PescaSubacquea.net › Forum › Area Tecnica › Gabinetto Scientifico › Forza di gravità e resistenza dell’acqua
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5 Marzo 2009 alle 16:48 #1854zio frankPartecipante
L’asta spinta dalle gomme incontra nella sua corsa la resistenza dell’acqua che le fa perdere forza cinetica. La forza di gravità , anch’essa influisce sulla perdita o sul guadagno di velocità ( vedi i tiri in caduta. Una delle mie tecniche preferite dove ho potuto sperimentare una diversa e migliore performance del tiro). Alla luce di questi due fattori mi piacerebbe sapere se un asta più pesante possa avere una performance migliore di una più leggera in un tiro verso il basso e se si, se questa perfomance si ripete anche in un tiro verso l’alto. Pongo questo quesito perchè quando si parla di velocità s’immagina sempre il tiro orizzontale, dove la forza di gravità ha la stessa influenza su tutte e due le tipologie di aste.
5 Marzo 2009 alle 18:11 #111071ArbaArbaPartecipanteLa forza di gravita’ ha, ovviamente, il suo contributo che in un tiro orizzontale (se ci limitiamo a considerare la porzione di traiettoria rettilinea in cui l’asta mantiene velocita’ considerevoli… la gittata utile) possiamo non prendere in considerazione.
Se tiriamo dall’alto verso il basso (caduta) o dal basso verso l’alto la gravita’ fara’ sentire il suo effetto migliorando le performances di un tiro in caduta e peggiorandone quelle del tiro verso una preda posta piu’ in alto.
Mario
5 Marzo 2009 alle 19:32 #111072gio-ssPartecipantese parliamo con unico riferimento “la pesca in caduta” …che ho visto dai video praticata eccelsamente… ha dei fattori che vanno oltre lo spessore dell’asta e del suo peso lo sparo non ha necessità di molta potenza e penetrazione ma bensì di velocità dato dal fatto che gli spari avvengono a distanza molto ravvicinata dalla preda….. x leggi matematiche sicuramente un asta + pesante è agevolata se punta verso il basso ma non so quanto possa essere utile in questo caso specifico….
7 Marzo 2009 alle 18:44 #111073cicoPartecipanteFermo restando che il fucile e gli elstici vanno dimensionati sull’asta che utilizziamo, a mio avviso il diametro va scelto in relazione alle prede che vogliamo insidiare indipendentemente dalla tecnica di pesca che adottiamo (caduta, aspetto, agguato ecc). Se devi sparare pesci di piccole dimensioni (saraghi, corvine, cefali, ecc) non ha tanto senso utilizzare una asta ad alta energia di impatto (7,0 mm o 7,5 mm), con un’asta da 6,5 peschi tranquillamente e riduci la possibilità di distruggerti la punta. Se però pensi che durante la tua battuta di pesca ti possa capitare qualche pesce più grosso tipo cernia, dentice o addirittura una ricciola devi necessariamente optare per un’asta “pesante” con elastici e fucile proporzionati.
Per quanto mi riguarda pratico la pesca in caduta molto poco, più che altro imposto sempre un aspetto e se durante la discesa vedo qualche altro pesce interessante…che al 90% è una cernia cerco di cadergli sopra e spararla prima che si intani. A dire il vero sono quasi sempre tiri lunghi e più di una volta mi è capitato di non passare completamete il pesce nonostante asta e fucile grossi. Se si tratta di altri pesci più piccoli evito quasi sempre di sparali dal’alto in basso per non “arrotondare” troppo la punta, preferisco arrivare sul fondo e impostare un agguato.9 Marzo 2009 alle 11:53 #111074DariowfrPartecipanteAssistendo alla presentazione fatta dalla Omer e Sporasub all’eudi hanno progettatto un asta molto interessante nn so se gia sicuramente ne siete al corrente! Quest’asta ha l’aletta sotto anziche essere sopra come di solito sulle aste, inoltre hanno inventato un meccanismo di scatto per tenere l’aletta fino al momento dello sparo una volta colpita la preda all’impatto scatta e si apre, questo meccanismo è un tondino di acciaio di profilo bassissimo posto sull’asta all’altezza dell’aletta.Hanno specificato che il tiro con l’aletta messa in questa configurazione (sotto) risulti rettilineo soprattutto alla fine della traiettoria quando l’asta sta finendo oramai la sua corsa!! Nn so quanto puo essere veritiera cmq sarebbe da provarla…..
Ciao Dario
10 Marzo 2009 alle 8:45 #111075cicoPartecipanteCaro Dariowfr,
Posso dirti con sicurezza che Omer e Sporasub hanno fatto la scoperta dell’acqua calda…forse è da poco che bazzichi in rete, ti consiglio di leggere con attenzione gli articoli di Dapiran relativamente al posizionamento dell’aletta nelle aste monoletta.
Sono circa dieci anni che adottiamo stabilmente quella soluzione e le motivazioni sono state già ampiamente trattate.
Ciao10 Marzo 2009 alle 16:02 #111076Fulvio48PartecipanteL’età mi permette di riferire che già nei primi anni sessanta esistevano arpioni, da montare sulle grosse aste degli oleo di allora, che avevano un anello scorrevole che tratteneva le alette chiuse (ardiglioni?). Al momento della penetrazione nella preda l’anello veniva spinto all’indietro liberando le alette (che allora erano quasi sempre due). Qualcuno, inoltre, aggiunse dei pezzetti di gomma sotto le alette (tra asta e alette) in modo che una volta liberate scattassero ad aprirsi (restando forzatamente aprte) per effetto dell’espansione dei pezzetti di gomma.
Tanto dovevo per la serie “amarcord”. -
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