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vikingo.
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12 Gennaio 2016 alle 14:38 #351684
vikingo
PartecipanteTutte le ragioni di questo mondo non giustificano un pozzo a 20 km ( penso molto meno) dalle Tremiti, andate a scavare da un’altra parte. Semmai dovesse succedere qualcosa con chi dovremmo prendersela?? Intanto ci ritroveremo con l’isola distrutta, hai voglia a piangere come coccodrilli!
12 Gennaio 2016 alle 14:48 #351685dallisotto
Partecipante@fracchia wrote:
@dallisotto wrote:
Non conosco nel dettaglio la situazione ILVA quindi posso dare una risposta generica.
Una situazione analoga è un caso evidente di malagestione, in cui chi dirigeva con lauti guadagni non ha tenuto mai di conto del progresso in ambito di salute e sicurezza compiuto negli anni, non investendo mai parte degli utili nel rimodernare gli impianti.
Pensare oggi di rinnovare un colosso come ilva riportandolo dal medioevo al terzo millennio è pressochè folle.
Le cose devono essere fatte per gradi, costruite per gradi, smantellate per gradi.
Talvolta solo rimodernate, riviste, ridisegnate.
Faccio un esempio stupido per capire cosa sto dicendo: nella mia azienda fino a 15 anni fa si considerava sterile l’aria filtrata da un filtro 0,45micron.
Un giorno il progresso ci ha fornito un filtro di 0,22micron, quindi molto migliore, e ci siamo adeguati.
Moltiplica questo esempio per uno stabilimento gigantesco come Ilva.
Se le cose vengono fatte progressivamente, la cosa è sostenibile per le tasche e per la salute.Invece si è tirato la corda per decenni magari senza muovere foglia. Ora si ha un dinosauro mortale…che puoi solo distruggere (e auguri per le bonifiche).
Pero’, non si puo’ pensare che l’ Italia si autosostenga con il urismo, il mare e le opere d’arte.
L’industria serve, e l’industria presenta rischi.
Minimizziamoli, ma il rischio zero non esiste.Ti manca solo un piccolo dettaglio: da quello che è emerso dalle indagini sull’ILVA regione, comuni etc, erano tutti d’accordo a taroccare anche i dati di emissioni nocive…La copertura ad esempio delle cookerie ancora è un sogno…
Qui non parliamo nemmeno di progresso tecnologico, parliamo di mazzette a politici del posto, per risparmiare costi di adeguamento alla sicurezza…Le politiche miopi sono quelle che lasciano nella disperazione le persone che pur di avere un lavoro preferiscono morire di cancro a 40 anni…Faceva comodo a tutti l’ILVA e in nome del “non possiamo dire no all’industria in Italia” hanno ROVINATO una città(mare soprattutto) facendo danni non più recuperabili….
Non voglio fare due+due, per fortuna ci sono casi in cui la politica fa le cose fatte bene(pochi eh), ma viste le modalità di approvazione (prima viene bandito l’arigun, mo invece si può utilizzare per quel tratto) uno pensa male…Cioè non è che ti puoi “fidare” delle istituzioni solo quando ti pare…Per me qualcuno ci mangia e pur di approvare questa cosa, si potrebbe realizzare il progetto in maniera “superficiale”…Tralasciando ovviamente l’opportunità costi/benefici per quel tratto di mare
Cmq su una cosa ti devo dar torto: l’Italia ebbene sì potrebbe vivere di solo turismo…Basterebbe valorizzarlo preservando quello che abbiamo…Pensa se Pompei fosse gestito meglio…Il Colosseo solo perché è stato restaurato(praticamente gli hanno fatto na romanella pulendolo) ha registrato il maggior numero di visite di tutto il mondo…Qualche posto l’ho visto in giro per il mondo e mi è capitato di pagare l’entrata in alcuni posti che in Italia se va bene ci pisciano sopra i cani…Basterebbe investire ad esempio sull’industria della cultura, sai gli indotti!In Cina ad esempio stanno capendo che sbracando tutto tipo quartieri simbolo e spostando monumenti non possono attirare più di tanti turisti…Quindi stanno cambiando atteggiamento anche loro, il popolo più cocciuto e avido della terra
In finale ritengo il petrolio una risorsa ormai superata, sulla quale non conviene più investire…L’Italia ad esempio importa quasi tutte le materie prime: perché non investe su fonti alternative (lasciando perdere il nucleare)o su sistemi alternativi che gli permettono un po’ di dipendenza energitica?
Quello che tu ritieni essere uno spreco, avere siti archeologici su cui sputiamo sopra, è invece la nostra rovina.
Teniamo in piedi strutture, musei, siti, gallerie con tanto di dipendenti messi li’ giusto per dargli uno stipendio in cambio di un voto, in cui non va nessun turista.
Emblematico fu il caso di quel sito siciliano di non so quali rovine che aveva avuto uno, e dico uno visitatore in un anno, a fronte di parecchi dipendenti pagati e amministrati.
O di un altro museo in un paesello sperduto che a causa di una frana era praticamente irraggiungibile da mesi e mesi se non dopo un periplo su strade sterrate che la Paris-Dakar pareva una passeggiata.Senza contare i costi esorbitanti che vengono profusi per mantenere queste realtà.
Bisognerebbe viceversa raccogliere il raccoglibile (difficile per un templio ma fattibile per tante suppellettili e statue) e accorparle in musei migliori e piu’ vasti.Statistiche del 2013 evidenziavano che il solo (si fa per dire) Louvre, ha avuto piu’ visitatori di TUTTI i musei italiani messi assieme.
TUTTI!!!!!
Visto poi che il turismo e la cultura sono in mano allo stato, e lo stato è fondamentalmente un grosso mangia mangia di incapaci, spesso corrotti e sovente menefreghisti (specie ai vertici ben piu’ che ai livelli bassi in cui tanti lavorano onestamente), pensi davvero che tale calderone saprebbe far campare l’ Italia con le sole bellezze artistiche e paesaggistiche che abbiamo?Siamo 56 milioni, mica pochi…
12 Gennaio 2016 alle 15:15 #351686fracchia
Partecipante@dallisotto wrote:
Quello che tu ritieni essere uno spreco, avere siti archeologici su cui sputiamo sopra, è invece la nostra rovina.
Teniamo in piedi strutture, musei, siti, gallerie con tanto di dipendenti messi li’ giusto per dargli uno stipendio in cambio di un voto, in cui non va nessun turista.
Emblematico fu il caso di quel sito siciliano di non so quali rovine che aveva avuto uno, e dico uno visitatore in un anno, a fronte di parecchi dipendenti pagati e amministrati.
O di un altro museo in un paesello sperduto che a causa di una frana era praticamente irraggiungibile da mesi e mesi se non dopo un periplo su strade sterrate che la Paris-Dakar pareva una passeggiata.Senza contare i costi esorbitanti che vengono profusi per mantenere queste realtà.
Bisognerebbe viceversa raccogliere il raccoglibile (difficile per un templio ma fattibile per tante suppellettili e statue) e accorparle in musei migliori e piu’ vasti.Statistiche del 2013 evidenziavano che il solo (si fa per dire) Louvre, ha avuto piu’ visitatori di TUTTI i musei italiani messi assieme.
TUTTI!!!!!
Visto poi che il turismo e la cultura sono in mano allo stato, e lo stato è fondamentalmente un grosso mangia mangia di incapaci, spesso corrotti e sovente menefreghisti (specie ai vertici ben piu’ che ai livelli bassi in cui tanti lavorano onestamente), pensi davvero che tale calderone saprebbe far campare l’ Italia con le sole bellezze artistiche e paesaggistiche che abbiamo?Siamo 56 milioni, mica pochi…
Se pensi che i bronzi di Riace che ci invidia TUTTO IL MONDO hanno pochissimi visitatori…Purtroppo non si è mai investito sul “turismo” in maniera razionale, bastava costruire il megavillaggio sul mare e tuttoapposto…
Hai ragione anche tu sul modo di gestire i musei o quant’altro…
12 Gennaio 2016 alle 16:41 #351687MrCicoSub
Partecipantebho! a me sembra che da un lato ci si sbatte per limitare l’utilizzo del petrolio dei suoi derivati, si fanno riunioni con i “grandi” della terra per limitare le emissioni… convegni, protocolli e fuffa… e poi il tutto si riduce nell’alzata d’ingegno di scavare un pozzo davanti ad un piccolo angolo di paradiso…
ora capisco mantenere quelli che ci sono già magari convertendosi piano piano… ma aggingere….
siete in molti a dire che l’ILVA andava ammodernata in modo graduale e costante, e che oggi non è più possibile farlo… deve chiudere perchè impossibile e sconveniente ristrutturarla… ed avete ragione… ma qui è la stessa cosa… IDENTICA, cambiano solo il soggetto e l’oggetto della produzione…
12 Gennaio 2016 alle 18:32 #351688dallisotto
Partecipante@MrCicoSub wrote:
bho! a me sembra che da un lato ci si sbatte per limitare l’utilizzo del petrolio dei suoi derivati, si fanno riunioni con i “grandi” della terra per limitare le emissioni… convegni, protocolli e fuffa… e poi il tutto si riduce nell’alzata d’ingegno di scavare un pozzo davanti ad un piccolo angolo di paradiso…
ora capisco mantenere quelli che ci sono già magari convertendosi piano piano… ma aggingere….
siete in molti a dire che l’ILVA andava ammodernata in modo graduale e costante, e che oggi non è più possibile farlo… deve chiudere perchè impossibile e sconveniente ristrutturarla… ed avete ragione… ma qui è la stessa cosa… IDENTICA, cambiano solo il soggetto e l’oggetto della produzione…
Non e’ la stessa cosa. La differenza e’ la stessa che c’e’ tra un auto euro 0 e un modello euro 6. La prima inquina molto molto piu della seconda. Anche la seconda non e’ del tutto green ma al momento e’ il minore dei mali
12 Gennaio 2016 alle 20:07 #351689vikingo
PartecipanteIl minore dei mali è cambiare zona! Se l’azienda ha insistito per questa zona è sicuramente perché le altre piattaforme adriatiche stanno svuotando i giacimenti altrimenti sarebbe seriamente criminale pensare ad un pozzo in più proprio qui!
12 Gennaio 2016 alle 21:30 #351690Max
ModeratoreFrancesco, non è paragonabile l’ILVA ad una piattaforma offshore. Mi piacerebbe che qualcuno di voi vedesse come si lavora e come si vive su una piattaforma prima di poter fare paragoni simili.
12 Gennaio 2016 alle 21:50 #351691Max
ModeratoreDedicate qualche minuto ad ascoltare questa intervista fatta alcuni mesi fa all’amministratore delegato della società che vuole costruire una piattaforma petrolifera (ombrina mare) vicino le nostre coste. Spero che possa chiarire qualche vostro dubbio
[youtube:2yo68pfu]5AukxTgT9LI[/youtube:2yo68pfu]13 Gennaio 2016 alle 8:03 #351692MrCicoSub
Partecipante@dallisotto wrote:
@MrCicoSub wrote:
bho! a me sembra che da un lato ci si sbatte per limitare l’utilizzo del petrolio dei suoi derivati, si fanno riunioni con i “grandi” della terra per limitare le emissioni… convegni, protocolli e fuffa… e poi il tutto si riduce nell’alzata d’ingegno di scavare un pozzo davanti ad un piccolo angolo di paradiso…
ora capisco mantenere quelli che ci sono già magari convertendosi piano piano… ma aggingere….
siete in molti a dire che l’ILVA andava ammodernata in modo graduale e costante, e che oggi non è più possibile farlo… deve chiudere perchè impossibile e sconveniente ristrutturarla… ed avete ragione… ma qui è la stessa cosa… IDENTICA, cambiano solo il soggetto e l’oggetto della produzione…
Non e’ la stessa cosa. La differenza e’ la stessa che c’e’ tra un auto euro 0 e un modello euro 6. La prima inquina molto molto piu della seconda. Anche la seconda non e’ del tutto green ma al momento e’ il minore dei mali
quello che intendevo dire è che anche quando costruirono l’ILVA, per quei tempi, era forse il minore dei mali… molto meno che bruciare il carbone o la torba, ma 20 anni dopo è diventata una bomba ecologica… ora perchè non provare a impattare zero visto che le tecnologie ci sono… facendo un piano ben congegnato, fatto da gente onesta (è già questo, lo so, taglia fuori la nostra classe politica) si potrebbe pensare di limitare le Royalties da pagare allo stato/comuni e realizzare due centrali di turbine sottomarine, dei parchi eolici, cosi da dare lo stesso numero di posti di lavoro e produrre energia pulita … non è che stiamo in crisi della plastica, del polistirolo, del bitume…. non è meglio pensarci adesso che trovarci qui tra 20 anni a fare le stesse discussioni??
13 Gennaio 2016 alle 9:27 #351693dallisotto
Partecipante@MrCicoSub wrote:
@dallisotto wrote:
@MrCicoSub wrote:
bho! a me sembra che da un lato ci si sbatte per limitare l’utilizzo del petrolio dei suoi derivati, si fanno riunioni con i “grandi” della terra per limitare le emissioni… convegni, protocolli e fuffa… e poi il tutto si riduce nell’alzata d’ingegno di scavare un pozzo davanti ad un piccolo angolo di paradiso…
ora capisco mantenere quelli che ci sono già magari convertendosi piano piano… ma aggingere….
siete in molti a dire che l’ILVA andava ammodernata in modo graduale e costante, e che oggi non è più possibile farlo… deve chiudere perchè impossibile e sconveniente ristrutturarla… ed avete ragione… ma qui è la stessa cosa… IDENTICA, cambiano solo il soggetto e l’oggetto della produzione…
Non e’ la stessa cosa. La differenza e’ la stessa che c’e’ tra un auto euro 0 e un modello euro 6. La prima inquina molto molto piu della seconda. Anche la seconda non e’ del tutto green ma al momento e’ il minore dei mali
quello che intendevo dire è che anche quando costruirono l’ILVA, per quei tempi, era forse il minore dei mali… molto meno che bruciare il carbone o la torba, ma 20 anni dopo è diventata una bomba ecologica… ora perchè non provare a impattare zero visto che le tecnologie ci sono… facendo un piano ben congegnato, fatto da gente onesta (è già questo, lo so, taglia fuori la nostra classe politica) si potrebbe pensare di limitare le Royalties da pagare allo stato/comuni e realizzare due centrali di turbine sottomarine, dei parchi eolici, cosi da dare lo stesso numero di posti di lavoro e produrre energia pulita … non è che stiamo in crisi della plastica, del polistirolo, del bitume…. non è meglio pensarci adesso che trovarci qui tra 20 anni a fare le stesse discussioni??
Come abbiamo detto, non è solo una questione di energia elettrica.
Tutti i prodotti che ha elencato Max fatti con il petrolio non sono in crisi perchè il petrolio viene estratto.
Ma se non lo estrai piu’, vedrai che mancherebbero presto.E comunque, al momento è impensabile avere energia elettrica a sufficienza senza combustibili classici.
Io ho i pannelli fotovoltaici che mi sono pagato con un discreto sborso di denaro.
Ma se dovessi vivere con quelli, passerei l’inverno con le candele e con la carne sotto sale perchè di corrente ne fanno pochina senza sole. E analogamente senza vento, senza maree, senza onde, etc etc…Qua vicino a noi abbiamo a Pontedera 4 pale eoliche da circa 2mwh (a piena potenza quindi credo mai) ciascuna. Che non è poco ma neppure tanto.
Pero’ gente vi dico, sono mostruose, impatto visivo tremendo, sono altissime, enormi, non ci sono mai stato sotto ma non escludo che siano anche belle rumorose.
Vogliamo coprirci davvero di queste cose?
Vogliamo riempirne il mare dove comunque necessiterebbero di una manutenzione incredibile?Non è tutto oro quel che luccica…
13 Gennaio 2016 alle 9:57 #351694fracchia
PartecipanteDallisò quello che stiamo dicendo io e cico è che dobbiamo cercare di non sfruttare il petrolio…In maniera graduale ne puoi uscire cercando di fare investimenti su fonti alternative…Certo è che se non investi e ti butti sempre e solo su quello che già conosci, non ne usciremo mai…Nonostante il pianeta abbia già suonato il campanello d’allarme
13 Gennaio 2016 alle 10:09 #351695Max
Moderatore@dallisotto wrote:
Pero’ gente vi dico, sono mostruose, impatto visivo tremendo, sono altissime, enormi, non ci sono mai stato sotto ma non escludo che siano anche belle rumorose.
Vogliamo coprirci davvero di queste cose?
Vogliamo riempirne il mare dove comunque necessiterebbero di una manutenzione incredibile?Non è tutto oro quel che luccica…
Infatti, nel mese di luglio dello scorso anno il Ministero dell’Ambiente ha bocciato il progetto per la costruzione di un parco eolico con 38 generatori a mare al largo di Mazara del Vallo vicino il Banco Avventura proprio a causa dell’impatto ambientale visivo che avrebbe generato.
Nel 2011 al largo di Petacciato (Molise) il Tar del Molise bocciò definitivamente un progetto per la realizzazione di un parco eolico a mare. A fare ricorso furono la regione Molise, il comune di Vasto, quello di San Salvo, di Petacciato e di Termoli contro il Ministero (nel 2009 fu la Pretigiacomo) che approvò il progetto e ne diede il via libera.
Gli stessi che con fermezza oggi non vogliono il petrolio in mare….insomma cosa volete?Per la serie “dire sempre no”….a tutto ci deve essere un limite, non si può dire sempre no, sbandierare ai 4 venti le energie rinnovabili ma poi non volerle davanti casa!
13 Gennaio 2016 alle 10:20 #351696fracchia
PartecipanteMentre noi trivelliamo l’adriatico, i paesi più sviluppati guarda che ti combinano…Per dire…Il cambiamento basta volerlo
13 Gennaio 2016 alle 10:23 #351697Max
Moderatore@fracchia wrote:
Dallisò quello che stiamo dicendo io e cico è che dobbiamo cercare di non sfruttare il petrolio…
Ma guarda che ci vuole davvero poco a farlo.
Tutti voi che siete contrari allo sfruttamento del petrolio, all’istallazione di nuove piattaforme petrolifere e metanifere iniziate da oggi stesso a non usare più l’auto ne i mezzi pubblici, andate a piedi o con la bici.
Non usate più le plastiche, usato “altro”.
Non usate più il metano per riscaldarvi, usate altro.
Non usate più nulla che sia legato al petrolio e vedrete che boicottando le grandi aziende petrolifere si renderanno conto che dovranno inventarsi altro per guadagnare. Così io come altre centinaia di migliaia persone che direttamente o indirettamente (in italia e nel mondo) lavoriamo e diamo da mangiare alle nostre famiglie grazie a tali attività di sfruttamento vi saremo grati per averci fatto reinserire in nuove attività lavorative.Perchè legambiente, wwf, greenpeace e ciccìbubbù non iniziano una guerra di boicottaggio al petrolio?
Se non c’è richiesta non ci può essere mercato. Se un prodotto non viene acquistato non verrà prodotto. Non lo dico io, è legge di mercato.
Datemi una riposta se ci riuscite.E’ troppo comodo manifestare contro il petrolio continuandolo a sfruttare…
[attachment=0:70scozlu]no-trivelle-greenpeace.jpg[/attachment:70scozlu]
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/215_d4254b59ea8c2a473ff6d61eb6b63d2b.jpg<!–m →13 Gennaio 2016 alle 10:34 #351698fracchia
PartecipanteL’impegno del singolo è fondamentale ma se le istituzioni non ci mettono del loro, serve a poco…Se ad esempio la mia città non fa la differenziata o la fa male, il mio impegno è tempo sprecato…
Quello che si chiede non è tornare a vivere nella giungla ma vivere nel progresso chiedendo tecnologie che sostituiscono il petrolio e i suoi derivati…Secondo me è un evoluzione non solo naturale ma anche necessaria, non possiamo pensare di continuare a rovinare il pianeta in questa maniera…Ripeto tutti i cittadini del mondo devono essere messi nella condizione di utilizzare energie sostenibili…Se tu pensi anche all’edilizia quante possibilità ci sono per costruire case con bassissimo dispendio energetico e autoproduzione di acqua calda e corrente…Invece vedo ancora gente che si costruisce la casa mettendo foratini uno sull’altro e li incolla col cemento…Il cambiamento non è mai facile ripeto basta volerlo
In Cina ad esempio si stima che metà della popolazione morirà di cancro tra 20 anni…Non solo, ormai hanno compromesso seriamente anche la biodiversità del loro territorio…Gli impatti purtroppo li vedremo a breve di queste politiche limitate e scellerate
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