Prova apnea "all’asciutto"

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  • #195134
    dolphin81
    Partecipante

    L’aumento della pressione dovuto all’acqua ti aiuta a prolungare l’apnea perchè aumentando la pressione esterna aumenta anche la pressione con cui l’ossigeno passa dagli alveoli polmonari al sangue. Ciò fa si che il sangue rimanga per più tempo saturo di ossigeno con conseguente prolungamento dell’apnea…..è chiaro che vale il processo inverso in risalita,motivo per cui non si devono tirare troppo le apnee.

    #195135
    milangallo
    Partecipante

    @dolphin81 wrote:

    L’aumento della pressione dovuto all’acqua ti aiuta a prolungare l’apnea perchè aumentando la pressione esterna aumenta anche la pressione con cui l’ossigeno passa dagli alveoli polmonari al sangue. Ciò fa si che il sangue rimanga per più tempo saturo di ossigeno con conseguente prolungamento dell’apnea…..è chiaro che vale il processo inverso in risalita,motivo per cui non si devono tirare troppo le apnee.

    Grazie della spiegazione, ora è chiaro.
    Ma su una discesa di soli 8-10 mt questi fattori credo che abbiano un’incidenza pressochè pari a 0, o sbaglio? Insomma, che incidenza possono avere?

    #195136
    Monser
    Partecipante

    @DENTEX70 wrote:

    In realtà  si lo scambio a livello alveolare è maggiorato rispetto alla superfice, per contro quando sali avviene l’inverso. Anche Aldo da buon Pescatore sub ti ha dato un’altra informazione appena si appoggiano le labbra all’acqua i nostri battiti diminuiscono a causa di un riflesso ancestrale che ci portiamo dietro probabilmente da quando eravamo in grembo alla mamma.
    Fai bene ad allenarti in apnee a secco che comunque allenano il fisico ad alti tassi di co2, ed in più aumentano l’elasticità  della gabbia toracica.
    Continua e quando provi entra nello stato mentale favorevole alla durata dell’apnea cancellando tutti i pensieri e focalizzando la tua attenzione su una ipotetica discesa assolutamente perfetta e lunghissima, se ti piò aiutare, se possiedi una memoria visiva e hai facilità  a concentratri sui film (non quelli del cinema ma mentali cioè prodotti dalla tua immaginazione)guarda quel video su you tube sul salto nel bleau.
    Forse mi son spinto troppo fai prima possibile un buon corso di apnea
    http://tv.repubblica.it/mondo/in-apnea-nella-cavit%EF%BF%BD-pi%EF%BF%BD-profonda-del-mondo/48358?video

    Un altro modo (consigliato nel libro di Pelizzari) è di immaginare scene/scenari piacevoli, rivivere delle emozioni positive, oppure immaginare le scene che stanno realmente accadendo intorno a te a partire dai rumori che avverti, insomma ottenere uno stato di benessere “dimenticando” che non stai respirando.
    Ad esempio, io conservo vivido il ricordo della luce del sole che sbuca dai palazzi del parco dove abito quando rientro dalla pesca fatta all’alba: quell’improvviso lampo di luce mi ha sempre dato una sensazione piacevole, come un ritorno alla vita. Quando faccio apnea (soprattutto quella statica) mi immergo con la mente in quella situazione, ricordandomi ed immaginandomi di pinneggiare “verso casa” soddisfatto e contento delle emozioni che il mare, anche quel giorno, mi ha regalato. OK? 😉

    #195137
    milangallo
    Partecipante

    Stando lontano dal mare in questi giorni mi è venuta ancora una volta la voglia di controllare lo stato di salute del mio fiato, così ho pensato ad un modo piacevole e rilassante per farlo: guardare video di azioni di pesca presenti sul forum e misurarmi con le relative apnee. Mi è subito venuto in mente un video di dentexxx nel quale grazie ad un’apnea lunghissima catturava all’aspetto una bella orata.
    Così mi ventilo, prendo il fiato e via: partito il video e partito il cronometro. Conoscendo il video mi sono gustato ogni frame, ogni piccolo spostamento, l’avvistamento del pesce, l’avvicinamento, etc…, nell’attesa di vedere cosa già  sapevo che sarebbe successo. Alla fine del video avevo ancora ossigeno nei polmoni, così ho tirato ancora un pò l’apnea fino a quando non ce la facevo proprio più e ho fermato il cronometro. Risultato: 3,40 minuti alla prima prova! Credo di aver fatto il mio record all’asciutto.
    Mi sembra che questo dimostri già  in parte poprio quello che dicevate: rilassarsi, ma allo stesso tempo proiettare la mente verso qualcosa di piacevole e appagante, aiuta alla grande e il tempo passa velocemente.
    Una cosa che ho notato e che a volte mi capita anche in acqua però è questa: caricati al massimo i polmoni, nei primi 30 secondi di apnea avverto l’esigenza di dare un colpo di tosse, come se l’aria immagazzinata creasse in me una pressione che mi porta a sputare fuori l’aria. Se supero quei 30 secondi la situazione si stabilizza, però all’inizio avverto di dover tossire. Quando mi capita in acqua, per rimediare rinuncio a riempire al massimo i polmoni, solo che così facendo l’apnea inevitabilmente si riduce. Ora che ci penso una delle cose che mi limita è proprio questa.
    Vi pare normale questa situazione? Come la risolvo?

    #195138
    milangallo
    Partecipante

    Altra cosa che ho notato e che mi capita anche in apnea è che più comincia a scarseggiare l’ossigeno più comincio a deglutire. Deglutisco, ad esempio, la prima volta, intorno a 1,30 min., poi a 2,30, quindi a 3,00 a 3,15 etc…
    Ossia l’esigenza di deglutire segue un andamento inversamente proporzionale rispetto alla quantità  di ossigeno presente nei miei polmoni.
    Questo fatto di dover deglutire mi fa perdere la concentrazione prché mi ricorda ogni volta che sono in apnea e che l’ossigeno comincia a scarseggiare, quindi è un problema!
    A voi accade, è normale?
    Al contario non avverto mai la contrazione diaframmatica cd. di guardia o spia, o forse non mi sono mai concentrato per sentirla. Questa cosa mi preoccupa parecchio perchè ho paura di non riconoscere i segnali di allarme che invia il mio corpo quando la CO2 comincia a diventare troppa nel sangue.
    Che ne dite? Mi raccomando, sul post di prima e su questo aspetto risposte…

    #195139
    icaro
    Membro

    @milangallo wrote:

    Una cosa che ho notato e che a volte mi capita anche in acqua però è questa: caricati al massimo i polmoni, nei primi 30 secondi di apnea avverto l’esigenza di dare un colpo di tosse, come se l’aria immagazzinata creasse in me una pressione che mi porta a sputare fuori l’aria. Se supero quei 30 secondi la situazione si stabilizza, però all’inizio avverto di dover tossire. Quando mi capita in acqua, per rimediare rinuncio a riempire al massimo i polmoni, solo che così facendo l’apnea inevitabilmente si riduce. Ora che ci penso una delle cose che mi limita è proprio questa.
    Vi pare normale questa situazione? Come la risolvo?

    Si è normale, giustamente infili più aria possibile prima di immergerti, cerchi di scortare nei polmoni quanto più ossigeno riesci a infilarci… col risultato che ne metti più di quanto non potresti, aumentando quindi la pressione dell’ossigeno dentro i polmoni.
    – A secco, ti viene da tossire per espellere quell’aria in più, e dopo circa 30secondi (nel tuo caso sono 30sec) quando hai bruciato parte dell’aria incamerata, la pressione diminuisce e non senti il bisogno di espeller aria: aria in esubero non ce ne è più.
    – In acqua, ti viene da tossire per espellere quell’aria in più… ma se ti immergi subito, dopo i primi metri la pressione dell’acqua sul tuo corpo (polmoni compresi) è tale da premere i polmoni creando una soluzione allo scompenso: la troppa pressione dentro i tuoi polmoni si scontra con la pressione dell’acqua all’esterno, e non senti più la necessità  di espellere aria tramite la tosse… e ti godi quel po di aria in piu che durante l’azione di pesca può esser utile! 😉

    #195140
    milangallo
    Partecipante

    @icaro wrote:

    @milangallo wrote:

    Una cosa che ho notato e che a volte mi capita anche in acqua però è questa: caricati al massimo i polmoni, nei primi 30 secondi di apnea avverto l’esigenza di dare un colpo di tosse, come se l’aria immagazzinata creasse in me una pressione che mi porta a sputare fuori l’aria. Se supero quei 30 secondi la situazione si stabilizza, però all’inizio avverto di dover tossire. Quando mi capita in acqua, per rimediare rinuncio a riempire al massimo i polmoni, solo che così facendo l’apnea inevitabilmente si riduce. Ora che ci penso una delle cose che mi limita è proprio questa.
    Vi pare normale questa situazione? Come la risolvo?

    Si è normale, giustamente infili più aria possibile prima di immergerti, cerchi di scortare nei polmoni quanto più ossigeno riesci a infilarci… col risultato che ne metti più di quanto non potresti, aumentando quindi la pressione dell’ossigeno dentro i polmoni.
    – A secco, ti viene da tossire per espellere quell’aria in più, e dopo circa 30secondi (nel tuo caso sono 30sec) quando hai bruciato parte dell’aria incamerata, la pressione diminuisce e non senti il bisogno di espeller aria: aria in esubero non ce ne è più.
    – In acqua, ti viene da tossire per espellere quell’aria in più… ma se ti immergi subito, dopo i primi metri la pressione dell’acqua sul tuo corpo (polmoni compresi) è tale da premere i polmoni creando una soluzione allo scompenso: la troppa pressione dentro i tuoi polmoni si scontra con la pressione dell’acqua all’esterno, e non senti più la necessità  di espellere aria tramite la tosse… e ti godi quel po di aria in piu che durante l’azione di pesca può esser utile! 😉

    Infatti è una sensazione che avverto per lo più quando provo apnee a secco.
    Però non riesco a capire una cosa: tu dici che la pressione esterna sulla gabbia toracica dovuta all’acqua dovrebbe far diminuire la pressione interna dell’aria?
    Più che altro credo che l’aria si riduca di volume man mano che scendo, quindi diminuisce la pressione, quindi l’esigenza di tossire e la sensazione di scoppiare spariscono.
    Che ne dici?
    Sul secondo post mi sai aiutare?

    #195141
    icaro
    Membro

    @milangallo wrote:

    Infatti è una sensazione che avverto per lo più quando provo apnee a secco.
    Però non riesco a capire una cosa: tu dici che la pressione esterna sulla gabbia toracica dovuta all’acqua dovrebbe far diminuire la pressione interna dell’aria?
    Più che altro credo che l’aria si riduca di volume man mano che scendo, quindi diminuisce la pressione, quindi l’esigenza di tossire e la sensazione di scoppiare spariscono.
    Che ne dici?

    Sul secondo post mi sai aiutare?

    Esatto, stiamo dicendo la stessa cosa: L’aria all’interno dei tuoi polmoni stando a galla ha una determinata pressione. Man mano che scendi la pressione dell’aria all’interno dei tuoi polmoni “diminuisce” IN QUANTO la pressione dell’acqua intorno ai tuoi polmoni “aumenta”. 🙂
    E questo non è pericoloso se ti immergi: se lo fai a secco sistematicamente e senza ritegno potresti far danni… il troppo storpia… 😉

    volendo esser spiritosi ai sommozzatori succede la stessa cosa, quando sono sott’acqua riemergono gradualmente (apparte le soste alle quote prestabilite per scongiurare l’embolia) e facendo piccoli respiri mai pieni, in quanto: tornando a galla la pressione dell’acqua intorno ai polmoni pian piano diminuisce, dando così modo alla pressione dell’aria nei polmoni di espandersi e gonfiarsi… rendendo essenziale espellere l’aria in eccesso per quella quota.

    immagina un sub che ti gonfia e chiude un palloncino sott’acqua e che lo lascia risalire…. che fine farebbe il palloncino??? BUMMM :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

    PS:io non ho bisogno di deglutire sott’acqua… ti dirò di più, ci ho provato quando cercavo di capire come compensare senza tappare il naso, e non ci riuscivo. Ingoiar saliva sott’avqua per me è impossibile. In compenso a secco quando arrivo a 2′:00” circa sento necessità  di deglutire ogni 5secondi circa.. e anzi parte il automatico…

    #195142
    milangallo
    Partecipante

    Io l’esigenza di deglutire l’avverto verso la fine dell’apnea in modo sempre maggiore, non solo in apnee all’asciutto ma anche in apnee in acqua, mentre non avverto mai le contrazioni diaframmatiche (forse perchè non tiro le apnee? ma io penso di tirarle, nei limiti; forse perché non le tiro fino a morire? ma comunque non dovrei cominciare a sentire qualche contrazione di avvertimento già  prima di arrivare al limite?) … Su questo vorrei capire come mai, perché è una cosa che mi impedisce di avere la consapevolezza della reazione del mio corpo e quindi dei miei limiti e delle mie capacità …

    #195143
    icaro
    Membro

    non senti le contrazzioni diaframmatiche????????????? 😮 😮 😮 ?
    i casi son due:o non tiri per niente le apnee oppure ti manca un allarme fisiologico importantissimo!!! 😯

    Per il tuo bene fai un esperimento con qualcuno (ad esempio tua moglie):
    sdraiati pancia in su sopra il letto con le mani adagiate sulle cosce (le tue!!!) 😉 e fai un respiro bello profondo e poi inizia un apnea a secco. Il tuo assistente ha il compito dopo circa il primo minuto di apnea di dirti un nome delle dita ogni 5-10secondi e te devi alzare il dito che dice. Ovviamente te tira l’apnea all’inverosimile finche non senti le contrazzioni diaframmatiche e di al tuo assistente di prenderti a sberle SOLO SE non alzi il dito giusto quando te lo chiede E SOLO SE inizi a fare strani movimenti (samba) scomposti. :mrgreen:

    O arrivan le contrazzioni o arrivano le sberle… ma almeno farai chiarezza e ti tranquillizzerai! :mrgreen:
    Facci sapere!!!

    #195144
    milangallo
    Partecipante

    Mi spaventa un pò questo esperimento e cmq se proprio dovessi prefreirei mettere le mani sulle cosce non di mia moglie ma della mia futura moglie (non sono ancora sposato) 😀 !!!
    Qualcun’altro oltre al buon Icaro può darmi qualche informazioni in più? Vorrei capire se ci sono altri soggetti che non avvertono le contrazioni del diaframma o se è un caso isolato il mio…
    Ripeto che la mia ultima apnea all’asciutto è durata 3,40 min. ma niente contrazioni.
    Ma sono contrazioni decise o molto leggere? Magari sono che io non le so sentire…

    #195145
    submaro
    Partecipante

    @milangallo wrote:

    Mi spaventa un pò questo esperimento e cmq se proprio dovessi prefreirei mettere le mani sulle cosce non di mia moglie ma della mia futura moglie (non sono ancora sposato) 😀 !!!
    Qualcun’altro oltre al buon Icaro può darmi qualche informazioni in più? Vorrei capire se ci sono altri soggetti che non avvertono le contrazioni del diaframma o se è un caso isolato il mio…
    Ripeto che la mia ultima apnea all’asciutto è durata 3,40 min. ma niente contrazioni.
    Ma sono contrazioni decise o molto leggere? Magari sono che io non le so sentire…

    Penso sia già  stato trattato questo argomento, comunque per quanto riguarda le contrazioni se non le avverti può essere dovuto a una sbagliata ventilazione o iperventilazione, o è raro ma alcuni individui non avvertono le contrazioni un mio collega soffre proprio di questo problema ed è capitato che durante delle esercitazioni in piscina sia andato in sincope, ora lo sà  e non tira più le apnee, un consiglio che posso darti è che non serve tirare le apnee e non serve fare 3,40 minuti per prendere un pesce, se volessi fare delle gare di apnea statica allora la cosa cambia e saresti controllato da altre persone,
    quello che dice l’amico Icaro per le immersioni ad Aria non sono totalmente corrette, un sommozzatore non fà  la risalita controllata solo perchè può incorrere ad Embolia, ci sono una serie di Malattie da Decompressione e una serie di Barotraumi che non elenco anche perchè diventerebbe un argomento veramente lungo, l’esempio del palloncino che fà  Icaro è perfetto per spiegare Volumi e pressioni ma anche qua andremmo in varie leggi di Dalton, Henry, Gay-Lussac,Boyle-Mariotte per finire con Torriccelli e via dicendo……….come avrai capito argomenti un pò complessi ma più che altro lunghi………comunque su internet trovi manuali di ogni genere che sicuramente potranno rispondere nel miglior modo alla maggior parte delle tue domande 😉 😉

    #195146
    milangallo
    Partecipante

    Submaro, lo so che non occorrono 3,40 per realizzare belle catture, anzi a me ne basterebbero 2 se solo riuscissi a farli in acqua. Se ho sottolineato il tempo è perchè a 3,40 mi sembra strano che non abbia avvertito contrazioni, mi sentivo rosso in viso e ho trattenuto il fiato forte, ma contrazioni fino all’ultimo non ne ho sentite.
    Però non mi avete risposto a una domanda: ma ste cavolo di contrazioni sono fitte ben riconoscibili a livello dello stomaco o possono essere anche molto leggere? Cioè, può essere necessario saperle sentire o se ti vengono non c’è dubbio che uno le debba avvertire in modo chiaro?
    Su questo almeno si può rispondere senza scomodare Torricelli e compagnia cantante 😀 ?

    #195147
    icaro
    Membro

    Per milangallo: certo l’esperimento che ti ho detto non è ne divertente ne piacevole.. e fa paura… ma se permetti è meglio che succeda all’asciutto con la schiaffeggiatrice pronta che ti fa riprendere subito, piuttosto che succeda in acqua. Se si va a occhiometro senza percepire le “proprie” sensazioni ci si immerge alla cieca. Non vorrei che ti trovassi il pescione a fine apnea e tu non sapessi se puoi o se non puoi trattenerti in sicurezza altri 5secondi. 🙂

    Per submaro: chissà  che prima o poi non mi decida a compensare le mie lacune con un corso…. sarebbe un sogno… sottolineando il condizionale! 😉

    #195148
    milangallo
    Partecipante

    Certo Icaro sono d’accordo, ma preferisco risalire dall’immersione alla prima fame d’aria, anche se viene dopo 40 sec, così sono tranquillo.
    In ogni caso il corso di apnea sarebbe un sogno anche per me…

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