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- Questo topic ha 51 risposte, 13 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 2 mesi fa da
Capitan Simon.
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15 Febbraio 2010 alle 20:20 #163901
zio frank
PartecipanteFabiocar, ciò che dici può essere assolutamente vero: i fucili del produttore di cui parli saranno perfetti ma la domanda che ti faccio e alla quale spero tu possa rispondere sinceramente è la seguente: potresti giurare che nessuno dei fucili di quella ditta ha mai avuto problemi di stabilità del legno?
15 Febbraio 2010 alle 21:53 #163902esox
Partecipante@zio frank wrote:
Fabiocar, ciò che dici può essere assolutamente vero: i fucili del produttore di cui parli saranno perfetti ma la domanda che ti faccio e alla quale spero tu possa rispondere sinceramente è la seguente: potresti giurare che nessuno dei fucili di quella ditta ha mai avuto problemi di stabilità del legno?
Esatto..e poi se vogliamo mettere i puntini sulle i,i totem(lamellare)sono in acqua da più tempo..
16 Febbraio 2010 alle 12:40 #163903Fulvio48
PartecipanteMi pare che la discussione non nasconda il desiderio di supportare o denigrare un produttore (vero Fabiocar? vero Luciano? vero Zio Frank?).
E’ un modo di discutere del cavolo.
Togliamo intanto di mezzo quanto dice Capitan Simon: nelle barche moderne si usa il cosiddetto compensato marino in cui il rapporto tra legno e resine impreganti è totalmente diverso da un listellare. Sono differenti gli spessori dei fogli e differenti le qualità delle essenze che, nel compensato, possono essere di qualità inferiore.
Veniamo alle essenze per fucili. Sfido chiunque a trovare del legno stagionato all’aperto per almeno 5 anni che offra la possibilità di una costanza di qualità e quantità negli approvvigionamenti.
Tutte le segherie che ho visitato “stagionano” le tavole in autoclave, poi le lasciano asciugare all’aperto ma, contemporaneamente, ne iniziano la vendita.
Nessun falegname da me visitato tiene giacenze significative di legname a stagionare.
Mio zio, falegname all’antica, fallito in tempo di guerra a causa del bombardamento del suo magazzino, comprava il legno 5-10 anni prima di utilizzarlo.
Ora, visto che legname sicuramente “stabile” non è reperibile per produzioni semi-industriali, occorre ragionare su quanto il mercato offre.
Il fucile in massello ha costi di produzione leggermente inferiori al lamellare: meno scarti, meno lavorazione dovuta agli incollaggi, minori costi per lo sbozzo poichè il lamellare consuma di più gli utensili. Questo è valido fino a quando il produttore non si assuma il rischio della sostituzione di un fucile imbarcato.
Riporto i migliori prezzi avuti da preventi da me richiesti in varie parti d’Italia: sbozzo in massello per il solo fusto da 100 cm (esclusi i costi di programmazione delle macchine utensili): da 50 a 60 euro legno compreso.
Stessa lavorazione per listellare in 5 strati, costo a sbozzo 65-80 euro.
Rispetto a questi prezzi ed alla qualità della fornitura occorre da un lato fidarsi del fornitore dall’altro garantirsi nei suoi confronti per forniture non conformi.
Per certo un fucile in massello che sta diritto per uno o due anni generalmente non si storta più.
Un fucile in lamellare, nel quale i listelli siano stati scelti accuratamente e giustapposti correttamente (chissà al giorno d’oggi quanti produttori lo sanno ancora fare) corre comunque il rischio di fessurarsi o “strappare” gli incollaggi in ogni momento della sua vita, che però può essere anche lunga.
Vediamo quindi che il confronto su qualità e prezzi porta a conclusioni simili, in particolare se proporzionate al prezzo finale del prodotto. In parole povere, torno alla premessa: sono discorsi del cavolo.
Infine, che dire della sensibilmente diversa elasticità tra un massello ed un lamellare e quale influenza può avere questa diversa elasticità sulla balistica? Argomento totalmente diverso e meritevole di un diverso 3D.16 Febbraio 2010 alle 12:49 #163904teosub63
Partecipantenon vorrei dire castronerie ma i primi esemplari dei fucili di cui parlate sono stati messi in commercio dopo il 2000…….. credo fra il 2001 e il 2003
quindi si parla di massimo 7-10 anni non di più
(nel 97 pescava ancora col 3 pezzi e fusto in legno di sua progettazione, poi ha pescato per un periodo con i C4, in seguito si è fatto fare i prototipi del suo fucile da Totem e infine è partito con la sua produzione, inizialmente solo monoelastico)Totem ha comincito a produrre ben prima……… in questo caso penso si possa parlare a ragion veduta di venti anni
ma tutto ciò esula dal discorso , non sono le persone in discussione, bensì il concetto costruttivo:
lamellare
o
massello????????????
gli argomenti a favore del secondo a mio modestissimo parere sono poco consistenti, tuttavia rispetto le convinzioni di tutti, i miei soldi li spenderei solo per un lamellare, un massello, per quanto blasonato, non mi dà garanzie di affidabilità sul lungo periodo
…….. poi fate n’pò come ve pare, li sordì sò li vostrì!!!!!!!!!!
😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆 😆
16 Febbraio 2010 alle 12:54 #163905Fulvio48
PartecipanteEsatto Teosub, tutto ciò esula dal discorso. Resta valida la tua affermazione finale, quella che enfatizza il peso della scelta/preferenza individuale.
16 Febbraio 2010 alle 13:21 #163906zio frank
Partecipante@Fulvio48 wrote:
Mi pare che la discussione non nasconda il desiderio di supportare o denigrare un produttore (vero Fabiocar? vero Luciano? vero Zio Frank?).
Fulvio se la pensi così, per quanto mi riguarda stai sbagliando strada. La serietà del produttore di cui parli è assolutamente fuori discussione. Una persona molto vicina a lui mi raccontò tempo fà che quando si rivolse a questi per un problema di fusto storto di un fucile acquistato di seconda mano, trovò una cortesia e una serietà eccezionali, al punto che il fucile venne sostituito con uno nuovo di pacca ( pochi credo arrivino a fare questo). Quindi caro Fulvio il discorso sul produttore non c’entra nulla ( almeno da parte mia). Se si parla di scelte sull’uso del materiale non vedo come si possa definire il discorso ” del cavolo” visto che la materia è dibattuta anche in altri campi. Personalmente non avrei nessun timore ad acquistare un fucile in massello dal produttore di cui parli. Conoscendo al sua serietà so che avrei un fucile garantito per sempre, ma tutto ciò non toglie che se si parla di stabilità del legno, il lamellare esca vincente dal paragone.
16 Febbraio 2010 alle 14:36 #163907luciano.garibbo
Partecipante@Fulvio48 wrote:
Mi pare che la discussione non nasconda il desiderio di supportare o denigrare un produttore (vero Fabiocar? vero Luciano? vero Zio Frank?).
E’ un modo di discutere del cavolo.Fulvio, a me pare che a te paia proprio male 😀
Chi ha già letto i miei interventi negli anni sui vari forum sa e può testimoniare che sono anni che affermo la superiorità del lamellare rispetto al massello e ti informo che sono assolutamente disinteressato a denigrare alcun produttore …questo tuo modo di fare è invece altamente denigratorio (oltre che falso ed ingiusto) verso gli utenti del forum che sono intervenuti nella discussione.Questo si, caro Fulvio, che è davvero un modo di discutere del cavolo: un intervento davvero inopportuno e scorretto.
Mi sono sempre interessato al confronto monoblocco/lamellare da arbageppetto quale sono e sul mio sito troverai consigli e riflessioni destinati a chi ha intenzione di costruirsi il proprio fucile: https://sites.google.com/site/lucianogaribbo/legno-monoblocco-o-lamellare
Forse ti sfugge che il mondo non ruota intorno al personaggio a cui ti sei riferito e che molte persone sanno discutere di un problema assolutamente indifferenti a ciò che quel commerciante fa …almeno per me è così.
Ti invito quindi a riflettere prima di fare affermazioni che possono offendere e danno per scontate cose che, oltre a non essere scontate, sono oltretutto false.
Se vuoi portare le tue argomentazioni, così come hai fatto, benissimo: hai espresso il tuo punto di vista esattamente come altri hanno espresso il loro.
Tieni anche presente che chi ha aperto il thread lo ha fatto per difendere ciò che tu difendi, quindi anche nell’apertura del thread cerca di non vedere ciò che non esiste, o almeno non mi interessa quale sia l’intenzione di chi ha aperto il thread, conosco la mia ed è ben diversa da ciò che hai scorrettamente supposto …come se io dicessi che la tua mi sembra una pretestuosa ed improbabile difesa mentre me ne guardo bene dall’affermare cose simili.La mia personalissima esperienza mi ha fatto constatare lunga durata anche su fusti lamellari “trascurati e trattati malissimo” fatti con listelli del brico mentre mi ha fatto constatare movimenti in essenze di elevato pregio (teck invecchiato 30 anni e scelto con cura da chi di legno se ne intende davvero) e super-stagionate in maniera naturale: questa è l’esperienza che ti posso portare da persona che segatura ne ha mangiata.
Ti riporto anche il mio precedente commento dove potrai verificare che parlo solo ed esclusivamente delle soluzione tecniche e non cito il commerciante che ti affanni di citare e di cui, sinceramente, mi lasciano indifferente le scelte che adotta non possedendo né essendo intenzionato a possedere alcun prodotto del suo negozio.
Noterai che ho anche fatto attenzione a citare che ho riportato un mio PERSONALE pensiero ma che è giusto che chi ha idee diverse faccia scelte diverse.
Il fatto che un sondaggio che propone lo stesso quesito in un altro forum ha visto la “quasi” totalità degli intervenuti scegliere il sistema lamellare tra i due: sarà un caso? …ci sarà anche gente che se ne intende un po’?
Mi auguro che eviterai in futuro di accostarmi a quella persona quando io non ne parlo e non lo cito (persona per la quale, come ho già scritto, non provo alcuna antipatia ma il fatto che più persone possano avere idee diverse riguardo ad alcune soluzioni tecniche è del tutto normale).
Luciano.
@luciano.garibbo wrote:
Io direi che, se il legno è di M… sarà di M… anche il lavoro, molto di M se monoblocco, più stabile ma sempre di M anche in lamellare: non prenderei quindi neppure in considerazione questa ipotesi, dove possiamo concludere che, tra 2 pessime scelte di essenze, resta privilegiato il lavoro listellare.
Parliamo però di essenze buone, se ci si sta interrogando sulla scelta costruttiva dobbiamo osservarla a parità di essenza utilizzata.
E quindi, parlando di essenze scelte e selezionate, credo sia indubbio che un lavoro in lamellare sarà imparagonabile sia in termini di durata che in termini di rigidità rispetto ad un lavoro in massello …che anche con le migliori essenze non potrà MAI garantire che non muoverà , oltre al fatto che sarà SEMPRE meno rigido e resistente.Ho avuto personalmente esperienza con essenze scelte e selezionate di massello (parliamo di teck di 30 anni invecchiato naturalmente …presto metterò le foto sul mio sito) e ho dovuto constatarne i limiti: solo l’osservazione del blocco non lavorato mi ha permesso di rendermene conto, son certo che se lo avessi lavorato non mi sarei reso conto di quel movimento. Infatti dall’osservazione dei manufatti finiti restano più evidenti i movimenti che portano una curvatura del guida asta verso destra o sinistra, ben più difficile accorgersi se si inarca, solitamente son movimenti che passano inosservati.
Per me queste sono le caratteristiche che io ritengo importanti in un arbalete di legno:
1. Buon progetto
2. Sistema lamellare
3. Essenze selezionate
4. Elevato numero di listelli
5. Incollaggio a fibre contrapposte
6. Incollaggio eseguito a regola d’arte
7. Utilizzo di resine di alta qualitàPersonalmente definisco di alta qualità un fusto solo quando ha queste caratteristiche, diversamente io non lo ritengo tale, ma è giusto che chi ha idee diverse faccia scelte diverse …del resto come è già stato detto la nostra abitudine consumistica ci porterà a cambiare i nostri fucili ben prima della loro disfatta organica e il mio modo di ragionare deriva dal mio essere poco abituato al consumismo (ho lo stesso cellulare da svariati anni e non fa né foto né ha musichette strane, serve solo per telefonare).
Luciano.
Per concludere:
CHE OGNUNO FACCIA COME CREDE …MA SE SI APRE UN THREAD PER DISCUTERE DI UNA SOLUZIONE CHE SI PORTI RISPETTO A CHI PORTA DEGLI ARGOMENTI INERENTI ED UTILI ALLA DISCUSSIONE.16 Febbraio 2010 alle 15:55 #163908bludive
Partecipante@teosub63 wrote:
Perdona Panda, ma tengo a puntualizzare un punto:
a parità di materiale (legno)
quello che cederà prima è il massello, il listellare avrà una durata e delle prestazioni sotto carico nettamente superiorie non a caso costa di più
quindi se voglio far pescare mio nipote con il fucile che ho comprato io da ragazzo mi devo indirizzare verso un buon prodotto listellare
poi:
sicuramente ci sono ottimi prodotti in massello in ogni campo
sicuramente un listellare scadente cede (sempre dopo un massello scandente)
sicuramente dietro la “funzionalità ” del fucile c’è il progetto, a prescindere se il trave sia massello o listellarema questo non toglie che una realizzazione listellare ha indiscutibilmente un’aspettativa di vita superiore rispetto al massello……… 😆 😆 😆 ah!!! la discussione non l’ho iniziata io, sinceramente non comprendo come si possa pretendere di affermare la superiorità del massello rispetto al listellare tutto quì 😉
@teosub63 wrote:
suggerisco un solo appunto:
quanto costa un fusto in massello?
quanto un lamellare?
(ovviamente a parità di materia prima)poi le discussioni finiscono da sole 🙄
mi frega poco della diatriba ma, caro Teosub, questa equazione è sballata!
Ti devi domandare:
tra due fusti che danno garanzie di solidità e forma nel tempo, coerenti con i costi di una produzione in serie: quale costa di più?Ad informarsi bene (ma neanche troppo basta volerlo) salta fuori che, purtroppo, è il massello se parliamo di materiale, se ci metti la manodopera forse siamo li, ma entrano in gioco altre variabili.
Credo si sia poco da discutere a prescindere dai gusti personali, gli unici che possono farci credere ci sia veramente una supremazia di un materiale sull’altro in un attrezzo come un arbalete.16 Febbraio 2010 alle 16:10 #163909Capitan Simon
Partecipante@Fulvio48 wrote:
Togliamo intanto di mezzo quanto dice Capitan Simon: nelle barche moderne si usa il cosiddetto compensato marino in cui il rapporto tra legno e resine impreganti è totalmente diverso da un listellare. Sono differenti gli spessori dei fogli e differenti le qualità delle essenze che, nel compensato, possono essere di qualità inferiore.
Verissimo Fulvio che i dettagli son ben diversi, l’avevo anche specificato 🙄 … tanto che per gli scafi si parla di lamellare, per le sezioni ben più sottili dei fogli e non di listellare…
Però, ciò non toglie di mezzo il concetto di fondo: se si gioca con strati diversi, e diverse disposizioni delle fibre, i rischi di distorsione o movimento vengono azzerati… mi pare che ne giovi parecchio anche la resistenza a flessione.
Per certo un fucile in massello che sta diritto per uno o due anni generalmente non si storta più.
E’ proprio quel “generalmente” che non può esser onestamente eliminato! 😐
Detto questo, sottolineo, per correttezza, che il mio è un puro ragionamento fine a se stesso.
E questo non mi eviterebbe di scegliere un domani un fucile in massello, se prodotto da un’azienda che garantisca l’adeguato servizio post vendita.
Non vuole affatto essere una critica assolutistica o una forma di preclusione. 😉16 Febbraio 2010 alle 17:40 #163910teosub63
Partecipantecarissimo Freddi, spero non ci sia nessuna diatriba, anche perchè come hai giustamente detto che ne dovrebbe fregare? 😆
io mi informo bene, e col tuo permesso ho un cervello e lo uso:
faccio un esempio, il produttore “x” e il produttore “y” comprano lo stesso materiale, mettiamo una fornitura omogenea di teak idoneo all’uso di cui parliamofucile in massello del produttore x :
tavolone di fornitura;
taglio dei travi;
spianatura dei travi al banco;
sagomatura;
montaggio impugnatura;
impregnatura;
finitura finale;
montaggio scatto, elastici, asta, mulinello etc etcfucile in lamellare del produttore y :
tavolone di fornitura;
taglio dei listelli;
scelta e incollaggio dei listelli controvenatura;
spianatura dei travi ottenuti con i listelli al banco;
sagomatura;
montaggio impugnatura;
impregnatura;
finitura finale;
montaggio scatto, elastici, asta, mulinello etc etcc’è più materiale, più lavoro e più tempo…….. come fà a costare di più il massello????
con questo finisco, trovo sia inutile continuare a discutere su cose ovvie
ah!!!!! nell’esempio ho volutamente fatto un errore/omissione per entrambi i costruttori, siate teneri nel giudicare o prodi ebanisti, l’ho fatto solo per semplificare
16 Febbraio 2010 alle 18:49 #163911bludive
Partecipante@teosub63 wrote:
carissimo Freddi, spero non ci sia nessuna diatriba, anche perchè come hai giustamente detto che ne dovrebbe fregare? 😆
io mi informo bene, e col tuo permesso ho un cervello e lo uso:
faccio un esempio, il produttore “x” e il produttore “y” comprano lo stesso materiale, mettiamo una fornitura omogenea di teak idoneo all’uso di cui parliamofucile in massello del produttore x :
tavolone di fornitura;
taglio dei travi;
spianatura dei travi al banco;
sagomatura;
montaggio impugnatura;
impregnatura;
finitura finale;
montaggio scatto, elastici, asta, mulinello etc etcfucile in lamellare del produttore y :
tavolone di fornitura;
taglio dei listelli;
scelta e incollaggio dei listelli controvenatura;
spianatura dei travi ottenuti con i listelli al banco;
sagomatura;
montaggio impugnatura;
impregnatura;
finitura finale;
montaggio scatto, elastici, asta, mulinello etc etcc’è più materiale, più lavoro e più tempo…….. come fà a costare di più il massello????
con questo finisco, trovo sia inutile continuare a discutere su cose ovvie
ah!!!!! nell’esempio ho volutamente fatto un errore/omissione per entrambi i costruttori, siate teneri nel giudicare o prodi ebanisti, l’ho fatto solo per semplificare
certo che lo usi, ma per arrivare dove vuoi tralasciando qualche piccolo particolare …
Considerando solo il materiale:
da una tavola X escono
– 10 quadrotti da sbozzare di massello di cui si e no 8 avranno il peso corretto o correggibile.
I quadrotti vanno lasciati stagionare e utilizzati solo quelli con un movimento entro i limiti di piallatura, mettiamo che se ne vada un altro fusto.
Ora per il costruttore che vuole un legno con ragionevoli garanzie ci sono 2 strade: o si lascia stagionare tanto il quadrotto, oppure si sbozza e lascia stagionare il fusto in seguito. Da qui non si scappa ed ha un costo elevato che il falegname o l’artigiano si sobbarcano, direttamente o nel rischio di dover cambiare fusti storti…
Comunque da sta’ tavola abbiamo 7 fucili.dalla stessa tavola X
tolti gli sprechi di taglio della listellatura salteranno fuori 9 fusti (8?), scelta dei listelli incollaggio e stagionatura (molto più breve del massello), sbozzatura e ulteriore stagionatura praticamente inesistente. Se l’assemblaggio è fatto con un minimo di criterio i quadrotti diventeranno tutti fucili, ma possiamo anche ammettere che ne perdiamo 1 per strada, anche se le probabilità sono poche. In questo caso abbiamo 7 fucili (con buone probabilità che siano 8 ). Non c’è necessariamente più materiale.Dov’è la differenza? Se nel secondo caso tra il taglio e il fucile pronto passa un tempo T, nel caso del massello si ha almeno T*3, se vogliamo che il prodotto abbia le stesse garanzie di durata. Questo costo fa lievitare la spesa per il massello e di tanto. Infatti solo piccole produzioni possono contenere questo costo che salirebbe alle stelle per numeri elevati.
La maggior lavorazione del listellare e le colle riportano i prezzi in linea. Ma questa è una variabile curiosa e dipende da chi fa il lavoro:
un artigiano sapiente o un operaio che segue pedissequamente uno schema di lavoro?O NO??
Se anche la maggior parte degli arbageppetti usa il lamellare è dovuto al fatto che è più facile da realizzare, costa meno perché più reperibile. O pensiamo che tutti abbiano fatto prove di stabilità prima di realizzare la propria scopa con gli elastici: me compreso.
16 Febbraio 2010 alle 19:00 #163912Fulvio57
Partecipante…Non fa una piega. 8)
16 Febbraio 2010 alle 19:39 #163913fabiocar
Partecipante@zio frank wrote:
Fabiocar, ciò che dici può essere assolutamente vero: i fucili del produttore di cui parli saranno perfetti ma la domanda che ti faccio e alla quale spero tu possa rispondere sinceramente è la seguente: potresti giurare che nessuno dei fucili di quella ditta ha mai avuto problemi di stabilità del legno?
ti risponda da persona che ha avuto,ed utilizza tutt’oggi ,quella tipologia di soluzione.
il primo fucile,un 96,si avvito’ come un fusillo a centro fusto,venne sostituito ,sono 6 anni che lo possiedo,e non e’ piu’ accaduto nulla.
possiedo oltre a questo modello,altri 3 modelli in massello…un 75,un 106,ed un 90,il piu’ vecchio e’ il primo,un 96,ed a scaletta vengono gli altri che ho elencato.
a parte il primo inconveniente ,nessun altro problema da segnalare.16 Febbraio 2010 alle 19:42 #163914fabiocar
Partecipante@esox wrote:
@zio frank wrote:
Fabiocar, ciò che dici può essere assolutamente vero: i fucili del produttore di cui parli saranno perfetti ma la domanda che ti faccio e alla quale spero tu possa rispondere sinceramente è la seguente: potresti giurare che nessuno dei fucili di quella ditta ha mai avuto problemi di stabilità del legno?
Esatto..e poi se vogliamo mettere i puntini sulle i,i totem(lamellare)sono in acqua da più tempo..
qua sbagli esox,i modelli oggi in massello,differiscono da quelli passati ,sia in ricerca che in sviluppo tecnologico,ma l’essenza base rimane quella.non penso che totem pescasse ai tempi di PETRALI.
16 Febbraio 2010 alle 19:55 #163915fabiocar
Partecipante@bludive wrote:
@teosub63 wrote:
carissimo Freddi, spero non ci sia nessuna diatriba, anche perchè come hai giustamente detto che ne dovrebbe fregare? 😆
io mi informo bene, e col tuo permesso ho un cervello e lo uso:
faccio un esempio, il produttore “x” e il produttore “y” comprano lo stesso materiale, mettiamo una fornitura omogenea di teak idoneo all’uso di cui parliamofucile in massello del produttore x :
tavolone di fornitura;
taglio dei travi;
spianatura dei travi al banco;
sagomatura;
montaggio impugnatura;
impregnatura;
finitura finale;
montaggio scatto, elastici, asta, mulinello etc etcfucile in lamellare del produttore y :
tavolone di fornitura;
taglio dei listelli;
scelta e incollaggio dei listelli controvenatura;
spianatura dei travi ottenuti con i listelli al banco;
sagomatura;
montaggio impugnatura;
impregnatura;
finitura finale;
montaggio scatto, elastici, asta, mulinello etc etcc’è più materiale, più lavoro e più tempo…….. come fà a costare di più il massello????
con questo finisco, trovo sia inutile continuare a discutere su cose ovvie
ah!!!!! nell’esempio ho volutamente fatto un errore/omissione per entrambi i costruttori, siate teneri nel giudicare o prodi ebanisti, l’ho fatto solo per semplificare
certo che lo usi, ma per arrivare dove vuoi tralasciando qualche piccolo particolare …
Considerando solo il materiale:
da una tavola X escono
– 10 quadrotti da sbozzare di massello di cui si e no 8 avranno il peso corretto o correggibile.
I quadrotti vanno lasciati stagionare e utilizzati solo quelli con un movimento entro i limiti di piallatura, mettiamo che se ne vada un altro fusto.
Ora per il costruttore che vuole un legno con ragionevoli garanzie ci sono 2 strade: o si lascia stagionare tanto il quadrotto, oppure si sbozza e lascia stagionare il fusto in seguito. Da qui non si scappa ed ha un costo elevato che il falegname o l’artigiano si sobbarcano, direttamente o nel rischio di dover cambiare fusti storti…
Comunque da sta’ tavola abbiamo 7 fucili.dalla stessa tavola X
tolti gli sprechi di taglio della listellatura salteranno fuori 9 fusti (8?), scelta dei listelli incollaggio e stagionatura (molto più breve del massello), sbozzatura e ulteriore stagionatura praticamente inesistente. Se l’assemblaggio è fatto con un minimo di criterio i quadrotti diventeranno tutti fucili, ma possiamo anche ammettere che ne perdiamo 1 per strada, anche se le probabilità sono poche. In questo caso abbiamo 7 fucili (con buone probabilità che siano 8 ). Non c’è necessariamente più materiale.Dov’è la differenza? Se nel secondo caso tra il taglio e il fucile pronto passa un tempo T, nel caso del massello si ha almeno T*3, se vogliamo che il prodotto abbia le stesse garanzie di durata. Questo costo fa lievitare la spesa per il massello e di tanto. Infatti solo piccole produzioni possono contenere questo costo che salirebbe alle stelle per numeri elevati.
La maggior lavorazione del listellare e le colle riportano i prezzi in linea. Ma questa è una variabile curiosa e dipende da chi fa il lavoro:
un artigiano sapiente o un operaio che segue pedissequamente uno schema di lavoro?O NO??
Se anche la maggior parte degli arbageppetti usa il lamellare è dovuto al fatto che è più facile da realizzare, costa meno perché più reperibile. O pensiamo che tutti abbiano fatto prove di stabilità prima di realizzare la propria scopa con gli elastici: me compreso.
direi che non c’e’ da aggiungere altro.
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