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Ciao a tutti,
nell’ottica di una condivisione amichevole delle proprie esperienze vorrei sottoporre alla vostra attenzione come ho montato la mia fotocamera (una Nikon Colpix S225 scafandrata… ma con piccoli accorgimenti si può fare anche per altre) su un fucile a mio parere alquanto ostico da questo punto di vista, l’Omer Cayman HF (nel mio caso un 95 ma la mia soluzione può andare su tutte le misure ma anche su altri Omer a patto che adottino una slitta mulinello simile).Premettendo che il fusto Hidro Forming a osso di seppia non offre la possibilità di un comodo fissaggio con una fascetta stringitubo (sul Cressi Geronimo 75 ho montato così la oregon action cam) e che non volevo modificare in maniera irreversibile il fucile (per non pregiudicarmi le future possibilità di vendita qualora dovesse venirmi a noia), l’unica soluzione che mi si prospettava era di sfruttare la slitta per il mulinello.
I mulinelli Omer della serie Match possono essere montati su vari fucili o su supporti da braccio e da cintura semplicemente cambiando la slitta che si vede abbastanza bene in questa foto (reperita su internet)
detta slitta è fissata al mulinello mediante due piccoli bulloncini inox e io ho deciso di sfruttare proprio questi per montare la mia staffa.Ultima premessa, pur avendo sotto lo scafandro della mia macchina fotografica l’attacco a vite per fissare la stessa su una staffa (soluzione che per inciso mi avrebbe semplificato alquanto il lavoro), ho deciso di non sfruttarlo per evitare che il rinculo conseguente lo sparo possa (ripercuotendosi su quell’unico punto rigido) dar luogo a piccole crepe nello scafandro con conseguente allagamento dello stesso e perdita della fotocamera (e dei 200 euro spesi per l’acquisto 👿 perchè la vedo grigia far passare il danno in garanzia); di conseguenza ho optato per creare una gabbia, rivestita in neoprene e sughero, che abbracci la fotocamera.
Detta soluzione nel mio caso si è rivelata doppiamente vincente in quanto mi ha aiutato ad compensare la spinta negativa sul fucile data dal peso della staffa.La scelta del materiale di lavorazione principale è ricaduta sull’alluminio, sia per la facilità di reperimento (ne avevo un pezzo a casa 😛 ) sia per la facilità di lavorazione (con un seghetto, una lima e una morsa ci fai quel che vuoi o quasi 😉 ) sia per la discreta tolleranza dello stesso all’ambiente salino (avendo cura di risciacquarlo con acqua dolce onde evitare depositi salini è praticamente eterno :cheers: ).
Prese le dovute misure ecco nascere i tre pezzi che andranno a comporre la staffa
in realtà avrei potuto realizzare tutto in un pezzo unico, ma mi sarebbe servito un foglio di alluminio più grande (che non avevo disponibile :geek: ) comunque questo mi ha permesso di essere ancora più preciso nelle rifiniture.Assemblando i tre pezzi ecco il risultato finale (non ho ancora messo i rivetti)
ed ecco la staffa con la fotocamera nel suo alloggiamento
ecco anche la slitta per il mulinello al suo posto
inquadratura da dietro
Scusatemi per la scarsa nitidezza di alcune foto ma lo scafandro trasparente e i riflessi dell’alluminio facevano impazzire l’autofocus della mia vecchia compattina 😳A questo punto non ho fatto altro che rivestire adeguatamente la staffa con ritagli di neoprene e ritagli di sughero (ricavati dai sugheri per le parature della pesca a canna) attaccati col bostik e fissare la stessa fra la slitta e il mulinello (avendo cura di comprare in un negozio di ferramenta per la nautica due vitine inox più lunghe delle originali) ed ecco il risultato finale
la fotocamera così incastrata viene poi fissata con due semplici elastici ricavati da una camera d’aria.
Prossimo step dare un tocco di mimetismo alla staffa e rendere la stessa smontabile con un attacco a baionetta, ma questa è un’altra storia :hello2:
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