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Questo inverno non sono stato con le mani in mano, però ho lasciato da parte gli interventi sui fucili ad aria per dedicarmi ad una cosa che per troppi anni avevo rinviato: cioè alla manutenzione del mezzo di trasporto . . . ogni volta lo guardavo dicendo -Devo farlo!- . . . poi come sempre pensando seriamente alla mole esagerata di lavoro . . . mi buttavo giù di morale e procrastinavo.
In verità all’inizio si trattava del solo AS 600 che mi ha lasciato a pinne almeno una ventina di volte per la nota questione degli allagamenti del motore . . . Eh! Eh! Ne ha bevuta parecchia di acqua sia dolce che salata il pistone . . . così naufragando tra le onde del web ho dapprima apportato la modifica dello scarico, poi mi sono detto anche – Chissà come è ridotto l’interno! –
Così la cosa mi ha trascinato in un’avventura senza fine, o meglio, quando mi è venuta voglia di aumentare le prestazioni del motore ho detto – Eh no, basta così! –
Poi in garage avevo una vecchia plancetta in schiuma della Decathlon inutilizzata che sognavo di adattare al motorino che nelle giornate di vento si inclinava pericolosamente oppure sbatteva a riva contro gli scogli.
Per non dire delle quattro volte che riemergendo non ho più trovato l’aquascooter (recuperato una volta alla profondità di 14 metri) affondato per il distacco del tubo di aspirazione dell’aria, per cui dovevo andare in giro con boa più motorino.
Questi i motivi per cui mi sono deciso a costruirmi un mezzo che fungesse da plancetta, ma che nel contempo mi portasse lontano;
che fosse in un’unica soluzione, che portasse le cose che mi servono, che tenesse le braccia fuori dall’acqua per offrire meno resistenza nella guida e che non desse più problemi di allagamento né di murga che cola dal tubo di scarico posto in alto come alcuni propongono, o che necessitasse di scomode marmitte silenziate . . . insomma che mi risolvesse un sacco di noie.
Quindi di seguito pubblico le foto di ciò che ne è uscito.
http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/1514_7f2e08d90047c286a21e6254ff066f65.jpgIn queste immagini cominciamo a notare la posizione delle maniglie con il comando dell’acceleratore centrale
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/1514_833816dd4e5e322633d6f846045b5643.jpg<!–m →altri dettagli
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/1514_4e749377f4a5e0017ccd10190ad7b76d.jpg<!–m →Da queste angolazioni si nota il filo (asso tripla forza da 1’17).
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/1514_54fe9d51b82e94c29ae72216dbe8fc39.jpg<!–m →In dettaglio si vede il percorso del cavo che comunque utilizza la levetta in acciaio originale utile durante l’avviamento, e comunque in caso l’altro sistema andasse in avaria.
Si nota altresì il sistema di espulsione dei gas di scarico, il tappo in gomma utile durante lo stazionamento in acqua per impedire qualsiasi eventualità di ristagno di aria salmastra o peggio di acqua all’interno della cavità di scarico della marmitta.
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/1514_721f1a35d5501fbf99a5dfc5609ca02a.jpg<!–m →Qui ancora i due cavi si distinguono meglio.
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/1514_da0678019b0dbbcda2f6530305ed38d1.jpg<!–m →Vista inferiore, ho leggermente allargato l’elica per sfruttare quei pochi giri del motore racimolati senza la resistenza dello scarico.
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/1514_60adb32683cfd5f6ec2cc86c1c50ec9e.jpg<!–m →
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