Martedì 11 agosto nero nel Salento e a Bari.

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  • #5865
    milangallo
    Partecipante

    L’articolo è tratto da “La Repubblica – Bari”
    Queste sono le cose che mettono agitazione a me, ma soprattutto alla mia famiglia e a mia madre…
    C’è un modo per difendersi da queste tragedie? Le cause delle morti ipotizzate vi convincono?
    Ho aperto una discussione molto triste e angosciante, lo so, ma sono dell’opinione che parlarne tra noi possa essere utile anzitutto a noi stessi…

    “Un martedì nero in mare
    muoiono tre subacquei
    Tre in sole ventiquattro ore. Un martedì nero per gli amanti delle immersioni. Due gli incidenti che si sono verificati in Salento e uno a Bari
    di FRANCESA RUSSI

    Vittime del mare. Tre in sole ventiquattro ore. Un martedì nero per gli amanti delle immersioni. Due gli incidenti che si sono verificati in Salento e uno a Bari. E´ stato trovato senza vita ieri mattina intorno alle 13 sul litorale a nord di Bari Antonio Sforza, barese di 47 anni. Una boa immobile da più di un´ora ha fatto scattare l´allarme tra i bagnanti della spiaggia di Palese in via Tenente Nicola Massaro. Un ragazzo si è tuffato in acqua per capire chi ci fosse sotto quella boa e cosa fosse accaduto. Giunto a pochi metri dalla riva, ha notato una pinna e l´ha sollevata, è emerso così in superficie il cadavere del sub. Sul posto sono arrivati i soccorsi del 118 che hanno tentato invano di rianimarlo, ma per Sforza, rimasto troppo a lungo sott´acqua, non c´è stato infatti niente da fare. I medici hanno dovuto solo constatare il decesso. Allertati da una chiamata al 112, sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia San Paolo di Bari.
    Secondo una prima ricostruzione effettuata dai militari, Sforza avrebbe sparato un colpo dal fucile subacqueo che si sarebbe conficcato sul fondo e sarebbe rimasto impigliato con un piede nella corda collegata al colpo. Avrebbe provato a liberarsi ma inutilmente. Sforza era infatti dilettante, ieri aveva deciso di immergersi al largo di Palese per una battuta di pesca subacquea. Il mare era tranquillo e non presentava difficoltà . Si è dunque trattato di un tragico incidente. L´uomo lascia la moglie.
    Sulla costa jonica invece la seconda vittima. E´ morto annegato, probabilmente per una congestione, Michele Rella, trentenne, caporalmaggiore dell´Esercito. L´uomo, di origini potentine, era in vacanza in Salento, in Puglia era venuto per raggiungere la fidanzata di Casarano e con lei ieri mattina era al mare a Torre San Giovanni nella marina di Ugento.
    Con addosso la muta il ragazzo si è immerso diverse volte in apnea, ma tornato a riva si è reso conto di aver perso una pinna. Così si è spogliato del resto dell´attrezzatura, l´ha lasciata in spiaggia e ha deciso di reimmergersi per cercare di recuperare la pinna. Invano la fidanzata ha tentato di dissuaderlo: Rella si è rituffato subito tornando in superficie a prendere aria almeno quattro volte, poi più nulla. Quando a riva non l´hanno visto tornare in tanti si sono precipitati in acqua, ma quando lo hanno trovato già  non respirava più. A lungo i medici del 118 hanno tentato di rianimarlo senza riuscirci, il repentino cambio di temperatura corporea causato dall´immersione, prima con la muta e poi senza, gli è stato fatale. La conferma arriverà  dall´esame necroscopico disposto dalla Procura di Lecce.
    Terzo decesso infine a Porto Badisco. Un 67enne è morto in acqua, forse per un infarto. Salvatore Tateo, originario di Carovigno ma residente da tempo a Torino, era appassionato di immersioni, si era tuffato con alcuni amici, ma, una volta in profondità , si è sentito male. Dopo pochi minuti un amico lo ha aiutato a risalire in superficie, ma era già  privo di conoscenza. Ai sanitari del 118 non è restato che constatarne il decesso. Il pubblico ministero di turno Giorgio Lino Bruno ha già  firmato il nulla osta perché la salma venga restituita alla famiglia, non ritenendo necessario effettuare ulteriori accertamenti”.

    #195233
    Fulvio57
    Partecipante

    Il primo caso, quello del neofita, mi addolora particolarmente. La carenza di esperienza l’ha portato a farsi prendere dal panico e a lasciare la vita sul posto. Purtroppo ogni anno dobbiamo leggere di queste sciagure, non è la prima e non sarà  l’ultima. Il secondo caso potrebbe davvero trattarsi di shock termico, ma l’esame autoctico dirà  cosa è successo realmente.
    Il terzo caso non specifica se si tratta di una immersione con bombole ( probabile..) e a 67 anni, un problema cardiaco può sempre essere in agguato. Andrebbero fatti dei controlli specifici che solitamente, per pigrizia, non vengono fatti.
    ….Occhio “Là ” sotto, ragazzi !!!!……..

    #195234
    MR Carbon
    Partecipante

    Che brutte storie 🙁 🙁

    #195235
    milangallo
    Partecipante

    Scusate, shock termico che significa dal punto di vista scientifico? In piena estate, con acqua calda, bastano pochi tuffi dopo aver tolto la muta per incorrere in guai seri? Si può dire che io lo faccio spesso 😯 😯 😯 ! Finisco di pescare dopo 3-4 ore, tolgo la muta e mi rinfresco con qualche tuffo…. 😯 😯 😕

    #195236
    Fulvio57
    Partecipante

    @milangallo wrote:

    Scusate, shock termico che significa dal punto di vista scientifico? In piena estate, con acqua calda, bastano pochi tuffi dopo aver tolto la muta per incorrere in guai seri? Si può dire che io lo faccio spesso 😯 😯 😯 ! Finisco di pescare dopo 3-4 ore, tolgo la muta e mi rinfresco con qualche tuffo…. 😯 😯 😕

    Qualche tuffo non penso comporti rischi, ma il ragazzo si dice che si è immerso più volte per recuperare la pinna persa, e sotto potrebbe aver trovato un taglio freddo che ha causato il malore.

    #195237
    milangallo
    Partecipante

    Quindi evitiamo tuffi ripetuti senza muta a profondità  sotto il termoclino o cmq a livello di tagli particolarmente freddi dell’acqua, soprattutto dopo ver pescato diverse ore con la muta e al caldo, onde evitare possibili shock termici, esatto?
    Parlarne fa bene, ne ho imparata un’altra…

    #195238
    Subnew
    Partecipante

    Mi vengono i brividi!

    #195239
    submaro
    Partecipante

    @milangallo wrote:

    Quindi evitiamo tuffi ripetuti senza muta a profondità  sotto il termoclino o cmq a livello di tagli particolarmente freddi dell’acqua, soprattutto dopo ver pescato diverse ore con la muta e al caldo, onde evitare possibili shock termici, esatto?
    Parlarne fa bene, ne ho imparata un’altra…

    Esatto, putroppo sono brutte storie ma purtroppo dobbiamo abituarci a sentirne sempre più spesso, è brutto dirlo ma c’è troppa ignoranza in materia e troppe persone che si improvvisano esperti subacquei, persone che durante l’anno vivono in città  lontane centinaia di km dal mare e durante le ferie estive si trasformano in atleti, con il mio lavoro ne vedo veramente delle belle, ma purtroppo non c’è informazione e troppe poche regole per la sicurezza, vedi cafonauti….Dobbiamo capire che non è più come una volta dove le imbarcazioni erano per pochi e il Tirolese preferiva le escursioni in montagna, oggi no, tutti vanno al mare, il mare è bello, ma non sanno che in un attimo può diventare il nostro peggior nemico…Più informazione in televisione, nuove leggi per la conduzioni di natanti, leggi più severe per Diving improvvisati e interessati solo ai soldi e non alla sicurezza con corsi ridicoli, ragazzi in qualsiasi modo si vada in mare sia in superficie che sotto bisogna avere il doppio dell’attenzione se non si è sicuri su una cosa è meglio non farla e in seguito prendere informazioni, non solo per noi ma anche per chi ci sta vicino.

    #195240
    mario
    Partecipante

    sono cose che ci toccano molto da vicino anche se non conosciamo di presenza questi nostri colleghi………..

    #195241
    Procidario
    Partecipante

    😯 🙁 che tristezza.

    #195242
    Maxxx
    Partecipante

    gli incidenti sono sempre in agguato e queste persone hanno pagato a caro prezzo gli errori o l’inesperienza, resta tanta tristezza per chi rimane e per chi ha un po’ di pratica tanta rabbia perchè si rende conto come il panico o la spavalderia possano trasformare in tragedia uno sport che praticato con la testa sulle spalle è fonte di serenità  e salute.
    Nessuno si può improvvisare alpinista e tutti sanno che le prime arrampicate si fanno con la guida e non basta comprare l’attrezzatura per fare il paracadutista quindi fare una campagna d’informazione prima del periodo estivo sarebbe un buon punto di partenza insomma si fanno campagne di prevenzione per tante cose perchè non se ne fa qualcuna seria anche in questo campo.

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