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14 Settembre 2012 alle 20:22 #279318submaroPartecipante
@osvi wrote:
Discussione senza dubbio importante questa. Penso che tutti si abbia un po’ ragione essendo l’argomento complesso.
Io pesco da quarant’anni e passa (il mio primo “mollone” l’ho imbracciato a dodici anni circa) ed allora c’era poca informazione. Però già allora compravo numerosi libri e mi informavo sui rischi e sul comportamento ottimale da avere in mare. Non ho mai ricercato però la profondità perchè, allora come adesso, ascoltavo molto il mio corpo e la mia mente e sentivo che le belle sensazioni della pia tendevano a scomparire con l’aumento importante della profondità . Già allora capii che in mare si è fondamentalmente soli e che la prudenza non è mai troppa. Nei miei periodi migliori ho fatto alcune pescate tra 15 e 20 mt ma mai senza forzare alcunchè, sparando più che altro in caduta. La pesca in tana l’ho sempre evitata perchè infilarmi in stretti anfratti non mi piaceva e non mi piace. La maturità mi ha fatto poi capire che ci sono cose assai più importanti della profondità … allora mi sono messo ad osservare bene il comportamento dei pinnuti, a cercare di capire il perchè ed il percome di certi comportamenti e ciò mi è stato di grande aiuto e le catture sono aumentate in modo sensibile.
Cosa penso di Youtube? Penso che non si debba colpevolizzare nessuno ma che, certo, un po’ meno di spettacolarizzazione delle azioni di pesca sarebbe auspicabile. Purtroppo chi guarda i filamti non è solo gente esperta ma ci sono anche e soprattutto tanti giovani che possono tentare di emularne le gesta. Insomma, io ci andrei più cauto e/o quantomeno farei scorrere dei sottotitoli dove ci sia scritto a chiare lettere che si tratta di azioni svolte da grandi atleti superesperti, azioni potenzialmente rischiosissime per la maggioranza dei pia.
Anche sui corsi avrei da dire qualcosa: non metto in dubbio che gli istruttori mettano in primissimo piano la pericolosità di certi gesti ma il fatto è che spesso molti allievi, non appena finito il corso, passano dal pescare in pochi metri al pescare in 20/25 mt… e di questo ne ho abbondanti prove. Purtroppo ci passano senza aver accumulato anni e anni di pesca e di confidenza col mare, mancando quindi del necessario adattamento psicologico. Insomma, yuotube, come i corsi, sono solo strumenti di conoscenza ma il loro utilizzo poi non si sa se è quello corretto.
Vi racconto due episodi.
Anni fa chiesi ad un mio amico fotografo se mi avrebbe potuto seguire e scattare una lunga serie di foto che documentassero TUTTO ciò che era la PIA, dalla preparazione degli strumenti (fucili, elastici, aste, schienalini ecc ecc), passando per l’alzataccia del mattino, alla vestizione, a tutta la fase di un’intera pescata e terminando con l’uscita ed il ritorno a casa. Lui ha uno stile fotografico molto reportagistico che a me piace un sacco e sapevo di poter avere le immagini che desideravo. Si dimostrò entusiasta ma… doveva terminare ancora un corso di ARA perchè lui in apnea non ci sarebbe mai riuscito. La cosa mi sembrò subito un po’ forzata… gli spiegai che un corso, per quanto valido, non poteva sostituire l’esperienza di anni e anni per mare ma lui si dimostrò invece molto ottimista.
Bene, all’uscita in mare (con mare calmissimo) mi disse che mi avrebbe seguito senza ARA perchè l’attrezzatura non era pronta ma che si sarebbe limitato a scattare dalla superficie. Io acconsentii con qualche perplessità … le prime foto nel sottocosta mi sembrarono però già ottime, allora mi allargai un po’ (mica tanto, era un fondale di 10 mt) e feci qualche discesa ma, risalendo, non vidi più la sua sagoma in superficie… riemerso lo vidi nuotare a 20 mt da me un po’ scomposto, lo raggiunsi e mi sillabò poche frasi ma molto esplicative: aveva una sensazione di costrizione, la muta gli sembrava un cappio al collo, respirava a fatica, era in chiaro stato di panico… Lo accompagnai di fretta sulla scoglio, tutto finì bene ma non potei non pensare a chi caxxo gli aveva dato un brevetto di ARA senza nemmeno aver capito che a lui mancavano i fondamentali.L’altro racconto riguarda me. Due anni fa facemmo, con due amici toscani, un’ultima pescata prima della loro partenza. Brutta giornata, maestralata coi fiocchi. Andammo in una cala prima di capo sperone (S.Antioco). Premetto che io non amo il mare molto mosso e non amo il torbido eccessivo. Nella piccola baia l’acqua era torbida ma ferma e lla profondità bassissima. Non vidi un pesce e mi spinsi oltre il capo, laddove il maestrale gonfiava il mare… Pescai (provai a pescare) con quella forte corrente ed un’onda importante, sotto tutto era torbido. Feci alcuni aspetti e agguati e nel frattempo mi spinsi ancor più fuori dal ridosso… ad un certo punto mi resi conto che la situazione mi comnciava a pesare, avvertii anche un po’ di nausea. In un attimo realizzai che avrei dovuto tornare indietro velocemente ma non feci i conti con le condizioni del mare… una volta avvicinatomi al capo, per via di un basso fondo, guadagnavo un metro e ne facevo 5 indietro, la nausea aumentava ed anche l’ansia; mi resi conto che non avrei mai scapolato il capo se non allargandomi dove il fondo era più profondo. La mia unica scelta era di allargarmi, pur sapendo che la corrente, sfinito com’ero, mi avrebbe potuto trascinare chissà dove… mi feci coraggio e, pinneggiando furiosamente, riuscii a doppiare la punta ed a rientrare faticosamente a ridosso del moto ondoso. La nausea era alle stelle e l’ansia pure, anche quei trecento mt da compiere in tranquillità mi parvero un incubo… allora cercai di non pensare ma mi misi a riflettere su tante cose. Era un periodo difficile della vita, con diversi contrattempi che mi avevano distolto in parte dalla mia passionaccia, vivevo una situazione angosciante a terra e me la portai anche in mare. Pensai che forse era arrivato il momento di abbandonare l’attività : ero oltre i cinquant’anni, avevo responsabilità di marito e padre e, non bastasse, non mi stavo divertendo. L’incubo terminò solo dopo essere uscito dall’acqua, sfinito e molto ma molto perplesso e con tanta paura per quello che mi sarebbe potuto capitare.
Quell’esperienza non l’ho più dimenticata, mi ha insegnato ancor più a conoscere i miei limiti e le mie attitudini. La PIA non l’ho abbandonata ma ora per me l’unica cosa importante veramente è ascoltare il mio corpo, percepire se ci sono belle sensazioni e capire se ciò che faccio mi diverte lasciandomi sereno. Il pesce? La profondità ? Tutte scemenze, io vado a pesca perchè, in primis, amo il mare alla follia, perchè ha sempre fatto parte del mio essere e perchè mi rilassa e diverte. Se questo viene meno non mi importa più un accidente… non amo il torbidone ed è un limite? E chi se ne frega… non vado giù a 20 mt e non ho apnee di 2 minuti? E chi se ne frega… i marosi forti e la corrente forte mi mettono in ansia? Pazienza, torno indietro e pesco nei ridossi…
Ecco, a 53 anni posso dire di sentirmi davvero maturo nel mio rapportarmi col mare, gioisco per dei saraghi o cefali o altro pesce bianco e rinuncio volentieri a cernioni, ricciole e dentici; non sono così importanti per me; ora, finalmente, lo so e so anche che questo “basso profilo” che ho deciso di adottare mi permetterà di andare ancora per mare per diversi anni, a Dio piacendo.Tutto ciò ( e concludo) per dire che il mare va vissuto per gradi, che l’esperienza si fa pian pianino senza saltare gradini, che bisogna sempre ascoltare le sensazioni del nostro corpo e che bisogna saper rinunciare a ciò che non rientra nelle nostre attitudini. La PIA è un’attività bellissima e si può praticare con soddisfazione a tutti i livelli; s ene può e deve godere ma non deve MAI diventare una ossessionante ricerca del “pesce grosso” o della “profondità “… nessun pesce vale l’amore di chi ci ama ed aspetta a casa, teniamolo sempre bene a mente quando siamo nel nostro mare.
Osvi
Grande saggezza, si può imparare molto da un racconto del genere, mi dispiace che tanti nuovi giovani abbiano imparato dietro un monitor ad andare sott’acqua, una volta si parlava con gli “anziani” e si ascoltavano i loro racconti, l’esperienza si faceva dopo anni di gavetta, ho seguito mio padre per anni immobile potevo solo guardare da lontano, la prima volta che ho preso un fucile in mano mi sembravo di avere la luna, oggi ormai tutto è semplice e scontato, si è persa quella magia, si vogliono bruciare le tappe, tutto dovuto e niente guadagnato e spesso purtroppo il diavolo ci mette la mano e si porta via qualche giovane vita, troppo dura da sopportare, troppo dura per chi rimane, usiamo sempre il buon senso il mare è nostro amico ma non giriamogli mai le spalle, mai.
14 Settembre 2012 alle 23:56 #279319steve86Partecipante@conan_2022 wrote:
Fermo restando che non voglio fare una crociata o convincere nessuno, in realtà permangono le mie perplessità e “ribatto” punto per punto 😀 :
1) A parte il fatto che gli incidenti son capitati anche a esperti come Maiorca, Mayol, Nitsch o Musimu etc… gare o non gare, il fatto stesso che qualcuno riesca con le varie tecniche imparate a tirare un apnea fino alla samba (e ripeto, parliamo di una dinamica) per me ha dello sbalorditivo! Penso che per “riuscirci” io dovrei soffrire le pene dell’inferno e così molti dei colleghi PESCAPNEISTI! Questo per dire che il meccanismo di controllo del proprio corpo qui viene sfruttato fino alle massime conseguenze [/color] e chi mi dice che lo stesso non verrà fatto (parliamo sempre dell’idiota) durante un aspetto?
2) Il fatto che qualcuno ti insegni che non devi mai entrare da solo si scontra con la purtroppo innata tendenza eremitica del PESCAPNEISTA che anche quando ha uno o più compagni tende inesorabilmente ad alienarsi e proseguire da solo verso le usuali batimetriche. Solo che il PESCAPNEISTA “naturale” tenderà a percorrere sentieri già battuti e conquistati con fatica nel tempo al solo scopo di pescare un pesce, l’apneista puro tenderà a conquistare ciò per il quale è stato “addestrato”, cioè il piacere della profondità e dell’apnea fine a se stessa! La forma mentis è fondamentale. E secondo me è un pò come mettere la testa sotto la sabbia sostenere che tutti e SEMPRE abbiano tenuto atteggiamenti di sicurezza durante le proprie uscite in mare, le cazzate sono all’ordine del giorno, solo che spesso ci va bene, ma se siamo qualche metro più fondi? magari a quelle quote che abbiamo raggiunto grazie al corso?
3) Le tecniche di caccia sono davvero tantissime e infinite sono le variabili di applicazione di ognuna! Penso però che aumento delle prestazioni e applicazione della tecnica vadano di pari passo! Nella mia vita di pescatore (ma penso in quella di tantissimi altri) ho ubbidito a poche regole per la sicurezza: A parte quelle di buonsenso, Immergersi in condizioni fisiche decenti, non iperventilare, risalire alla 3 o 4 contrazione diaframmatica, scendere il tanto che mi garantisca una risalita senza patemi e poco altro. Tutto il resto, cioè tecniche che pongano la prestazione apneistica al primo posto come obiettivo lasciando la pesca in secondo piano lo trovo potenzialmente pericolose! La compensazione, la capriola, i fondamentali insomma poi son venuti con il tempo e l’esperienza nel corso di anni di pesca; per quanto riguarda l’azione beh, non si finisce mai! 😀 😀 😀 Per questo dico che ben vengano i corsi, ma fatti da pescatori e non da apneisti puri e soprattutto mettiamoci bene in testa che per pescare con certe prestazioni occorrono ANNI e ANNI di pratica in mare e tantissima esperienza, non si può prendere nessuna scorciatoia….
Guarda ribatto solo a quello che ho evidenziato perchè è evidente che abbiamo punti di vista diametralmente opposti, quindi diventerebbe una diatriba senza fine e forse anche noiosa per molti utenti 😀 .
Però perdonami ma ciò che hai detto e che ho evidenziato è frutto del fatto che non conosci il vero spirito dell’apnea e dei corsi e parli secondo me “a sensazione” ma non so con quanta cognizione di causa, anche se trovo che tu faccia benissimo a palesare le tue perplessità . Però sono certo che queste tue perplessità spariranno il giorno che avrai modo di assaporare il vero spirito dell’apnea, e se prima o poi ne avrai l’occasione ti consiglio di coglierla al balzo 😉 Te lo dico in senso buono ovviamente, e neanche io ero informato in merito finchè non ho fatto ben 3 corsi (anche se il primo… lasciamo perdere che è meglio 👿 poi meno male ho trovato la competenza che cercavo!).
La finalità dei corsi e dell’apnea non è quella di aumentare il tempo o le quote, ma di migliorare la qualità dell’apnea, e questo vuol dire che fai apnea con più benessere perchè applichi le tecniche corrette e perchè sai cosa puoi e cosa non devi fare per non incorrere in bruti quarti d’ora! Poi con l’esercizio, l’abitudine, l’allenamento e gli anni incrementerai le quote sempre mantenendo standard elevati di qualità e sicurezza. Per questo motivo ti dico che il corso non è una scorciatoia (come hai ben detto), ma semplicemente uno strumento per correggersi e per fare esperienza (con anni di attività ) in maniera corretta e sicura, perchè tu puoi farti 10-15 anni di esperienza, ma è sempre meglio che vengano fatti con alle spalle anche il bagaglio di conoscenze che un corso ti dà perchè consapevolezza vuol dire sicurezza, mentre nell’ignoranza (parlo di mancanza di nozioni in merito, non in senso negativo ovviamente) si annida l’imprevisto, la fesseria, l’errore che può costarci caro nella nostra passione!!!
Poi per il fatto di tirare l’apnea per un aspetto dico: peggio per chi lo fa!!! Si può essere i più grandi campioni, ma come in tutte le cose si deve avere misura e fermarsi prima del limite. Ti garantisco che chi va in samba è perchè ha sentito a lungo E IGNORATO i segnali che il corpo gli ha mandato, quindi ognuno si becca ciò che si merita dico io!!! Se sai dire “BASTA” e mettere SEMPRE al primo posto la tua sicurezza, la consapevolezza che ti da l’apnea ti salverà sempre la buccia!!! Però l’importante che la consapevolezza non si trasformi mai in presunzione!!!
Ovviamente da questo discorso sono esclusi gli imprevisti inevitabili (se uno ha un infarto in acqua o un malore c’è poco da dire… quelle sono cose impossinili da prevedere purtroppo 🙁 ).Cmq ognuno è libero di interpretare la pia come desidera, non voglio certo ne imporre niente ne tentare di convincere nessuno a tutti i costi, ognuno giustamente fa ciò che si sente 😀 A presto
15 Settembre 2012 alle 8:21 #279320GUAZA lo iettatorePartecipanteAggiungo un piccolo pensierino…Corsi di apnea, uscite con anziani, uscite con gente di esperienza non serviranno a nulla se chi si mette la muta non ha testa! vicino al mio paese c’e tanta gente che sfida il mare, non lo rispetta e cosa piu grave non riesce a conoscere i propri limiti o se li conosce se ne frega! io ho avuto la conferma da poco di poter pescare a quote abbastanza “impegnative” però quando son solo non superò i 4/5 mt, che è una quota per me ideale!
Quini usiamo la testa!! qll e importante!15 Settembre 2012 alle 11:22 #279321steve86Partecipante@Epinephelus guaza wrote:
Aggiungo un piccolo pensierino…Corsi di apnea, uscite con anziani, uscite con gente di esperienza non serviranno a nulla se chi si mette la muta non ha testa! vicino al mio paese c’e tanta gente che sfida il mare, non lo rispetta e cosa piu grave non riesce a conoscere i propri limiti o se li conosce se ne frega! io ho avuto la conferma da poco di poter pescare a quote abbastanza “impegnative” però quando son solo non superò i 4/5 mt, che è una quota per me ideale!
Quini usiamo la testa!! qll e importante!Hai assolutamente ragione!!! E’ appunto quello che dicevo. Se le nozioni, i corsi, l’esperienza di anni di mare non trovano anche una testa sulle spalle che ragioni e che sappia valutare (oltre che separare le orecchie e tappare il collo) è tutto inutile!! Quindi anche chi ha un bagaglio infinito di esperienza può incorrere in brutti incidenti se non ha la testa per gestirsi!!
16 Settembre 2012 alle 9:39 #279322GUAZA lo iettatorePartecipante@steve86 wrote:
@Epinephelus guaza wrote:
Aggiungo un piccolo pensierino…Corsi di apnea, uscite con anziani, uscite con gente di esperienza non serviranno a nulla se chi si mette la muta non ha testa! vicino al mio paese c’e tanta gente che sfida il mare, non lo rispetta e cosa piu grave non riesce a conoscere i propri limiti o se li conosce se ne frega! io ho avuto la conferma da poco di poter pescare a quote abbastanza “impegnative” però quando son solo non superò i 4/5 mt, che è una quota per me ideale!
Quini usiamo la testa!! qll e importante!Hai assolutamente ragione!!! E’ appunto quello che dicevo. Se le nozioni, i corsi, l’esperienza di anni di mare non trovano anche una testa sulle spalle che ragioni e che sappia valutare (oltre che separare le orecchie e tappare il collo) è tutto inutile!! Quindi anche chi ha un bagaglio infinito di esperienza può incorrere in brutti incidenti se non ha la testa per gestirsi!!
Ma sai quanti garisti o gente che giu da me scende a -25/-30 sai quante volte gli hanno recuoperati?? sempre!! xo nonostante tutto continuano…..in piscina da me uno scemo pur di farsi vedere che faceva i 100mt subacquei ha tirato alla grande e dopo la virata dei 75 ha iniziato a raschiare il mente sul fondo piscina…l’abbiamo tirato subito fuori ma ormai era sambato….quando si è ripreso, ha chiesto cosa fosse successo xk c ha visti tutti attorno a lui, e dopo un po ha chiesto se si era sambato e ha detto togoooo!! 😯
16 Settembre 2012 alle 21:30 #279323steve86Partecipante@Epinephelus guaza wrote:
Hai assolutamente ragione!!! E’ appunto quello che dicevo. Se le nozioni, i corsi, l’esperienza di anni di mare non trovano anche una testa sulle spalle che ragioni e che sappia valutare (oltre che separare le orecchie e tappare il collo) è tutto inutile!! Quindi anche chi ha un bagaglio infinito di esperienza può incorrere in brutti incidenti se non ha la testa per gestirsi!!
Ma sai quanti garisti o gente che giu da me scende a -25/-30 sai quante volte gli hanno recuoperati?? sempre!! xo nonostante tutto continuano…..in piscina da me uno scemo pur di farsi vedere che faceva i 100mt subacquei ha tirato alla grande e dopo la virata dei 75 ha iniziato a raschiare il mente sul fondo piscina…l’abbiamo tirato subito fuori ma ormai era sambato….quando si è ripreso, ha chiesto cosa fosse successo xk c ha visti tutti attorno a lui, e dopo un po ha chiesto se si era sambato e ha detto togoooo!! :shock:[/quote]
Al posto del tuo isruttore gli avrei rimesso i soldi in mano e l’avrei cacciato a calci nel cu10!! E’ chiaro che uno così non è adatto all’apnea!!!
17 Settembre 2012 alle 7:20 #279324cccoPartecipantepenso che il tubo sia un bene e un male, tutto dipende dal nostro cervello e da come noi ci comportiamo.
mi dispiace leggere di qualcuno che ha fatto il nome di un grande pescatore, come mi dispiace che si dia dello sbruffone o altro a queste persone.io non voglio dare alcuna colpa e alcuna sentenza a queste persone che mettono questo genere di video.
loro hanno le capacità e possono farlo, sta a noi ed ai tanti che lo guardano prendere ragione e consapevolezza di quello che guardano e ricordarsi dei propri limiti.
per me persone come ciconat e tanti altri sono idoli e sono persone da cui prendere esempio e seguire, certmente senza svegliarsi al mattino e pretendere di fare quello che fanno loro, cosa che invece in tanti fanno. ma che colpa ha la perona che mette il video sul tubo o il tubo stesso??dipende da noi se youtube può essere uno strumento utile o meno.
proprio per fare un esempio la persona che è stata citata all’inizio è l’unico che nel tubo pesca in sicurezza, se andate a vedere i commenti e le domande che gli fanno, lui parla sempre di una grande preparazione fisica e di un allenamento che dura tutto l’anno, come parla di stage e corsi di preparazione, come ha un gommone appoggio e come lui definisci ha pure un compagnia davvero cazzuta (cioè persone che hanno le stesse capacità in grado di darsi aiuto nelle situazioni difficili). quanti di voi lo fanno? quanti di voi hanno il compagno? quanti di voi si allenano durante l’anno? e quanti guardando i video su youtube si chiedono: “ma questi per arrivare a questo cosa fanno?”. invece no, è più facile guardare e pensare ” a beh se lo fanno loro lo faccio pure io…” e di qui le disgrazie ed il motivo per la quale il tubo non dovrebbe esistere.questo è un discorso che secondo me vale per il tubo come anche per la tv, dovremmo prendere un pò coscienza dei nostri limiti e delle nostre capacità e tutto andrebbe meglio….proprio ieri in pronto soccorso: “scusa ma come hai fatto ad andar fuori dalla curva li in autostrada?” risposta “ma si eravamo un pò gasati dalla motogp di oggi” risposta da ignorante e pure stupida…ma mi chiedo dovremmo forse chiudere la motogp???
quindi per me youtube è un bene se visto come si deve altrimenti diventa un male…
poi gli incidenti possono capitare per qualsiasi motivo…17 Settembre 2012 alle 7:30 #279325SARDENTICE81Moderatore@ccco wrote:
penso che il tubo sia un bene e un male, tutto dipende dal nostro cervello e da come noi ci comportiamo.
mi dispiace leggere di qualcuno che ha fatto il nome di un grande pescatore, come mi dispiace che si dia dello sbruffone o altro a queste persone.io non voglio dare alcuna colpa e alcuna sentenza a queste persone che mettono questo genere di video.
loro hanno le capacità e possono farlo, sta a noi ed ai tanti che lo guardano prendere ragione e consapevolezza di quello che guardano e ricordarsi dei propri limiti.
per me persone come ciconat e tanti altri sono idoli e sono persone da cui prendere esempio e seguire, certmente senza svegliarsi al mattino e pretendere di fare quello che fanno loro, cosa che invece in tanti fanno. ma che colpa ha la perona che mette il video sul tubo o il tubo stesso??dipende da noi se youtube può essere uno strumento utile o meno.
proprio per fare un esempio la persona che è stata citata all’inizio è l’unico che nel tubo pesca in sicurezza, se andate a vedere i commenti e le domande che gli fanno, lui parla sempre di una grande preparazione fisica e di un allenamento che dura tutto l’anno, come parla di stage e corsi di preparazione, come ha un gommone appoggio e come lui definisci ha pure un compagnia davvero cazzuta (cioè persone che hanno le stesse capacità in grado di darsi aiuto nelle situazioni difficili). quanti di voi lo fanno? quanti di voi hanno il compagno? quanti di voi si allenano durante l’anno? e quanti guardando i video su youtube si chiedono: “ma questi per arrivare a questo cosa fanno?”. invece no, è più facile guardare e pensare ” a beh se lo fanno loro lo faccio pure io…” e di qui le disgrazie ed il motivo per la quale il tubo non dovrebbe esistere.questo è un discorso che secondo me vale per il tubo come anche per la tv, dovremmo prendere un pò coscienza dei nostri limiti e delle nostre capacità e tutto andrebbe meglio….proprio ieri in pronto soccorso: “scusa ma come hai fatto ad andar fuori dalla curva li in autostrada?” risposta “ma si eravamo un pò gasati dalla motogp di oggi” risposta da ignorante e pure stupida…ma mi chiedo dovremmo forse chiudere la motogp???quindi per me youtube è un bene se visto come si deve altrimenti diventa un male…
poi gli incidenti possono capitare per qualsiasi motivo…stavo per fare proprio lo stesso esempio, io ne vedo a decine che subito dopo la motogp si buttano nei tornanti delle strade vicino a casa con la montagna da una parte e lo strapiombo dall’altra e le macchine che viaggiano, ma son troppo gasati ed esaltati per capire che stanno andando a giocarsi la vita alla lotteria
17 Settembre 2012 alle 7:39 #279326ulissioPartecipante@ccco wrote:
penso che il tubo sia un bene e un male, tutto dipende dal nostro cervello e da come noi ci comportiamo.
mi dispiace leggere di qualcuno che ha fatto il nome di un grande pescatore, come mi dispiace che si dia dello sbruffone o altro a queste persone.io non voglio dare alcuna colpa e alcuna sentenza a queste persone che mettono questo genere di video.
loro hanno le capacità e possono farlo, sta a noi ed ai tanti che lo guardano prendere ragione e consapevolezza di quello che guardano e ricordarsi dei propri limiti.
per me persone come ciconat e tanti altri sono idoli e sono persone da cui prendere esempio e seguire, certmente senza svegliarsi al mattino e pretendere di fare quello che fanno loro, cosa che invece in tanti fanno. ma che colpa ha la perona che mette il video sul tubo o il tubo stesso??dipende da noi se youtube può essere uno strumento utile o meno.
proprio per fare un esempio la persona che è stata citata all’inizio è l’unico che nel tubo pesca in sicurezza, se andate a vedere i commenti e le domande che gli fanno, lui parla sempre di una grande preparazione fisica e di un allenamento che dura tutto l’anno, come parla di stage e corsi di preparazione, come ha un gommone appoggio e come lui definisci ha pure un compagnia davvero cazzuta (cioè persone che hanno le stesse capacità in grado di darsi aiuto nelle situazioni difficili). quanti di voi lo fanno? quanti di voi hanno il compagno? quanti di voi si allenano durante l’anno? e quanti guardando i video su youtube si chiedono: “ma questi per arrivare a questo cosa fanno?”. invece no, è più facile guardare e pensare ” a beh se lo fanno loro lo faccio pure io…” e di qui le disgrazie ed il motivo per la quale il tubo non dovrebbe esistere.questo è un discorso che secondo me vale per il tubo come anche per la tv, dovremmo prendere un pò coscienza dei nostri limiti e delle nostre capacità e tutto andrebbe meglio….proprio ieri in pronto soccorso: “scusa ma come hai fatto ad andar fuori dalla curva li in autostrada?” risposta “ma si eravamo un pò gasati dalla motogp di oggi” risposta da ignorante e pure stupida…ma mi chiedo dovremmo forse chiudere la motogp???
quindi per me youtube è un bene se visto come si deve altrimenti diventa un male…
poi gli incidenti possono capitare per qualsiasi motivo…Quoto alla grande……per la parola “sbruffoni”, l’invidia è una brutta bestia.
17 Settembre 2012 alle 8:58 #279327GUAZA lo iettatorePartecipantePenso che alla fine siamo arrivati alla conclusione che sta tutto nel pescatore che deve usare i video del tubo per imparare e crescere nel tempo, non per strafare e rischiare!!!
17 Settembre 2012 alle 9:19 #279328SARDENTICE81Moderatoreanche se abbiamo perso di vista una cosa fondamentale, ci siamo accaniti sulla profindità e sul cattivo uso che si potrebbe fare dei video che i grandi pescatori postano sul tupo, a onor del vero c’è da dire che la maggior parte delle morti che purtroppo accadono ai pescatori, avvengono in fondali che non superano i 15 mt.
quindi scaricare tutta la rsponsabilità delle tragedie sulla profondità non è corretto17 Settembre 2012 alle 10:03 #279329MaxxxPartecipante@osvi wrote:
Quell’esperienza non l’ho più dimenticata, mi ha insegnato ancor più a conoscere i miei limiti e le mie attitudini. La PIA non l’ho abbandonata ma ora per me l’unica cosa importante veramente è ascoltare il mio corpo, percepire se ci sono belle sensazioni e capire se ciò che faccio mi diverte lasciandomi sereno. Il pesce? La profondità ? Tutte scemenze, io vado a pesca perchè, in primis, amo il mare alla follia, perchè ha sempre fatto parte del mio essere e perchè mi rilassa e diverte. Se questo viene meno non mi importa più un accidente… non amo il torbidone ed è un limite? E chi se ne frega… non vado giù a 20 mt e non ho apnee di 2 minuti? E chi se ne frega… i marosi forti e la corrente forte mi mettono in ansia? Pazienza, torno indietro e pesco nei ridossi…
Ecco, a 53 anni posso dire di sentirmi davvero maturo nel mio rapportarmi col mare, gioisco per dei saraghi o cefali o altro pesce bianco e rinuncio volentieri a cernioni, ricciole e dentici; non sono così importanti per me; ora, finalmente, lo so e so anche che questo “basso profilo” che ho deciso di adottare mi permetterà di andare ancora per mare per diversi anni, a Dio piacendo.Tutto ciò ( e concludo) per dire che il mare va vissuto per gradi, che l’esperienza si fa pian pianino senza saltare gradini, che bisogna sempre ascoltare le sensazioni del nostro corpo e che bisogna saper rinunciare a ciò che non rientra nelle nostre attitudini. La PIA è un’attività bellissima e si può praticare con soddisfazione a tutti i livelli; s ene può e deve godere ma non deve MAI diventare una ossessionante ricerca del “pesce grosso” o della “profondità “… nessun pesce vale l’amore di chi ci ama ed aspetta a casa, teniamolo sempre bene a mente quando siamo nel nostro mare.
Osvi
Quello che ha scritto Osvi lo approvo in pieno, spesso guardo i video di Darioeolie, un mio coetaneo, e molto spesso per capire quanto è diverso da me ho provato a trattenere il fiato durante la sua azione di pesca, ebbene quando io riprendo a respirare lui è nel pieno dell’azione di pesca. Tutti possiamo fare un pò di corsetta ma i “Bolt” o i maratoneti sono pochi ed è impensabile eguagliarli , madre natura li ha forniti di una marcia in più.
Come Osvi sono consapevole che la pescata è motivo di svago, è rilassante, fa staccare la spina dalla routine quindi la preda diventa secondaria se c’è bene altrimenti “frittata” e poi sapendo cercare si esce sempre con qualcosa da cucinare, un cefalo, un tordo, un sarago, una gallinella, un polpo prede normali per pia che si sanno accontentare. -
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