculo.
Sul tema, ci sarebbe credo da scrivere pagine e pagine…mi accontento per ora di segnalare che le impugnature terrestri non possono essere recepite in toto nel nostro settore.
Io ad esempio, sull’angolazione delle impugnature subacquue ho un ‘idea personale che vede la possibilità di utilizzare angolazioni più accentuate nei fucili dedicati all’aspetto e impugnature meno estreme (meno più dritte) nei fucili dove i movimenti del gruppo braccioi/polso sono meno vincolati dalla posizione di tutto il resto del corpo.
18 Maggio 2009 alle 12:03 #126234Andrea Zani
PartecipanteA cavallo tra 2006/2007 io e il mio caro Amico Leonardo Sampogna pluridecorato agente PS 😉 e istruttore di tiro abbiamo avuto occasione di affrontare tale tema…….la sua esperienza di istruttore di tiro, a mio avviso ha fatto emeegere quella che io, oggi, stimo essere una importante base di partenza.
Il Sampogna dopo lunghe e congiunte elucubrazione scrisse :
“L’impugnatura, come dice la parola stessa, è la parte che permette la congiunzione tra tiratore è arma, ma non è solo un terminale di collegamento, esso diventa pure strumento che concorre all’impiego dell’arma in maniera idonea a conseguire il risultato voluto, cioè… colpire il bersaglio. Cosa significa questo giro di parole?
Per colpire il bersaglio un’arma deve assumere e mantenere stabile la sua posizione allineata al bersaglio per il tempo sufficiente a far partire il colpo.
Sulle pistole questa esigenza trova la sua massima espressione in quanto l’arma viene sorretta da un solo punto, cioè dall’impugnatura.
Fatto ben diverso invece quando il tiratore ha l’esigenza di acquisire, consolidare e serrare l’impugnatura nel minore tempo possibile per ricercare l’equilibrio e stabilità dell’arma verso il bersaglio magari con armi di grande potenza.
Queste impugnature più prismatiche meno elaborate apparentemente sono meno ergonomiche delle prime, ma in realtà il loro design nella loro semplicità ed ambivalenza sono di più facile adattabilità alla mano, tendono a creare un feeling con il tiratore in minor tempo e nelle più svariate ipotesi di impiego, mentre con le prime si resta limitati nello spazio concesso da posizioni fortemente accademiche e condizionate.
Ecco nella pesca subacquea la mia tendenza è quella di evitare impugnature troppo preformate sulla mia mano che consentono forse una maggiore amalgamazione con l’arma ma richiedono maggior tempo di acquisizione e un ristretto contesto di impiego.Siamo ancora sicuri che il concetto di ergonomia dell’impugnatura subacquea …vada a baccetto con quello di asimmetria (dedicata ai destri o dedicata ai mancini) ???
Non sarebbe forse meglio, per il nostro scopo, una impugnatura simmetrica, più semplice ma più intuitiva ???
18 Maggio 2009 alle 12:20 #126235GIANNICLEMENTE
Partecipante@Andrea Zani wrote:
Buongiorno a tutti
le impugnature delle pistole da tiro sono certamente affascinanti e possono sicuramente dare spunti per la realizzazione delle nostre (per fucile subacqueo); si consideri però che le impugnature delle pistole da tiro debbono soddisfare delle esigenze ergonomiche differenti rispetto alle impugnature subacquee.
Il tiratore terrestre con la pistola intanto tira da in piedi mentre il tiratore subacque tira da steso e, ben differenti, saranno quindi le posizioni del braccio e di tutto il resto del corpo.
Nel tiro terrestre si mira nel senso stretto della parola mentre nel tiro subaqueo (almeno in quello venatorio) ci sia accontenta di un rapido allineamento.Differenti quindi dovranno essere le angolazioni rispetto alla linea di puntamento, le dimensioni che dovranno essere proporzionate sia al movimento delle masse che a contrasto del momento di rinculo.
Sul tema, ci sarebbe credo da scrivere pagine e pagine…mi accontento per ora di segnalare che le impugnature terrestri non possono essere recepite in toto nel nostro settore.
Io ad esempio, sull’angolazione delle impugnature subacquue ho un ‘idea personale che vede la possibilità di utilizzare angolazioni più accentuate nei fucili dedicati all’aspetto e impugnature meno estreme (meno più dritte) nei fucili dove i movimenti del gruppo braccioi/polso sono meno vincolati dalla posizione di tutto il resto del corpo.
Gli studi del nostro prezioso Maestro Dapiran sono già esaustivi in merito , anch’io ho espresso una affinità delle forme e non una forma definita e invalicabile adatta a tutte le circostanze ( nel caso arba p.es. bisogna aggiungere il calcio strernale ) . Nella pratica del tiro a segno si usano anche posizioni distese e l’anatomia della forma descritta nel documento che ho allegato prevede le implicazioni della forma della mano , delle dita e differenti forme dell’impugnatura . Non credo che se le risultanti del rinculo dopo uno sparo facciano ruotare la mano in un determinato senso basti aumentare la sezione dell’impugnatura nel senso opposto per compensarne l’effetto ; altrimenti basterebbe sparare inclinando opportunamente la mano ( ma spero di sbagliarmi ) , penso sia più utile l’impugnatura che permetta di tenere ben serrata e ferma l’arma .
18 Maggio 2009 alle 14:18 #126236spigolaro_1
Partecipante@Andrea Zani wrote:
Buongiorno a tutti
le impugnature delle pistole da tiro sono certamente affascinanti e possono sicuramente dare spunti per la realizzazione delle nostre (per fucile subacqueo); si consideri però che le impugnature delle pistole da tiro debbono soddisfare delle esigenze ergonomiche differenti rispetto alle impugnature subacquee.
Il tiratore terrestre con la pistola intanto tira da in piedi mentre il tiratore subacque tira da steso e, ben differenti, saranno quindi le posizioni del braccio e di tutto il resto del corpo.
Nel tiro terrestre si mira nel senso stretto della parola mentre nel tiro subaqueo (almeno in quello venatorio) ci sia accontenta di un rapido allineamento.Differenti quindi dovranno essere le angolazioni rispetto alla linea di puntamento, le dimensioni che dovranno essere proporzionate sia al movimento delle masse che a contrasto del momento di rinculo.
Sul tema, ci sarebbe credo da scrivere pagine e pagine…mi accontento per ora di segnalare che le impugnature terrestri non possono essere recepite in toto nel nostro settore.
Io ad esempio, sull’angolazione delle impugnature subacquue ho un ‘idea personale che vede la possibilità di utilizzare angolazioni più accentuate nei fucili dedicati all’aspetto e impugnature meno estreme (meno più dritte) nei fucili dove i movimenti del gruppo braccioi/polso sono meno vincolati dalla posizione di tutto il resto del corpo.
Mi pare di aver capito che l’angolazione accentuata sia consigliabile per arba da agguato ????
Comunque la fase di trazionamento del grilletto , è una fase molto importante , perche ho notato che mi spostava la punta mentre trazionavo .
ora ho posto rimedio .
19 Maggio 2009 alle 9:57 #126237Lefa
PartecipanteIo trovo che non ci sia molta differenza tra psub e tiro a livello di ergonomia e di forma (parla un tiratore), di certo, i momenti da contrastare saranno nettamente diversi, quindi effettivamente alcune differenze nelle impugnature ci sono, ma sono cose minime (come ad esempio la dimensione e la massa della stessa) che non stravolgono le forme piu di tanto.
Spigolaro la fase di pressione del grilletto (nn trazione) è importantissima e se ti si muove la punta al momento del gesto l’impugnatura non è ben progettata e probabilmente muovi anche la 1° falange, se sei destro il tiro sarà deviato a sinistra e la testa si solleverà .
19 Maggio 2009 alle 10:19 #126238ArbaArba
Partecipante@Andrea Zani wrote:
Ecco nella pesca subacquea la mia tendenza è quella di evitare impugnature troppo preformate sulla mia mano che consentono forse una maggiore amalgamazione con l’arma ma richiedono maggior tempo di acquisizione e un ristretto contesto di impiego.
Siamo ancora sicuri che il concetto di ergonomia dell’impugnatura subacquea …vada a baccetto con quello di asimmetria (dedicata ai destri o dedicata ai mancini) ???
Non sarebbe forse meglio, per il nostro scopo, una impugnatura simmetrica, più semplice ma più intuitiva ???
Andrea, esprimo solo la mia opinione in merito e potrebbe essere assolutamente differente da quella del resto del gruppo di ricerca: sono solo in minima parte d’accordo con te.
Trovo l’impugnatura simmetrica, o comunque poco preformata, utile solo su un arbalete di dimensioni modeste dedicato al razzolo o alla pesca in tana in cui la posizione della mano rispetto all’impugnatura può e, a volte, deve essere molto variabile.
In tutti gli altri casi, aspetto, caduta e agguato la mia preferenza da un po’ di tempo va solo ed esclusivamente alle impugnature ben strutturate ed agli arbalete di notevole massa il tutto per i motivi che ben sappiamo (contrasto del rinculo e del momento).
Recentemente mi è capitato di entrare in acqua con un 100 di grossa massa in una località in cui, a detta di un pescatore locale, avrei dovuto pescare con un 75, max 90 molto leggero e brandeggiabile. Non conoscendo il luogo e da una prima occhiata mi sarei forse anche trovato in accordo con lui… ma ormai ero arrivato li con quello schioppo. Bene, lui usciva e io entravo (ero lì prevalentemente per testare quell’arba). Non ho avuto difficoltà alcuna a mirare, a brandeggiare e a colpire. Purtroppo quando sono venuto fuori dall’acqua, il simpatico signore era già andato via… 😉
In definitiva, una impugnatura ben strutturata e una grossa massa se messe assieme in modo razionale non penalizzano il brandeggio. Certo, a me non piace la pesca in tana e mirare ai sassi… piuttosto preferisco infilzare un po’ d’acqua!
Quanto al caso dei destri e dei mancini, ovviamente le impugnature possono essere dedicate. Io, dovendo scegliere, preferirei così.
Ciao
Arba
19 Maggio 2009 alle 11:38 #126239Andrea Zani
Partecipante@ArbaArba wrote:
@Andrea Zani wrote:
Ecco nella pesca subacquea la mia tendenza è quella di evitare impugnature troppo preformate sulla mia mano che consentono forse una maggiore amalgamazione con l’arma ma richiedono maggior tempo di acquisizione e un ristretto contesto di impiego.
Siamo ancora sicuri che il concetto di ergonomia dell’impugnatura subacquea …vada a baccetto con quello di asimmetria (dedicata ai destri o dedicata ai mancini) ???
Non sarebbe forse meglio, per il nostro scopo, una impugnatura simmetrica, più semplice ma più intuitiva ???
Andrea, esprimo solo la mia opinione in merito e potrebbe essere assolutamente differente da quella del resto del gruppo di ricerca: sono solo in minima parte d’accordo con te.
Trovo l’impugnatura simmetrica, o comunque poco preformata, utile solo su un arbalete di dimensioni modeste dedicato al razzolo o alla pesca in tana in cui la posizione della mano rispetto all’impugnatura può e, a volte, deve essere molto variabile.
In tutti gli altri casi, aspetto, caduta e agguato la mia preferenza da un po’ di tempo va solo ed esclusivamente alle impugnature ben strutturate ed agli arbalete di notevole massa il tutto per i motivi che ben sappiamo (contrasto del rinculo e del momento).
Ciao
Arba
….non siamo poi così lontani Mario !!!
..tanto che ho scritto che su fucili dedicati all’aspetto puro addirittura, oltre ad accettare una forma maggiormente dedicata, prevederei un’inclinazione dell’impugnatura differente e più angolata rispetto alle impugnature dedicate al razzolo in modo da consolidare la linea uomo/braccio/arma.
Per l’agguato invece dove la posizione della braccio potrebbe essere molto più improvvisata, rispetto al tiro piazzato , rimango su una impugnatura ben strutturata ma prediligo le forme simmetriche nella ricerca di una maggiore intuitività della presa; inclinazioni meno accentuate dell’angolo anche per consentire migliori allinementi verso il basso cosa che sarebbe quasi impissibile se l’inclinazione portasse già il polso ad una iper-estensione.19 Maggio 2009 alle 12:54 #126240GIANNICLEMENTE
Partecipante@Andrea Zani wrote:
A cavallo tra 2006/2007 io e il mio caro Amico Leonardo Sampogna pluridecorato agente PS 😉 e istruttore di tiro abbiamo avuto occasione di affrontare tale tema…….la sua esperienza di istruttore di tiro, a mio avviso ha fatto emeegere quella che io, oggi, stimo essere una importante base di partenza.
Il Sampogna dopo lunghe e congiunte elucubrazione scrisse :
“L’impugnatura, come dice la parola stessa, è la parte che permette la congiunzione tra tiratore è arma, ma non è solo un terminale di collegamento, esso diventa pure strumento che concorre all’impiego dell’arma in maniera idonea a conseguire il risultato voluto, cioè… colpire il bersaglio. Cosa significa questo giro di parole?
Per colpire il bersaglio un’arma deve assumere e mantenere stabile la sua posizione allineata al bersaglio per il tempo sufficiente a far partire il colpo.
Sulle pistole questa esigenza trova la sua massima espressione in quanto l’arma viene sorretta da un solo punto, cioè dall’impugnatura.
Fatto ben diverso invece quando il tiratore ha l’esigenza di acquisire, consolidare e serrare l’impugnatura nel minore tempo possibile per ricercare l’equilibrio e stabilità dell’arma verso il bersaglio magari con armi di grande potenza.
Queste impugnature più prismatiche meno elaborate apparentemente sono meno ergonomiche delle prime, ma in realtà il loro design nella loro semplicità ed ambivalenza sono di più facile adattabilità alla mano, tendono a creare un feeling con il tiratore in minor tempo e nelle più svariate ipotesi di impiego, mentre con le prime si resta limitati nello spazio concesso da posizioni fortemente accademiche e condizionate.
Ecco nella pesca subacquea la mia tendenza è quella di evitare impugnature troppo preformate sulla mia mano che consentono forse una maggiore amalgamazione con l’arma ma richiedono maggior tempo di acquisizione e un ristretto contesto di impiego.Siamo ancora sicuri che il concetto di ergonomia dell’impugnatura subacquea …vada a baccetto con quello di asimmetria (dedicata ai destri o dedicata ai mancini) ???
Non sarebbe forse meglio, per il nostro scopo, una impugnatura simmetrica, più semplice ma più intuitiva ???
Beh , se non è stato già fatto bisogna sperimentarlo ; comunque i tiratori professionisti preferiscono le impugnature su misura e sicuramente la cosa può essere interessante per tali utilizzatori , non per il tiratore o il pescatore del venerdì , …..ma non è vietato .
20 Maggio 2009 alle 7:31 #126241Andrea Zani
Partecipante@GIANNICLEMENTE wrote:
@Andrea Zani wrote:
A cavallo tra 2006/2007 io e il mio caro Amico Leonardo Sampogna pluridecorato agente PS 😉 e istruttore di tiro abbiamo avuto occasione di affrontare tale tema…….la sua esperienza di istruttore di tiro, a mio avviso ha fatto emeegere quella che io, oggi, stimo essere una importante base di partenza.
Il Sampogna dopo lunghe e congiunte elucubrazione scrisse :
“L’impugnatura, come dice la parola stessa, è la parte che permette la congiunzione tra tiratore è arma, ma non è solo un terminale di collegamento, esso diventa pure strumento che concorre all’impiego dell’arma in maniera idonea a conseguire il risultato voluto, cioè… colpire il bersaglio. Cosa significa questo giro di parole?
Per colpire il bersaglio un’arma deve assumere e mantenere stabile la sua posizione allineata al bersaglio per il tempo sufficiente a far partire il colpo.
Sulle pistole questa esigenza trova la sua massima espressione in quanto l’arma viene sorretta da un solo punto, cioè dall’impugnatura.
Fatto ben diverso invece quando il tiratore ha l’esigenza di acquisire, consolidare e serrare l’impugnatura nel minore tempo possibile per ricercare l’equilibrio e stabilità dell’arma verso il bersaglio magari con armi di grande potenza.
Queste impugnature più prismatiche meno elaborate apparentemente sono meno ergonomiche delle prime, ma in realtà il loro design nella loro semplicità ed ambivalenza sono di più facile adattabilità alla mano, tendono a creare un feeling con il tiratore in minor tempo e nelle più svariate ipotesi di impiego, mentre con le prime si resta limitati nello spazio concesso da posizioni fortemente accademiche e condizionate.
Ecco nella pesca subacquea la mia tendenza è quella di evitare impugnature troppo preformate sulla mia mano che consentono forse una maggiore amalgamazione con l’arma ma richiedono maggior tempo di acquisizione e un ristretto contesto di impiego.Siamo ancora sicuri che il concetto di ergonomia dell’impugnatura subacquea …vada a baccetto con quello di asimmetria (dedicata ai destri o dedicata ai mancini) ???
Non sarebbe forse meglio, per il nostro scopo, una impugnatura simmetrica, più semplice ma più intuitiva ???
Beh , se non è stato già fatto bisogna sperimentarlo ; comunque i tiratori professionisti preferiscono le impugnature su misura e sicuramente la cosa può essere interessante per tali utilizzatori , non per il tiratore o il pescatore del venerdì , …..ma non è vietato .
Si,si !! già fatto e sperimentato ! ….come ho già scritto è almeno dal 2006 che seguiamo questa traccia.
Una delle principali differenze e proprio questa ! il tiratore professionista (con la pistola) è capace di esplodere una moltitudine di colpi in uno stretto lasso di tempo, quindi ha modo di instaurare un feeling progressivo con l’arma, mentre il pescatore subacqueo……….è capace di stare in acqua 4 ore e tirare il grilletto una sola volta o nessuna; è questo, a mio avviso, il motivo per cui tutto dovrà essere semplificato e reso più immediato poichè l’impugnatura sarà il mezzo tramite il quale si dovrà gestire in toto il fucile e non sarà strategica solo al momento dello sparo.
Inoltre, contrariamente al tiratore terrestre, il pescatore subacqueo….è, a volte, costretto a cambiare arma a seconda delle condizioni di visibilità e corrente che incontra……..
………..ovvio che avere la possibilità di andare in acqua con grande frequenza e magari avere la possibilità di variare si la lunghezza in base alla necessità , ma NON cambiare modello di fucile….., certamente agevolerà la capacità di adattarsi nel passaggio da un’arma all’altra.20 Maggio 2009 alle 8:26 #126242GIANNICLEMENTE
PartecipanteSono molto soddisfatto di come si è articolato l’argomento e delle conclusioni raggiunte . Ritengo siano un ottimo contributo per la comprensione delle implicazioni del tiro in acqua .
Attendiamo comunque le opinioni dei tecnici e di eventuali diagrammi di misurazioni e test . -
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