MONOSCOCCA C4 CHE PASSIONE

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  • #280733
    Fabio70
    Partecipante

    Mi è piaciuto molto il tuo post! Una bella recensione… 😉

    #280734
    steve86
    Partecipante

    @montalbano_2007 wrote:

    Scendendo subito nel dettaglio delle prime impressioni acquisite maneggiando un monoscocca ci si rende conto che la leggerezza e`la prima caratteristica fondamentale

    […]

    Il fusto affusolato asimmetricamente verso la testata che facilita il brandeggio laterale ha per contro la tendenza ad impennarsi al momento dello sparo…

    Chiedo scusa, posso farti un paio di domande a proposito di questa recensione?
    Premetto che quanto dirò potrebbe essere (anzi sicuramente è) dovuto al fatto che secondo me il fucile subacqueo serio DEVE essere in legno (non mi diano addosso i pompettari o i carbonari 😀 , sto esprimando solo una mia opinione 😀 ).
    Entrando nel dettaglio mi permetto di farti notare un paio di passaggi della tua recensione che, a mio parere, contrastano con il tuo giudizio finale (chiaramente più che positivo) su questi fucili.

    In primis hai parlato di leggerezza. Trovo che quest’aggettivo in acqua e sulla terra ferma sia da intendere in modo diverso poichè in acqua vige la spinta di archimede. Quindi alla fine conta l’assetto dell’arma, non la leggerezza in sè (espressa in kg). Inoltre per esperienza personale (ho confrontato un hf90 che ho a casa con il mio legno da 90, entrambi ben bilanciati e con lo stesso allestimento) trovo che un fusto cavo, se c’è risacca o cmq corrente, è più soggetto ad assecondare il moto ondoso del mare proprio perchè ha meno massa.
    Quindi secondo me in acqua è meglio che un fucile sia “pesante” (inteso in kg, ma senza esagerare ovviamente) e dalla forma idrodinamica ben studiata, piuttosto che idrodinamico ma leggero. Ho pesato qualche fucile ed in funzione delle impressioni avute al momento dell’utilizzo devo dire che per un 90 monoelastico secondo me il peso del fucile nudo (con mulinello ed elastici, ma senza asta) non deve scendere sotto il minino di 1.6 kg, altrimenti oltre ai problemi che ho esposto subentra anche un rinculo eccessivo che viene trasmesso al braccio, e per quanto si possa irrigidirlo, è cmq energia persa, sprecata, che non viene trasmessa all’asta; meglio a quel punto un fucile che per gestirne il rinculo richieda un braccio si contratto ma non quasi in rigor mortis, che consenta di conseguenza tiri più istintivi come quelli di imbracciata scoccati durante il brandeggio rapido del fucile.

    Secondo aspetto è la questione della testata che si solleva, che come dicevi tu è causato dal fatto che è molto sottile ed affusolata. Se un fucile ha questa eccessiva tendenza secondo me è un’arma che non ha una grande stabilità , anche se la si può cercare di raggiungere (ricollegandomi al discorso di prima) con un particolare tipo di contrazione del braccio che però resta cmq innaturale o eccessiva rispetto a quella che serve per gestire un fucile in legno che abbia questa tendenza in misura ridotta (per via di una testata di buon spessore e massa), anche se cmq è vero che con l’utilizzo prolungato ci si può abituare ad una certa tecnica di impugnatura…

    Ripeto, queste sono solo mie opinioni (e come tali ovviamente più che… opinabili 😀 ) alle quali sono giunto grazie ai rudimenti di fisica che fornisce un liceo scientifico (ora però studio altro), dopo varie letture in merito e dopo aver avuto modo di parlare con un paio di ingegneri (sia pia che non).
    Per questo motivo se ci fosse qualche ingegnere disposto ad intervenire in questo topic e a dare una sua opinione più che autorevole in merito a questo argomento mi farebbe molto piacere perchè trovo il confronto di idee molto interessante e costruttivo 😉

    #280735
    montalbano_2007
    Partecipante

    I legni sono delle belle armi che purtroppo non conosco, a volte sembrano delle opere d`arte ma non mi risulta che C4 ne produca alcuno .
    L`intento di questo tread scanzonato e` quello di parlare del monoscocca C4, su come allestire e settare questo fucile, dei pregi e dei difetti senza sminuire ne paragonarlo con altre tipologie di arbalete .
    La recensione e` del tutto personale quindi vuole dare spunto alla condivisione degli ulteriori accorgimenti presi da altri utenti che pescano con la suddetta arma.
    Se vuoi potrai aprire un argomento sui legni, per condividere con tutti noi le tue sperienze , le tue impressioni su quella tipologia di arbalete di cui il sottoscritto ha un esperienza pari a zero. 😉

    @steve86 wrote:

    @montalbano_2007 wrote:

    Scendendo subito nel dettaglio delle prime impressioni acquisite maneggiando un monoscocca ci si rende conto che la leggerezza e`la prima caratteristica fondamentale

    […]

    Il fusto affusolato asimmetricamente verso la testata che facilita il brandeggio laterale ha per contro la tendenza ad impennarsi al momento dello sparo…

    Chiedo scusa, posso farti un paio di domande a proposito di questa recensione?
    Premetto che quanto dirò potrebbe essere (anzi sicuramente è) dovuto al fatto che secondo me il fucile subacqueo serio DEVE essere in legno (non mi diano addosso i pompettari o i carbonari 😀 , sto esprimando solo una mia opinione 😀 ).
    Entrando nel dettaglio mi permetto di farti notare un paio di passaggi della tua recensione che, a mio parere, contrastano con il tuo giudizio finale (chiaramente più che positivo) su questi fucili.

    In primis hai parlato di leggerezza. Trovo che quest’aggettivo in acqua e sulla terra ferma sia da intendere in modo diverso poichè in acqua vige la spinta di archimede. Quindi alla fine conta l’assetto dell’arma, non la leggerezza in sè (espressa in kg). Inoltre per esperienza personale (ho confrontato un hf90 che ho a casa con il mio legno da 90, entrambi ben bilanciati e con lo stesso allestimento) trovo che un fusto cavo, se c’è risacca o cmq corrente, è più soggetto ad assecondare il moto ondoso del mare proprio perchè ha meno massa.
    Quindi secondo me in acqua è meglio che un fucile sia “pesante” (inteso in kg, ma senza esagerare ovviamente) e dalla forma idrodinamica ben studiata, piuttosto che idrodinamico ma leggero. Ho pesato qualche fucile ed in funzione delle impressioni avute al momento dell’utilizzo devo dire che per un 90 monoelastico secondo me il peso del fucile nudo (con mulinello ed elastici, ma senza asta) non deve scendere sotto il minino di 1.6 kg, altrimenti oltre ai problemi che ho esposto subentra anche un rinculo eccessivo che viene trasmesso al braccio, e per quanto si possa irrigidirlo, è cmq energia persa, sprecata, che non viene trasmessa all’asta; meglio a quel punto un fucile che per gestirne il rinculo richieda un braccio si contratto ma non quasi in rigor mortis, che consenta di conseguenza tiri più istintivi come quelli di imbracciata scoccati durante il brandeggio rapido del fucile.

    Secondo aspetto è la questione della testata che si solleva, che come dicevi tu è causato dal fatto che è molto sottile ed affusolata. Se un fucile ha questa eccessiva tendenza secondo me è un’arma che non ha una grande stabilità , anche se la si può cercare di raggiungere (ricollegandomi al discorso di prima) con un particolare tipo di contrazione del braccio che però resta cmq innaturale o eccessiva rispetto a quella che serve per gestire un fucile in legno che abbia questa tendenza in misura ridotta (per via di una testata di buon spessore e massa), anche se cmq è vero che con l’utilizzo prolungato ci si può abituare ad una certa tecnica di impugnatura…

    Ripeto, queste sono solo mie opinioni (e come tali ovviamente più che… opinabili 😀 ) alle quali sono giunto grazie ai rudimenti di fisica che fornisce un liceo scientifico (ora però studio altro), dopo varie letture in merito e dopo aver avuto modo di parlare con un paio di ingegneri (sia pia che non).
    Per questo motivo se ci fosse qualche ingegnere disposto ad intervenire in questo topic e a dare una sua opinione più che autorevole in merito a questo argomento mi farebbe molto piacere perchè trovo il confronto di idee molto interessante e costruttivo 😉

    #280736
    submaro
    Partecipante

    Ne sai più tu di Bonfanti, se legge questa recensione ti assume subito 😉
    Anch’io ho avuto un monoscocca e oggi rimpiango di averlo venduto, magari un giorno…comunque complimenti Tonino sei stato molto chiaro 😉

    #280737
    steve86
    Partecipante

    Hai ragione, forse potevo aprire un argomento nuovo per porre una domanda sul confronto tra queste tipologie di arbalete, però a parte i paragoni che ho fatto, la mia domanda era finalizzata a chiederti come mai ti trovi bene con i fucili in questione nonostante tu stesso abbia parlato di quei punti a loro sfavore. Quali sono gli aspetti positivi che secondo te prevalgono su questi aspetti negativi che hai riscontrato e che ti hanno portato ad esprimere, alla fine, un giudizio globalmente più che positivo?
    Perchè vorrei davvero capire se ci sono aspetti tanto positivi che non riesco a cogliere in questi fucili e che spingono cmq gli amanti del carbonio a preferire queste armi a quelle in legno (non credo sia una questione di prezzo più concorrenziale, cosa che può valere per le armi in alluminio).
    Perchè se sono d’accordo con chi dice che le battaglie tra elasticari contro pompettari o legnaioli contro carbonari siano destinate a durare in eterno, non sono d’accordo con chi pensa che chi preferisce gli uni non potrà  mai capire le ragioni degli altri. Proprio perchè mi piacerebbe invece capire queste ragioni sono curioso di chiederti queste cose 😀 Ripeto, pura curiosità !!

    #280738
    montalbano_2007
    Partecipante

    Rispondo a Steve anche se OT con il tread che come un legno ha il contro di essere vulnerabile all`usura del fusto, quindi colpi e strisciate portano via la resina e poi il legno e necessita di passate di epox annualmente, il legno mostra i suo limiti quando si esprime la relazione sezione/flessione.
    Per parificare la resistenza di una snellissima testata c4 con 4 elestici da 20 in trazione , avremo bisogno di un legno con la sezione di 3 o 4 volte maggiore affinche non si fletta o si spezzi , per tale motivo i legni penalizzano il brandeggio laterale.
    Ecco quindi il perche` preferisco avere in mano un 130 con qualche piombino in testa ma che si giri nervoso ed irruento alla vista di una palamita che va a 150km/h che avere un bellissimo mobile Luigi xvI grosso come l`albero della caravella Pinta :mrgreen: .
    Detto cio torniamo in tema di compositi C4 😉
    Ciao Ciao

    #280739
    teosub63
    Partecipante

    mi inserisco nella discussione
    ho avuto nel mio peregrinare fra attrezzature varie un buon numero di pneu, arba in alluminio scomponibili, parecchi legni e per finire sono approdato ai C4 con grande soddisfazione
    il difetto dei C4 a mio modestissimo parere è principalmente uno: il prezzo!!!!!!!!!! 😀

    personalmente li trovo, per il mio stile di pesca e per i miei gusti sia chiaro, i fucili maggiormente equilibrati fra prestazioni pure, brandeggio, gestione generale

    con un minimo di cura sono eterni, il mio mr.carbon 94 non ha mai visto manutenzioni particolari a parte i risciacqui con acqua dolce al rientro dal mare, e spara meglio del primo giorno
    mi feci fregare il T300 e non ho avuto dubbi, ho ricomprato un T700 che mi accompagna dal 2008 , quando ho avuto bisogno di maggiore portata ho preso il 119, senza il minimo tentennamento, per un periodo ho avuto il desiderio di passare all’urukay 105 ma per fortuna non ci sono riuscito, sabato scorso ho pescato agevolmente col 119 con mare mosso e se avessi avuto il super cannone col cavolo ci sarei riuscito

    sono oggetti da indirizzare su utenti di esperienza, ho il sospetto che chi se li rivende lo fa perchè ha accumulato una serie di delusioni dovute all’inesperienza e a aspettative eccessive, parimenti scatenano odio o amore, non ci sono mezze misure

    all’amico Steve dico: ho avuto dieci fucili in legno e per me non c’è paragone con un C4 😀
    de gustibus 😉

    #280740
    steve86
    Partecipante

    E’ proprio una questione di gusti, come dice teo! Tutto dipende da ciò che si ricerca in un fucile e dall’importanza che si dà  ai vari aspetti che lo caratterizzano…
    Vabbè, ad ognuno il suo…

    #280741
    montalbano_2007
    Partecipante

    Ciao Teo ,
    quindi anche tu sei un carbonaio, bene!
    parlaci dei tuoi accorgimenti sui tuoi fucili ne sono curioso .
    ciao 😉 @teosub63 wrote:

    mi inserisco nella discussione
    ho avuto nel mio peregrinare fra attrezzature varie un buon numero di pneu, arba in alluminio scomponibili, parecchi legni e per finire sono approdato ai C4 con grande soddisfazione
    il difetto dei C4 a mio modestissimo parere è principalmente uno: il prezzo!!!!!!!!!! 😀

    personalmente li trovo, per il mio stile di pesca e per i miei gusti sia chiaro, i fucili maggiormente equilibrati fra prestazioni pure, brandeggio, gestione generale

    con un minimo di cura sono eterni, il mio mr.carbon 94 non ha mai visto manutenzioni particolari a parte i risciacqui con acqua dolce al rientro dal mare, e spara meglio del primo giorno
    mi feci fregare il T300 e non ho avuto dubbi, ho ricomprato un T700 che mi accompagna dal 2008 , quando ho avuto bisogno di maggiore portata ho preso il 119, senza il minimo tentennamento, per un periodo ho avuto il desiderio di passare all’urukay 105 ma per fortuna non ci sono riuscito, sabato scorso ho pescato agevolmente col 119 con mare mosso e se avessi avuto il super cannone col cavolo ci sarei riuscito

    sono oggetti da indirizzare su utenti di esperienza, ho il sospetto che chi se li rivende lo fa perchè ha accumulato una serie di delusioni dovute all’inesperienza e a aspettative eccessive, parimenti scatenano odio o amore, non ci sono mezze misure

    all’amico Steve dico: ho avuto dieci fucili in legno e per me non c’è paragone con un C4 😀
    de gustibus 😉

    #280742
    vinsent
    Partecipante

    ci sono anche io nel club? 😆 😆

    #280743
    ccco
    Partecipante

    da una settimana anch’io…. 😉

    #280744
    teosub63
    Partecipante

    beh, con i mr.carbon ho raggiunto livelli di sperimentazione maniacali, non vi tedio con le centinaia di setup provati e incrociati e vado direttamente a quelli attuali

    119:
    asta 160×6,5 sigal con tacche monoaletta, elastici superelax da 17,5mm lunghi 31cm legatura-legatura, ogiva wire sigal, mulinello originale con oltre 50 metri di dyneema da 1,7, impugnatura modificata con spessori, grip della racchetta da tennis e autoagglomerante, niente piombo

    94:
    asta 130×6,5 sigal con tacche monoaletta, elastici sigal da 17,5mm lunghi 23cm legatura-legatura, ogiva wire sigal, mulinello originale con 40 metri di dyneema da 2, impugnatura modificata con spessori, grip della racchetta da tennis e autoagglomerante, niente piombo

    ho poi due arbatubi assemblati da me, un 75 e un 53

    ho anche dato dei nomi ai fucili, dall’alto in basso:
    long john
    il violino
    padre amorth
    il ragioniere
    😆

    ho anche un mr.carbon 79 definitivamente sequestrato dall’amico Gigi 8)

    #280745
    vinsent
    Partecipante

    #280746
    montalbano_2007
    Partecipante

    La famiglia cresce eh? 😆
    sono contento,
    Grazie Teo per lo share sui settaggi, aggiungo che da qualche annetto sto sperimentando terminali in fibre speciali per incordare le racchette da squash , della serie Ashaway super nick, da 125 e130 .
    Una domanda a Vinsent:
    hai mai avuto problemi di taglio del terminale sulle testate? se si potresti spiegarci come hai risolto e perche` succede?
    Grazie:

    #280747
    vinsent
    Partecipante

    @montalbano_2007 wrote:

    La famiglia cresce eh? 😆
    sono contento,
    Grazie Teo per lo share sui settaggi, aggiungo che da qualche annetto sto sperimentando terminali in fibre speciali per incordare le racchette da squash , della serie Ashaway super nick, da 125 e130 .
    Una domanda a Vinsent:
    hai mai avuto problemi di taglio del terminale sulle testate? se si potresti spiegarci come hai risolto e perche` succede?
    Grazie:

    ciao montalbano,no non mi e mai successo poi sull’urukay non uso le piastre laterali 😉

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