LONGHERONI MORBIDI e PALA DURA o viceversa?

PescaSubacquea.net Forum Attrezzature Maschere & Pinne LONGHERONI MORBIDI e PALA DURA o viceversa?

Stai visualizzando 15 post - dal 1 a 15 (di 25 totali)
  • Autore
    Post
  • #13219
    Look Maker
    Partecipante

    Ciao a tutti,
    in questi giorni sto studiando tutto il possibile per comprare le mie prime pinne con pala in carbonio. Ho individuato una pala che mi interessa per molti motivi ma ho capito una cosa che non ho letto nei vari post e che mi pare importantissima: la pala si irrigidisce molto se il longherone è duro. Quindi nel momento dell’acquisto si deve anche cercare di accoppiare bene pala con scarpetta…fin qui tutto ok immagino. Ora inizia la salita. Vi propongo uno schema generale che possa essere utilizzato per semplificare la scelta della scarpetta in funzione della pala.

    -Pala più rigida (medium o hard) con longheroni morbidi: permette un’ampia falcata ottimizzando la pala, forse affatica un po’ la caviglia. Es. scarpetta Razor, Delta one, Pathos con pala medium o hard
    -Pala rigida (medium o hard) con longheroni rigidi …..solo per HULK
    -Pala morbida (soft) con longheroni rigidi: lavora con falcata più stretta, forse più agile ma spinge meno. Es. scarpetta Omer, Sporasub, Slippers GFT con pala soft
    -Pala morbida con longheroni morbidi: non affatica sui lunghi tragitti, permette tutti i tipi di pinneggiata, spinge poco e quindi adatta solo al basso fondale
    -Pala soft o medium con longheroni di media durezza: (direi le più diffuse) permette tutti i tipi di pinneggiata con gamba un po’ allenata per le soft e allenata per le medium, spinta migliore e quindi adatta anche a tuffi più impegnativi. Es. Stingray o Seatec prs

    Siete d’accordo con questo schema? Io non ho esperienza diretta, sono idee basate su quello che leggo e sul poco di fisica che conosco. Quindi ben vengano modifiche migliorative! Sarebbe il massimo se fossero anche motivate in modo da capire la dinamica della pinneggiata il meglio possibile.

    PS
    non ho provato personalmente i longheroni di tutte le scarpette

    #316894
    Look Maker
    Partecipante

    Ho dimenticato di menzionare le pale con spessore differenziato…ci pensate voi? 🙂

    #316895
    Fabio70
    Partecipante

    Il tuo schema, in linea teorica sarebbe valido…ma in realtà , secondo me, è troppo generico… 🙄 nel senso che non puoi fare paragoni fra pale sempre definite “soft” ma di ditte diverse, come anche scarpette di ditte diverse collocate sempre come longheroni morbidi…un esempio su tutti: le ultime scarpette Cressi (quelle scomponibili) sono definite come caratterizzate dai longheroni morbidi…ma se le confronti con la Razor Mares (che sto usando…) hanno i longheroni molto più duri delle Mares…
    E addirittura, anche restando nell’ambito della stessa ditta ci sono differenze… a tal proposito ti faccio un altro esempio reale: io ho un paio di C4 Falcon VGR durezza 30 (in carbonio T700)…e un paio di Skorpio Flame sempre durezza 30 (ma il modello in carbonio T700 + 300)…ebbene, le Falcon sono più rigide delle Flame 30…(che corrispondono ad una 25 Falcon VGR…). Ancora: le mie Falcon VGR 30 (definite medium) sono molto più morbide delle G.F.T Agguato Medium di un mio carissimo amico…(corrispondono più o meno alle Falcon VGR 40…)…come vedi ci sono notevoli differenze…per cui è quasi impossibile generalizzare…

    P.S. con questo voglio dire che l’unica valutazione attendibile è la prova in mare…a seconda dei modelli di pale e scarpette in circolazione, ci sarebbero mille varianti…
    Per concludere, nello schema dell’altro blog che hai riportato, a mio avviso, ci sono diverse incongruenze…ci sono scarpette paragonate come simili, ma che ho provato e sono molto diverse fra loro…e non di poco.

    #316896
    Look Maker
    Partecipante

    Dunque se togliamo le marche, che possono fuorviare, approvi lo schema generale?

    #316897
    Fabio70
    Partecipante

    @Look Maker wrote:

    Ciao a tutti,
    in questi giorni sto studiando tutto il possibile per comprare le mie prime pinne con pala in carbonio. Ho individuato una pala che mi interessa per molti motivi ma ho capito una cosa che non ho letto nei vari post e che mi pare importantissima: la pala si irrigidisce molto se il longherone è duro. Quindi nel momento dell’acquisto si deve anche cercare di accoppiare bene pala con scarpetta…fin qui tutto ok immagino. Ora inizia la salita. Vi propongo uno schema generale che possa essere utilizzato per semplificare la scelta della scarpetta in funzione della pala.

    -Pala più rigida (medium o hard) con longheroni morbidi: permette un’ampia falcata ottimizzando la pala, forse affatica un po’ la caviglia. Es. scarpetta Razor, Delta one, Pathos con pala medium o hard
    -Pala rigida (medium o hard) con longheroni rigidi …..solo per HULK
    -Pala morbida (soft) con longheroni rigidi: lavora con falcata più stretta, forse più agile ma spinge meno. Es. scarpetta Omer, Sporasub, Slippers GFT con pala soft
    -Pala morbida con longheroni morbidi: non affatica sui lunghi tragitti, permette tutti i tipi di pinneggiata, spinge poco e quindi adatta solo al basso fondale
    -Pala soft o medium con longheroni di media durezza: (direi le più diffuse) permette tutti i tipi di pinneggiata con gamba un po’ allenata per le soft e allenata per le medium, spinta migliore e quindi adatta anche a tuffi più impegnativi. Es. Stingray o Seatec prs

    Siete d’accordo con questo schema? Io non ho esperienza diretta, sono idee basate su quello che leggo e sul poco di fisica che conosco. Quindi ben vengano modifiche migliorative! Sarebbe il massimo se fossero anche motivate in modo da capire la dinamica della pinneggiata il meglio possibile.

    PS
    non ho provato personalmente i longheroni di tutte le scarpette

    I punti contrassegnati in rosso non li condivido…una pala rigida con longheroni morbidi non ha senso…come anche il contrario… 🙄
    Per far lavorare bene una pala in modo parabolico, ci vuole sempre un giusto compromesso fra i due componenti…oppure una pala progettata appositamente per lavorare senza i longheroni…(per es. Mustang C4 o Aero G.F.T.) 😉

    #316898
    Look Maker
    Partecipante

    Ciao, se dici che non ha senso dovresti anche motivare. Altrimenti siamo su opinioni personali e non su considerazioni oggettive.

    #316899
    Fabio70
    Partecipante

    @Look Maker wrote:

    Ciao, se dici che non ha senso dovresti anche motivare. Altrimenti siamo su opinioni personali e non su considerazioni oggettive.

    Pensavo tu avessi capito…

    – Una pala dura con longheroni morbidi non si flette in modo parabolico, ma soprattutto in prossimità  della fine della scarpetta…per cui si ha un notevole sforzo con una resa pessima…

    – Una pala soft con longheroni duri si flette solo in prossimità  della punta (senza sfruttare tutta la pala, appunto in modo parabolico), per cui si ha un discreto sforzo senza sfruttare l’elasticità  dell’intera pala…quindi con una resa mediocre…

    P.S. è ovvio che queste sono mie considerazioni personali, dettate dalla mia esperienza, sulle varie scarpette e pale da me provate…qualcuno potrebbe avere avuto esperienze diverse…ecco perchè ti dicevo che per il fatto che ci sono moltissime varianti fra i vari accoppiamenti longheroni/scarpette, dettate anche dalle varie preferenze personali di ogni persona, è difficile avere delle considerazioni veramente oggettive al 100%…

    #316900
    Look Maker
    Partecipante

    Non tutte le pale si flettono in modo parabolico, comprese quelle da usare senza longheroni. Es. le mustang si flettono a parabola mentre le fuego si flettono regolarmente per tutta la lunghezza.
    I longheroni anche se morbidi hanno comunque un’influenza sulla rigidità  della pala, quindi la parte interessata sarà  comunque più rigida della parte libera con conseguente curvatura diminuita. Quindi non direi che si flettono di più nella parte della caviglia. Considerando la leva della pala potranno verosimilmente flettersi in maniera regolare per tutta la lunghezza.
    In un post su un’altra discussione qualcuno ha fatto notare, dopo prove in acqua, che le pale hard con scarpetta morbida hanno avuto maggiori prestazioni delle pale medium con scarpetta media. Maggiore spinta e minore fatica.
    Il mio socio conferma, ha le pale Alemanni hard con scarpetta razor, da quando le usa ha aumentato di molto le sue prestazioni. Anche se spesso mi dice che hard …sono hard! Quindi in pesca medium mi sembrerebbe una scelta più comoda (se usate con scarpetta morbida).
    In sintesi, perchè la pala lavori è necessario che la scarpetta non sia rigida altrimenti diminuisce notevolmente la porzione di pala che si piega e crea la reazione. Scarpa morbida e pala medium mi sembra l’accoppiata che, sulla carta, rende meglio. Ma da quello che sento e leggo in giro le conferme ci sono anche nella pratica.

    PS
    secondo me la parabola non è corretta per descrivere la curva delle pinne…ma l’importante è capirsi.

    #316901
    Fabio70
    Partecipante

    @Look Maker wrote:

    Ciao a tutti,
    in questi giorni sto studiando tutto il possibile per comprare le mie prime pinne con pala in carbonio. Ho individuato una pala che mi interessa per molti motivi ma ho capito una cosa che non ho letto nei vari post e che mi pare importantissima: la pala si irrigidisce molto se il longherone è duro. Quindi nel momento dell’acquisto si deve anche cercare di accoppiare bene pala con scarpetta…fin qui tutto ok immagino. Ora inizia la salita. Vi propongo uno schema generale che possa essere utilizzato per semplificare la scelta della scarpetta in funzione della pala.

    -Pala più rigida (medium o hard) con longheroni morbidi: permette un’ampia falcata ottimizzando la pala, forse affatica un po’ la caviglia. Es. scarpetta Razor, Delta one, Pathos con pala medium o hard
    -Pala rigida (medium o hard) con longheroni rigidi …..solo per HULK
    -Pala morbida (soft) con longheroni rigidi: lavora con falcata più stretta, forse più agile ma spinge meno. Es. scarpetta Omer, Sporasub, Slippers GFT con pala soft
    -Pala morbida con longheroni morbidi: non affatica sui lunghi tragitti, permette tutti i tipi di pinneggiata, spinge poco e quindi adatta solo al basso fondale
    -Pala soft o medium con longheroni di media durezza: (direi le più diffuse) permette tutti i tipi di pinneggiata con gamba un po’ allenata per le soft e allenata per le medium, spinta migliore e quindi adatta anche a tuffi più impegnativi. Es. Stingray o Seatec prs

    Siete d’accordo con questo schema? Io non ho esperienza diretta, sono idee basate su quello che leggo e sul poco di fisica che conosco. Quindi ben vengano modifiche migliorative! Sarebbe il massimo se fossero anche motivate in modo da capire la dinamica della pinneggiata il meglio possibile.

    PS
    non ho provato personalmente i longheroni di tutte le scarpette

    “Non tutte le pale si flettono in modo parabolico, comprese quelle da usare senza longheroni. Es. le mustang si flettono a parabola mentre le fuego si flettono regolarmente per tutta la lunghezza.
    I longheroni anche se morbidi hanno comunque un’influenza sulla rigidità  della pala, quindi la parte interessata sarà  comunque più rigida della parte libera con conseguente curvatura diminuita. Quindi non direi che si flettono di più nella parte della caviglia. Considerando la leva della pala potranno verosimilmente flettersi in maniera regolare per tutta la lunghezza.
    In un post su un’altra discussione qualcuno ha fatto notare, dopo prove in acqua, che le pale hard con scarpetta morbida hanno avuto maggiori prestazioni delle pale medium con scarpetta media. Maggiore spinta e minore fatica.
    Il mio socio conferma, ha le pale Alemanni hard con scarpetta razor, da quando le usa ha aumentato di molto le sue prestazioni. Anche se spesso mi dice che hard …sono hard! Quindi in pesca medium mi sembrerebbe una scelta più comoda (se usate con scarpetta morbida).
    In sintesi, perchè la pala lavori è necessario che la scarpetta non sia rigida altrimenti diminuisce notevolmente la porzione di pala che si piega e crea la reazione. Scarpa morbida e pala medium mi sembra l’accoppiata che, sulla carta, rende meglio. Ma da quello che sento e leggo in giro le conferme ci sono anche nella pratica.”

    Scusami, ma non capisco come fai ad avere queste certezze… 🙄 in ogni caso, io ti ho detto semplicemente quello che ho riscontrato in base alle mie personalissime esperienze pratiche…e le esperienze di altre persone, non è detto che necessariamente debbano andare bene anche per te…ci sono tanti particolari soggettivi che possono fare la differenza… 😉

    #316902
    Look Maker
    Partecipante

    Perchè la fisica segue regole ben precise e quindi i modelli teorici hanno un valore che spesso si riscontra nella pratica. Una pinna non è altro che una leva fatta di materiale più o meno rigido immersa in un liquido.
    Detto questo penso che una simulazione che segue regole precise sia più affidabile di un’opinione basata sull’esperienza, tutta la scienza si basa su questo principio. Semplicemente perchè ogni persona ha sensazioni diverse mentre la fisica è sempre quella.
    Ho parlato di pinne a lungo con un amico docente universitario di fisica e mi ha illuminato su molte cose, come ad esempio sul fatto che il carbonio funziona meglio del tecnopolimero perchè è MENO elastico.
    Sono cose interessanti e nessuna ha la verità  in tasca, ma valutando le variabili e le costanti si ottiene di certo un modello più realistico che basandosi sulle esperienze.
    Non dimentichiamoci che ogni persona ha una pinneggiata differente, alcuni vanno in bicicletta, già  questo basta per non affidarsi alle sensazioni. In un modello noi ci riferiamo ad una pinneggiata da manuale.
    Comunque è interessante parlare di queste cose, però ripeto che è tale se si motivano le cose che si dicono. Un’esperienza personale non è una motivazione ma un racconto. Almeno se parliamo di carbonio e moduli elastici.

    #316903
    Fabio70
    Partecipante

    @Look Maker wrote:

    Perchè la fisica segue regole ben precise e quindi i modelli teorici hanno un valore che spesso si riscontra nella pratica. Una pinna non è altro che una leva fatta di materiale più o meno rigido immersa in un liquido.
    Detto questo penso che una simulazione che segue regole precise sia più affidabile di un’opinione basata sull’esperienza, tutta la scienza si basa su questo principio. Semplicemente perchè ogni persona ha sensazioni diverse mentre la fisica è sempre quella.
    Ho parlato di pinne a lungo con un amico docente universitario di fisica e mi ha illuminato su molte cose, come ad esempio sul fatto che il carbonio funziona meglio del tecnopolimero perchè è MENO elastico.
    Sono cose interessanti e nessuna ha la verità  in tasca, ma valutando le variabili e le costanti si ottiene di certo un modello più realistico che basandosi sulle esperienze.
    Non dimentichiamoci che ogni persona ha una pinneggiata differente, alcuni vanno in bicicletta, già  questo basta per non affidarsi alle sensazioni. In un modello noi ci riferiamo ad una pinneggiata da manuale.
    Comunque è interessante parlare di queste cose, però ripeto che è tale se si motivano le cose che si dicono. Un’esperienza personale non è una motivazione ma un racconto. Almeno se parliamo di carbonio e moduli elastici.

    In pratica hai ripetuto la stessa identica cosa che ti ho detto io…è proprio per questo che, riguardo al modello potenzialmente più adatto a te…io ti ho consigliato fin da subito di PROVARE PERSONALMENTE diversi modelli…e non di affidarti a quello che ti dicono gli altri (soci & co. ed io stesso…) o quello che ti dice la fisica…

    Ciao! 😉

    #316904
    Look Maker
    Partecipante

    Non sono d’accordo. L’approccio non deve essere quello di adattare le pinne alla nostra pinneggiata magari sbagliata. Ma semmai quello di cercare una buona pinneggiata e trovare pinne in grado di esprimere al meglio un buon movimento. Le pinne “adatte” dipendono dal tipo di pesca, dalla profondità  di utilizzo, dal livello di allenamento…e sono tutti parametri che si possono sapere a tavolino senza entrare in acqua. Te lo dimostra il fatto che Tony della GFT consiglia le pinne adatte a te tramite un questionario….esattamente il mio approccio. Lui ovviamente considera che ci sia da parte dell’apneista una pinneggiata da manuale e parte da quel punto per consigliarti il modello da usare.
    La vecchia storia che devi provarle….vale di fronte a due paia di pinne con caratteristiche simili, scegli quelle che preferisci. Di fronte a inne completamente differenti non ha nessun valore perchè quelle con cui ti senti più comodo potrebbero benissimo essere quelle con cui hai meno prestazioni.
    Comunque non credo che arriveremo ad un punto comune, ci divide uno schema mentale che non riusciremo di certo a convergere qui.
    Tu prova pure tutte le auto prima di comprarne una….io prima mi studio Quattroruote e poi provo le 2 o 3 con le caratteristiche che mi servono. E’ la stessa cosa.

    #316905
    Fabio70
    Partecipante

    @Look Maker wrote:

    Non sono d’accordo. L’approccio non deve essere quello di adattare le pinne alla nostra pinneggiata magari sbagliata. Ma semmai quello di cercare una buona pinneggiata e trovare pinne in grado di esprimere al meglio un buon movimento. Le pinne “adatte” dipendono dal tipo di pesca, dalla profondità  di utilizzo, dal livello di allenamento…e sono tutti parametri che si possono sapere a tavolino senza entrare in acqua. Te lo dimostra il fatto che Tony della GFT consiglia le pinne adatte a te tramite un questionario….esattamente il mio approccio. Lui ovviamente considera che ci sia da parte dell’apneista una pinneggiata da manuale e parte da quel punto per consigliarti il modello da usare.
    La vecchia storia che devi provarle….vale di fronte a due paia di pinne con caratteristiche simili, scegli quelle che preferisci. Di fronte a inne completamente differenti non ha nessun valore perchè quelle con cui ti senti più comodo potrebbero benissimo essere quelle con cui hai meno prestazioni.
    Comunque non credo che arriveremo ad un punto comune, ci divide uno schema mentale che non riusciremo di certo a convergere qui.
    Tu prova pure tutte le auto prima di comprarne una….io prima mi studio Quattroruote e poi provo le 2 o 3 con le caratteristiche che mi servono. E’ la stessa cosa.

    Look, che ti devo dire…studiati (sulla carta) i modelli e…buon acquisto!

    #316906
    icaro
    Membro

    A parer mio le scarpette devon avere sempre i longheroni morbidi, con tutte le pale dalla SuperSoft alla Hard… e spiego, secondo me, per quale motivo.

    Il carbonio noi lo flettiamo, e lui reagisce tornando alla sua posizione di partenza.
    Pala hard, spessore elevato, maggior difficoltà  a curvare la pala e maggiore spinta dovuta alla reattività  elevata della pala…. viceversa una pala soft, spessore basso, curviamola pala con pochissimo sforzo, e minor spinta dovuta al maggior tempo necessario affinchè la pala torni in posizione di partenza.

    Se la pala non flette descrivendo una curva da scarpetta a punta, ma flette solo in parte lasciando altre zone “dritte”, non sta lavorando bene e stiamo usando la pala solo in parte. questo succede se una persona troppo esile usa una pala troppo dura (non riesce a spingerla come è capitato a me di recente), oppure se i longheroni della scarpetta son troppo duri rispetto alla pala (ne limitano la flessione creando ostacolo), o infine la pala è progettata male, ovvero in punta è spessa come alla base della scarpetta, e è scontato che quindi più si va verso la punta e più sarà  difficile avere una flessione omogenea.

    Accantoniamo per un momento le scarpette, parliamo di pale, se no usiamo delle pale qualsiasi della durezza che volete, avremo una certa spinta a ogni pinneggiata… spinta dovuta alla pala. Se noi mettiamo una scarpetta con longheroni morbidi, la fatica per pinneggiare sarà  praticamente la stessa e la spinta la stessa.
    Se noi invece mettiamo della scarpetta con longheroni duri, i longheroni ci faranno fare di sicuro più fatica, perchè oltre alla pale dovremo faticare per flettere pure loro, la spinta sarà  la stessa (il longherone dopo la flessione non cerca di tornare alla sua posizione originale in maniera reattiva come il carbonio) o addirittura la spinta sarà  inferiore (la curvatura perfetta della pala sotto sforzo sarà  intralciata dal longherone rigido che tende a ostacolarne la flessione e quindi ne diminuisce la resa).

    Ovviamente questo fenomeno, più la pala è morbida e più sarà  evidente…. più la pala sarà  rigida di suo e più sarà  non evidente, fino quasi a divenire irrilevante.

    Che ne pensate di questi altri punti di vista? 😛

    PS: mentre scrivevo avete messo 3messaggi! siete degli scribbi non degli utenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :mrgreen:

    #316907
    Look Maker
    Partecipante

    @icaro wrote:

    A parer mio le scarpette devon avere sempre i longheroni morbidi, con tutte le pale dalla SuperSoft alla Hard… e spiego, secondo me, per quale motivo.

    Il carbonio noi lo flettiamo, e lui reagisce tornando alla sua posizione di partenza.
    Pala hard, spessore elevato, maggior difficoltà  a curvare la pala e maggiore spinta dovuta alla reattività  elevata della pala…. viceversa una pala soft, spessore basso, curviamola pala con pochissimo sforzo, e minor spinta dovuta al maggior tempo necessario affinchè la pala torni in posizione di partenza.

    Se la pala non flette descrivendo una curva da scarpetta a punta, ma flette solo in parte lasciando altre zone “dritte”, non sta lavorando bene e stiamo usando la pala solo in parte. questo succede se una persona troppo esile usa una pala troppo dura (non riesce a spingerla come è capitato a me di recente), oppure se i longheroni della scarpetta son troppo duri rispetto alla pala (ne limitano la flessione creando ostacolo), o infine la pala è progettata male, ovvero in punta è spessa come alla base della scarpetta, e è scontato che quindi più si va verso la punta e più sarà  difficile avere una flessione omogenea.

    Accantoniamo per un momento le scarpette, parliamo di pale, se no usiamo delle pale qualsiasi della durezza che volete, avremo una certa spinta a ogni pinneggiata… spinta dovuta alla pala. Se noi mettiamo una scarpetta con longheroni morbidi, la fatica per pinneggiare sarà  praticamente la stessa e la spinta la stessa.
    Se noi invece mettiamo della scarpetta con longheroni duri, i longheroni ci faranno fare di sicuro più fatica, perchè oltre alla pale dovremo faticare per flettere pure loro, la spinta sarà  la stessa (il longherone dopo la flessione non cerca di tornare alla sua posizione originale in maniera reattiva come il carbonio) o addirittura la spinta sarà  inferiore (la curvatura perfetta della pala sotto sforzo sarà  intralciata dal longherone rigido che tende a ostacolarne la flessione e quindi ne diminuisce la resa).

    Ovviamente questo fenomeno, più la pala è morbida e più sarà  evidente…. più la pala sarà  rigida di suo e più sarà  non evidente, fino quasi a divenire irrilevante.

    Che ne pensate di questi altri punti di vista? 😛

    PS: mentre scrivevo avete messo 3messaggi! siete degli scribbi non degli utenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :mrgreen:

    Sono assolutamente d’accordo con quello che scrivi. A parte la questione dello spessore in punta..ma non vorrei diventare noioso 🙂

Stai visualizzando 15 post - dal 1 a 15 (di 25 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.