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Curiosavo e ho trovato questo sito: http://www.pescaricreativa.org/
Non sono entrato nel merito, ho solo fatto una riflessione, i pescatori ricreativi stanno rischiando, dopo un censimento gratuito, di essere sottoposti a regole che potrebbero essere più restrittive dell’attuali non esclusa una tassazione.Io sono dell’idea che cercare strade solitarie che portino a distinguere i pia dagli altri pescatori sportivi (più forti di noi in quanto più numerosi) possa essere una strada pericolosa con il rischio di diventare un comodo agnello sacrificale.
La facile associazione della nostra attività alla caccia più che alla pesca potrebbe anche essere utilizzata a tal fine. Diverse scuole di pensiero potrebbero portare a ragionamenti opposti che indirizzano verso associazioni esclusivamente pia.
Fino ad ora, nonostante la maggior selettività della nostra attività , non siamo riusciti a venderci meglio dei pescatori terrestri all’opinione pubblica che vede molto più innocuo il ragazzino con la canna sulla punta del molo …i motivi sono molteplici e le strade per proteggerci da una qualche possibile discriminazione possono essere molteplici.In sintesi avrei piacere di conoscere la vostra opinione su questa domanda:
Abbiamo più possibilità di difenderci cercando di fonderci e quindi di ottenere gli stessi trattamenti dei pescatori “emersi” o distinguerci in quanto meritevoli di un miglior trattamento?Non limitiamoci al voto ma commentiamo, è dai commenti che nascono idee e ragionamenti
ps: cambiare idea rispetto ad un’idea iniziale non è una debolezza ma sintomo di apertura e di capacità di mettersi in discussione, non fosse così ogni ragionamento sarebbe aria fritta.la mia personale opinione è che è meglio fare la nostra associazione, cosa già abbastanza delicata e più volte abortita nei vari tentativi precedenti, adesso sembra che ci sia più convinzione, più volontà da parte nostra di riuscire a fondare l’A.I.P.I.A. quando riusciremo a portare a termine la nostra impresa, a capire come difendere i nostri diritti e a come non essere ingiustamente demonizzati ed indiscriminati allora potremmo anche pensare di collaborare con altre associazioni sportive di pescatori, cannisti, ecc. per, e di volta in volta, valutare se sarà opportuno condurre delle battaglie assieme, anche perchè non sempre gli interessi dei cannisti e dei pia coincidono
questa è la mia…SD81
il tuo ragionamento Luciano non fa una grinza, però a mio modesto parere, sarebbe altrettanto pericoloso fondersi con altre categorie, le quali anche a tuo dire, contano un maggior numero di affiliati. Anche in tale situazione si rischia di fare il fanalino di coda e essere sempre considerati minoranza sacrificabile.
Per me la strada della costituzione di una identità tutta e solamente nostra è percorribile fino al momento di contare qualcosa (mi auguro che questo accada) e poi ipotizzare eventuali fusioni al fine di avanzare anche richieste e non solo per difendere i ns. diritti.
temo che se non ci staccheremo dai cannisti saranno loro a usarci come agnello sacrificale visto che non gli stiamo certo molto simpatici……
trovo che sia necessario viaggiare su un nostro treno, perchè solo noi possiamo sapere le vere difficoltà e soddisfazioni del nostro sport. legarci ad altre “organizzazioni ” mi sembra inutile e deleterio per i Nostri diritti.
Noi possiamo scegliere le prede (quando ci sono), rispettare e tutelare il mare, non lo inquiniamo con piombi , ami, lenze ,reti etc..
Meglio soli che “malrappresentati” 😉Anche io preferisco che si stia da soli, certo siamo molto scomodi e in quasi tutte le trasmissioni specializzate, foraggiate da federpesca e ministeri vari, siamo additati come dei distruttori assimilati spesso a chi pesca con l’autorespiratore, datterari, e ogni sorta di bracconieri. mentre invece siamo il primo campanello d’allarme per l’ecosistema marino.
Meglio da soli:
– non siamo cannisti
– non siamo bombolari
– non siamo bracconieri– selezioniamo il “pescabile” !
Da soli è meglio !
DB
Anch’io penso sia meglio proseguire per la nostra strada.I cannisti tra i pescatori ricreativi sono il gruppo più numeroso,ci sono riviste a loro vicine,e a differenza nostra sono più tollerati.Unendo le varie discipline sotto una sola bandiera si rischierebbe di dare forza al più forte e viceversa.Sarò pure cattivo ma immaginate un cannista prendere le difese di un pia? Correggetemi se sbaglio.
Luciano, io non ho votato, ma prendo parte alla discussione.
Io penso che sia il caso di correre il rischio e, quindi, correre da soli.
Meglio morire combattendo che rimanere fermi ed immobili, accorpati con altri tipi di pescatori che nulla hanno in comune con i PIA (te lo dice uno che pesca in tutti i modi possibili, anche dal molo….).
Se ci accomunano ai cacciatori, è nostro dovere spendere tutto il tempo, tutto il fiato e tutte le energie per veder riconosciuti sia i nostri diritti sia le nostra peculiarità …….. non per altro, sta per nascere la F.I.P.I.A.!!!!!!!
Seguiteci tutti in questa avventura, la strada sarà lunga, tortuosa, piena di asperità e difficoltà , ma uniti faremo grandi cose!
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