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Dentex70, da dove hai capito che io non ho esperienza degli oleo? Dal fatto che dico e continuo a ripetere che la pressione di precarica va misurata con il manomento e non con le pompate?
O dal fatto che dico e continuerò sempre a ripetere che se non si sa bene dove si mettono le mani con gli oleo si rischia di farsi male?
Qui si va in barba alla sicurezza, e la cosa mi preoccupa e delude molto 😕Melito dopo aver seguito il tuo consiglio è stato costretto ad aprire questo post viewtopic.php?f=74&t=3596
E’ stato strano notare che nonostante fossi stato tu a consigliarlo di toccare la regolazione del grilleto non hai proferito parole nel suo post di “aiuto”. Avresti potuto dargli un consiglio…p.s. come ti ho gia detto nell’altro post elimina la mente da ogni problema, fai un bel respiro e torna a scrivere 😉 😉
Ragazzi. Ragazziiiiiiiii, non è che magari stiamo travalicando un pò la realtà ? giusto per svelenire il clima mi piace ricordare quello che disse un signore che all’ epoca ha praticamente scritto il sapere, parlo di Socrate, il quale si definì il più sapiente fra tutti perchè era lunico a “sapere di non sapere”
Su ragazzuoli, ritorniamo nell’alveo dei sorrisi, va bene tutto, l’humor, le prese per i fondelli ecc. però non prendiamo le cose come se fossero un attacco personale 🙂Max wrote:la pressione di precarica va misurata con il manomento e non con le pompate?
quote]la pressione si può anche misurare con una semplice bilancia pesa persone analogica, si mette sopra un legnetto piatto di 2 cm. di spessore, un vecchio libro in disuso o al limite una vecchia ciabatta, si prende un’asta da 7mm con codolo possibilmente di quelle filettate per pneu50 -60, comunque non molto lunga altrimente flette, si inserisce nel fucile, si capovolge il fucile e si va ad appoggiare l’asta che è nel fucile sul legnetto che è sulla bilancia, si azzera la bilancia dal peso del fucile, a questo punto si afferra saldamente il fusto del fucile e si inizia a spingere sull’asta, quando questa inizia ad entrare nel fucile si vanno a leggere i kg. di peso applicati al fucile per far smuovere l’asta, da tenere presente che nel momento il cui l’asta entra la bilancia segnerà più kg. di spinta in quel momento bisogno continuare a spingere l’asta per almeno un 20-30cm. per rilevare gli effettivi kg., spingere oltre è inutile in quanto i kg. saranno quelli gr. più grammo meno.
Ogni kg. nel canna da 11 corrisponde ad un bar o atm con margine di errore trascurabilissimo, per il canna da 13 il discorso varia, và fatta una semplice operazione e cioè i kg:1.335=atm o bar effettivi.P.s. occhio quando si rilascia il fucile perchè è sempre un’arma in pressione e potrebbe nella migliore delle ipotesi volare in aria, quindi si rilascia con molta lentezza.
@mario wrote:
azz…….. questa la sconoscevo proprio,,,,,,,,,, 😯
Questo è quanto già perfettamente indicato in altro forum:
“Utilizzando una bilancia si può calcolare empiricamente la pressione di precarica di un fucile oleopneumatico.
Si inserisce l’asta nel fucile facendo agganciare il codolo al pistoncino e si spinge sulla bilancia. Non appena il codolo dell’asta inizia ad entrare nella volata (non bisogna proseguire nel caricamento altrimenti il dato risulta falsato) si rileva il dato, k, espresso dalla bilancia. Questo dato andrà diviso per 0,95 se si tratta di un fucile a canna interna da 11 mm o per 1,33 se la canna interna misura 13 mm.Pressione fucile canna interna da 11 mm = k / 0.95
Pressione fucile canna interna da 13 mm = k / 1.33″Ciao,
questo è il secondo messaggio in questo forum, dopo quello nella sezione “Presentazione”
Usando regolarmente quel fucile (anche se mambizzato e completamente elaborato), la prima cosa che mi viene da chiedere è: che tipo di pesca intendi fare con questo fucile?
A mio modestissimo parere, se il fucile viene usato solo e solamente per l’aspetto puro a pesci anche importanti, il non plus ultra è una bella asta da 7, doppia aletta taitiana, (marca: sigal sub mod. evolution, o devoto), 27/28 atm ( mares sconsiglia precariche superiori alle 30 atm in questo fucile), un bel mulinello sotto e una 50ina di metri di buona sagola.
Se invece il fucile, che ha comunque l’ingombro di un 75, è usato per tecnica mista aspetto/agguato, io per la mia esperienza, monterei un’asta da 6,5 (delle sopracitate marche) caricato a 24/25 atm, e un mulinello non troppo ingombrante che non limiti eccessivamente il brandeggio con al max 30/35 mt di sagola.
In tana con questo fucile spero per te che non ci spari…
La difficoltà di caricamento di quest’arma non è la carica, ma la lunghezza che tra asta e fucile, fuori tutto si sfiorano i 2.30 di lunghezza, quindi o si è alti 1.90 e nn si hanno problemi, oppure si deve usare un carichino con prolunga, essendo poi un fucile “moderno” con canna da 11, lo sforzo di caricamento è notevolemente inferiore rispetto ai classici canna 13, che a quelle amt sono quasi impossibili da caricare. Per farvi un esempio, prima di usare il sistema “mamba” il mio stealth 110 era caricato a 33/34 atm, con tutti i rischi del caso, ed era si difficoltoso caricarlo, ma non impossibile, anche in acqua, ci vuole solo la giusta tecnica (per questo consiglio i video di Donati, grande conoscitore dei fucili ad aria)Ciao hynos ben arrivato il consiglio che avedo dato in precedenza ricalca molto il tuo a parte l’asta sigal che non trovo indicata l’acciaio non è ai livelli di devoto magari un giorno apriamo un argomento su quello che si può migliorare dei nostri fucili a seconda delle tecniche
Ciao e grazie del benvenuto.
Le nuove aste Sigalsub Evolution sono nettamente più rigide, almeno un 15/20% in piu rispetto alle vecchie aste.
Ora ne ho in prova 2, da 6.5×125 per il mio stealth 110 mambizzato caricato a 25 atm, e non ho trovato difficoltà di caricamento, mentre con le classiche sigal mi ero abbondantemente lamentato, anche con Simone Gallini perchè non le ritenevo all’altezza delle Devoto come rigidità .
Ti garantisco che ho sempre usato le Devoto, sia per il mio supesten che per lo stealth, ho dovuto ripiegare su una sigalsub modello vecchio perchè la devoto mi si è piegata contro un “pesce scoglio” (maledetto saragone che non ne voleva sapere di spostarsi) e gia al primo caricamento volevo buttarla a mare e raddrizzare la Devoto, si piegava come un serpente… rendendo difficoltoso e pericoloso il caricamento. Ora che ho queste suone Sigal Evolution questo problema non l’ho riscontrato.
Per riconoscerle basta guardare di che colore sono, se sono grigie sono le vecchie, se sono simil dorate sono le nuove.Perfetto le proverò a livello di lavorazione accoppiamento aletta cono mi piacciono molto ma sicuramente era una con il vecchio acciaio, come mai hai abbandonato il canna da 13 a parità di pressione e specialmente se metti il sottovuoto non c’è paragone.
Perchè ritengo il “canna 11” molto più versatile e soprattutto io non essendo “ercolino” molto ma molto più facili da caricare. Un Supersten canna 13 a 25 atm è un mostro, mambizzato è qualcosa di devastante che trova applicazione solo per la cattura ai pesci importanti, dentici, ricciole, leccie, dotti… Per la grandissima parte delle mie pescate lo stealth 110 mi soddisfa pienamente. Ne posseggo due mambizzati, uno con assetto leggero, adatto per l’agguato, 22 atm, asta da 6,5 e mulinello universale in plastica con 30 mt di sagolino, uno invece più “impotante, sempre asta da 6,5 (la 7 non mi piace anche se più performante a fondo corsa) ma più atm, e un mulinello maori dentex pieno con un bell’intecciato dynema da 1,5 mm. Entrami in ogni caso mi possono risolvere la gran parte delle situazioni, anche quello “leggero” ha il suo perchè, ma è un fucile da agguato, dove le principali prede sono saraghi, corvine, ecc…
Se invece la battuta di pesca la imposto a pesci “over the top” allora tiro fuori dalla sacca il Supersten mambizzato e qua la storia cambia.
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