Respirazione diaframmatica

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  • #28756
    Max
    Moderatore

    @Lefa wrote:

    Gli apneisti esperti non usano la respirazione addominale per preparare le immersioni.

    Lefa io non sono un apneista ma un pescasub e posso garantirti che nelle immersioni impegnative uso sempre il diaframma.
    Credo che tutti gli apneisti e i pescusub (che lo sanno fare) usino il diaframma nelle immersioni impegnative

    #28757
    Lefa
    Partecipante

    Guarda, non ricordo esattamente il perchè, ma da ciò che ricordo dal mio corso AA 1° livello, l’insegnante ci ha detto che la respirazione addominale non si usa piu nel 3° livello. Ora mi documento e giustifico meglio.

    Nota bene, usare il diaframma non centra con la respirazione addominale, quella per intenderci che ti fa gonfiare la pancia, credo che si possa sfruttare il diaframma anche senza ricorrere all’addominale.
    Chi ha un 3° livelo AA può sicuramente fugare ogni mio dubbio.

    #28758
    nikcossu83
    Partecipante

    @Lefa wrote:

    Guarda, non ricordo esattamente il perchè, ma da ciò che ricordo dal mio corso AA 1° livello, l’insegnante ci ha detto che la respirazione addominale non si usa piu nel 3° livello. Ora mi documento e giustifico meglio.

    Nota bene, usare il diaframma non centra con la respirazione addominale, quella per intenderci che ti fa gonfiare la pancia, credo che si possa sfruttare il diaframma anche senza ricorrere all’addominale.
    Chi ha un 3° livelo AA può sicuramente fugare ogni mio dubbio.

    da cio che so io so che la parte bassa dei polmoni non viene usata normalmente, e la si può utilizzare a pieno con il diaframma! poi il diaframma e un muscolo che lavora autonomamente, però possiamo usarlo a nostro piacimento quando lo vogliamo! io comunque personalmente non vado a forzare gli addominali quando uso il diaframma, li contraggo solo per svuotare completamente i polmoni (completamente per modo di dire visto che circa un litro d aria ci resta sempre all interno).

    #28759
    Lefa
    Partecipante

    Distinguiamo anzi tutto due tipi di respirazione diversi, quella fisiologica che usiamo la maggior parte del giorno e della notte e che ci porta ad utilizzare una piccola parte delle nostre capacità  polmonari, con relativo ristagno d’aria all’interno, e quella forzata, con la quale ci ossigeniamo di tanto in tanto quando facciamo un respiro “a pieni pomoni”.

    Nel primo caso è corretto affermare che non si usano a pieno le capacità , ma prendendo in considerazione il secondo a mio avviso non si puo dire che facendo un respiro a pieni polmoni gli stessi non si riempiono completamente.

    Facciamo un paragone fra il diaframma e un altro muscolo, il bicipite: se lo si mette in tensione “al massimo” avrà  un certo tono e un certo volume, che attualmente è la nostra capacità  massima.
    Ciò non toglie che allenandolo può diventare più tonico e aumentare di volume.

    Nel caso del diaframma la vedo alla stessa maniera, un diaframma allenato sarà  in grado di compiere escursioni maggiori e quindi di fare più spazio ai polmoni.
    Il tessuto dei polmoni è spugnoso ed elastico, le sue capacità  sono direttamente relazionate allo spazio che hanno all’interno del corpo, e come noto, sono vincolate dalla cassa toracica che è relativamente elastica.

    Per fare ulteriore chiarezza riguardo la corretta respirazione col diaframma:

    credo che si stia facendo confusione su un punto fondamentale, il ruolo dell’addome nella respirazione in questione.
    Una respirazione “diaframmatica” corretta, implica il controllo della cintura addominale.
    La respirazione di cui parlate, che prima fa gonfiare la pancia e poi la cassa toracica (senza cintura controllata) non è corretta e non è contemplata nel pranayama!
    Quella si chiama respirazione addominale senza cintura controllata, ed è quella che uso anche io, ma è una tecnica “basica”, gli “esperti” (da qui l’affermazione di Derfolone riguardo a Genoni sul movimento della cintura) respirano con la cintura controllata.
    Il controllo della cintura implica la possibilità  di monitorare la pressione addominale e toracica, favorisce l’espulsione dell’aria e non compromette la fase toracica dell’inspirazione.

    Insomma, l’uso del diaframma non centra nulla con l’addome e la respirazione senza cintura controllata 🙄

    #28760
    Capitan Simon
    Partecipante

    @Lefa wrote:

    credo che si stia facendo confusione su un punto fondamentale, il ruolo dell’addome nella respirazione in questione.
    Una respirazione “diaframmatica” corretta, implica il controllo della cintura addominale.
    La respirazione di cui parlate, che prima fa gonfiare la pancia e poi la cassa toracica (senza cintura controllata) non è corretta e non è contemplata nel pranayama!

    In effetti anche io, avendo conosciuto la respirazione yogica, pranajama ben prima della pesca sub, non mi ritrovavo coi termini e con quello che semvrava intendersi epr respirazione addominale/diaframamtica, usate come sinonimo!

    Beh, controllare il diaframma SENZA controllare la cintura addominale è relativamente semplice. Ma poco corretto! 🙄
    Ben più difficile è il riuscire a controllare fluidamente sia il diaframma che i muscoli addominali, specie in inspirazione… riuscendoci, si avrebbero i massimi benefici, dal punto di vista della respirazine in se.

    Ignoro le tecniche usate dagli “alti” livelli A.A…. 😳 Se qualcuno ci chiarirà  il tutto, sarebbe sicuramente un contributo interessante! 😉

    #28761
    Lefa
    Partecipante

    Simon fai bene a non trovartici, poichè sono luoghi comuni.
    La corretta respirazione col diaframma, come giustamente credi, si effettua a cintura controllata.
    Basta scaricare un video corso di respirazione yoga per avere un po’ di chiarezza, ho coprare un libro che parli di yoga o il manuale AA.
    Le tecniche che usano gli alti livelli AA sono quelle di pieno controllo della cintura.

    #28762
    GIANNICLEMENTE
    Partecipante

    Vi sono diversi esercizi per aumentare la capacità  respiratoria e di immagazzinamento dell’aria . I due sistemi più conosciuti sono il “pullover respiratorio” e il prà nà yà ma yoga . Entrambi i sistemi , ma anche gli altri , implicano l’intervento del diafrramma in quanto peraltro è impossibile impedire a questo muscolo di intervenire nelle fasi respiratorie . Ma la capacità  di controllare il movimento del diaframma in modo da aumentarne l’escursione per un maggiore immagazzinamento d’aria è un esercizio e una pratica da apprendere . Il pullover respiratorio mira ad aumentare l’espansione toracica con l’ausilio anche di leggeri pesi , sintetizzato in queste fasi : inspirazione diaframmatica/addominale – inspirazione costale/toracica – breve sosta di pochi secondi – espirazione completa . Il prà nà yà ma si sintetizza in queste fasi : Espirazione completa (il diaframma tende a salire verso il torace) di durata doppia dell’inspirazione appoggiando il mento allo sterno – inspirazione cominciando dall’addome , gonfiandolo leggermente , per passare poi alla cassa toracica e agli apici ascellari . Il diaframma nell’inspirazione si abbassa verso gli organi addominali . Dopo l’espirazione effettueremo una ritenzione a polmoni vuoti di un secondo , mentre la ritenzione a polmoni pieni seguirà  l’inspirazione sempre per un secondo .
    Questa è solo una SINTESI delle due pratiche che implicano una preparazione propedeudica più specifica e accurata .

    #28763
    PescatoreBarese
    Partecipante

    Mi spiegate quali benefici porta questa respirazione?

    #28764
    Lefa
    Partecipante

    Hai letto la discussione? 🙄

    #28765
    PescatoreBarese
    Partecipante

    si ho letto in parte, però vorrei capire quanto effetivamente aumenti la durata dell’apnea, anche perchè sono in fase di apprendimendo 😀

    #28766
    roberto corsi
    Partecipante

    @Max wrote:

    Ragazzi c’è qualcuno di voi che riesce ad usare il diaframma nella respirazione?

    Max ascolta puoi spiegarmi la tecnica diaframmatica “esplosiva” del Maestro? ricordi? quella che ho scambiato per iperventilazione :mrgreen:

    #28767
    Capitan Simon
    Partecipante

    @roberto corsi wrote:

    Max ascolta puoi spiegarmi la tecnica diaframmatica “esplosiva” del Maestro? ricordi? quella che ho scambiato per iperventilazione :mrgreen:

    Roberto, prova a leggere qua e nel caso puoi “ravvivare” questa discussione già  aperta… 😉

    http://www.pescasubacquea.net/public/forum3/viewtopic.php?f=42&t=1379&hilit=ventilazione+dapiran

    Ah, il tastino “cerca”…. 🙄 😀

    #28768
    GIANNICLEMENTE
    Partecipante

    @roberto corsi wrote:

    @Max wrote:

    Ragazzi c’è qualcuno di voi che riesce ad usare il diaframma nella respirazione?

    Max ascolta puoi spiegarmi la tecnica diaframmatica “esplosiva” del Maestro? ricordi? quella che ho scambiato per iperventilazione :mrgreen:

    Colgo l’occasione per esprimere la mia opinione in base alla mia lunga esperienza :
    L’avventura della pesca in apnea a questi livelli è di pertinenza solo a sub che si possono dedicare totalmente a questa pratica avendo la fortuna di poter vivere al mare , allenarsi continuamente con calme e a piccoli progressivi passi avendo acquisita la consapevolezza assoluta delle proprie possibilità  e dei propri tempi reali di apnea per la garanzia della risalita . La pesca in oggetto non è fatta di sola apnea ma di una serie di movimenti subacquei in ambiente imprevedibile , (imbracati di piombi-sagole-palloni-fucili) , ove fare una lunga esperienza e successivi o preventivi ragionamenti per avere nella testa uno standard di soluzioni agli imprevisti che devono essere risolti in pochi secondi .
    Se non vi sono queste possibilità  accontentarsi di operare nella fascia 14 metri che dà  ottime soddisfazioni .
    Quando si vedono i filmati dei sub esperti, sembra quasi una cazzata scendere a venti metri e più , esplorare , infilarsi in assurdi buchi e quant’altro . In realtà  questo è possibile solo avendo raggiunto un alto livello di preparazione e un controllo dell’apnea e dei propri movimenti funzionale al proprio fisico che ci fa risparmiare ossigeno ; questo avviene solo a seguito di un intensivo allenamento . La cosa fondamentale della pesca sub è la pratica dell’avvicinamento ai pesci , questo dà  soddisfazione nelle catture .
    Auguro a tutti di diventare come Dapiran ma di non sentirsi sminuiti se non si hanno le possibilità  di poterlo fare .
    Ciao

    #28769
    roberto corsi
    Partecipante

    concordo in pieno, alla fine io non supero i 12m di profondità  operativa, per ora questo è il mio limite, ne sono consapevole e sono anche felice perchè comunque non torno a riva quasi mai a mani vuote, so che ogni uscita in mare mi arricchisce di nuova esperienza e mi fà  sentire bene quello che faccio. Non mi importa scendere negli abissi io vado a pescare per il pesce e per stare in mare e questo mi basta 😉

    #28770
    zio frank
    Partecipante

    Anch’io quoto in pieno GIANNICLEMENTE.
    La profondità  si conquista negli anni metro dopo metro. I grandi pescatori sono diventati così dopo anni. I vari atleti agonisti fanno allenamenti specifici giorno dopo giorno, seguiti da allenatori e team di medici, niente a che fare con la maggior parte di noi che peschiamo per hobby. io non auguro a nessuno di diventare come chicchessia ma auguro invece di essere se stessi senza invidia e coltivare questo hobby con consapevolezza e passione.

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