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- Questo topic ha 306 risposte, 39 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 3 mesi fa da
Nikodemus.
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27 Gennaio 2011 alle 10:40 #210202
tromic
Partecipante@kayne92 wrote:
mi spiego meglio… mentre avvolgo il filo si sposta dall’asse e quindi fa forza storto andando a tirarsi la barra con la leva
Io non capisco. Guarda il video può. Forse sarà di aiuto.
http://www.youtube.com/watch?v=aF1zqAbA1Rc&feature=player_embedded
28 Gennaio 2011 alle 20:56 #210203dentexxx
Partecipante@Tekel wrote:
Ed ecco il martinetto in azione
Buonasera, complimenti ottima manualità bell’attrezzo!!Vorrei sapere cortesemente quanto è lo spessore del cilindro dove avvolge la funicella!!!???Grazie in anticipo
29 Gennaio 2011 alle 10:36 #210204Tekel
Partecipante@dentexxx wrote:
Vorrei sapere cortesemente quanto è lo spessore del cilindro dove avvolge la funicella
Non ha grossa importanza il diametro preciso; penso sia ragionevole restare tra 10 – 14 mm.
Personalmente ho utilizzato un tubo di diametro esterno da 12 mm. e 1,5 mm. di spessore.29 Gennaio 2011 alle 11:56 #210205luca86
Partecipanteio trovo questo attrezzo eccezionale soprattutto perchè riduce di molto gli incidenti causati dal caricamento seppur minimi ma ci sono,io lo vorrei usare sul mio cyrano ma nel fai da te ci capisco ben poco, mi potreste fare una sorta di “lista della spesa” sulle cose da comprare, cosi quando andrò in ferramenta saprò spiegarmi in maniera chiara sulle cose che mi occorrono.grazie a tutti non mi :minigun:
29 Gennaio 2011 alle 22:35 #210206dentexxx
Partecipante@Tekel wrote:
@dentexxx wrote:
Vorrei sapere cortesemente quanto è lo spessore del cilindro dove avvolge la funicella
Non ha grossa importanza il diametro preciso; penso sia ragionevole restare tra 10 – 14 mm.
Personalmente ho utilizzato un tubo di diametro esterno da 12 mm. e 1,5 mm. di spessore.Grazie appena ho un po di tempo comincio il mio poi mostrerò le foto.
30 Gennaio 2011 alle 11:36 #210207DENTEX70
Moderatoresiamo tutti in frenesia mi raccomando le foto, dovremo studiare l’aggancio al fucile , robusto e sicuro ,ma che non dia impaccio, molto bello l’ultimo di Tomislav che funge anche da mirino, però non si può realizzare col fai da tè
30 Gennaio 2011 alle 19:46 #210208teosub63
Partecipantemi sono letto le sei pagine tutte d’un fiato
di pneu ci capisco poco (sono rimasto ai miei di 20 anni fà ) ma devo dire che mi avete lasciato allibito
tanto di cappello per la passione e la voglia di fare!!!!!
😆5 Febbraio 2011 alle 17:06 #210209paolor
Partecipanteciao a tutti mi chiamo paolo e sono di palermo,
riguardo alla modifica alla vite di regolazione della sensibilità del grilletto, volevo aggiungere, che insieme ad un amico, abbiamo ricavato sul dente di aggancio, nella zona dove lavora il perno, un avvallamento sferico, in modo che il perno non impunta.
inoltre come molla, abbiamo usato quella dell’astina variatore dopo averle tagliato due spire, il grilletto è diventato una piuma ! pur avendo mantenuto il perno da 3 mmspero possa essere utile (il fucile è quello della foto) purtroppo non abbiamo fatto foto al dente di aggancio…
paolo
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/1679_7681568223a45f94ea54127ff58f0c9a.jpg<!–m →5 Febbraio 2011 alle 17:44 #210210Tekel
Partecipante@paolor wrote:
abbiamo ricavato sul dente di aggancio, nella zona dove lavora il perno, un avvallamento sferico, in modo che il perno non impunta.
paoloInteressante . . . ma il dente è Cressi o mares – SEAC ?
5 Febbraio 2011 alle 18:04 #210211mario
Partecipanteuna foto avrebbe dato informazioni preziose per noi amanti dell’aria……
5 Febbraio 2011 alle 18:07 #210212paolor
Partecipante@Tekel wrote:
@paolor wrote:
abbiamo ricavato sul dente di aggancio, nella zona dove lavora il perno, un avvallamento sferico, in modo che il perno non impunta.
paoloInteressante . . . ma il dente è Cressi o mares – SEAC ?
il fucile è cosi’ assemblato:
impugnatura e ogiva cressi (calcio bianco, molto datata ma nuova)
canna e serbatoio mares (la canna è stata adattata e super lucidata)
dente di sgancio mares (ha la leva più favorevole rispetto al cressi) è stato fatto un invito sferico dove appoggia il perno da 3mm, in modo tale che il perno non ”gratta” quando si spara, il risultato è stato sorprendente, a mio avviso la dolcezza del grilletto è dovuta maggiormente al tipo di molletta che si usa e a stratagemmi di questo tipo… sicuramente il perno più sottile aiuta … ma non è tutto, inoltre le guarnizioni piccole sono difficili a trovarsi e te le fanno pagare a sangue di Papa !!!piacere di conoscerti Tekel !
paolo5 Febbraio 2011 alle 20:11 #210213Antodep
PartecipanteCiao Tekel, oggi ho provato a costruire un martinetto, diciamo che ho copiato
il tuo 😆 solo che provando a caricare ho visto che bisogna contrapporre una
certa resistenza sul lato dove è montata la manovella, cioè bisogna tenerla spinta
verso l’alto, mi chiedevo se questo è normale o sono io che ho sbagliato qualcosa?
Ti ringrazio x l’eventuale risposta, ciao5 Febbraio 2011 alle 23:43 #210214Tekel
Partecipante@Antodep wrote:
provando a caricare ho visto che bisogna contrapporre una
certa resistenza sul lato dove è montata la manovella, cioè bisogna tenerla spinta
verso l’altoIl principio per bilanciare la trazione, è che questa venga applicata quanto più in linea possibile con il punto traente (nella foto è B ), e quello resistente ( A ).
Poi è chiaro che avendo soltanto due punti di appoggio, la leva è soggetta a basculamento laterale, la forza applicata sarà quindi distribuita tra blocchetto e sagola in linea di continuità .Spero di essere stato chiaro perchè se realizzato male l’oggetto diventa davvero pericoloso . . . ah , poi un’altra cosa che ho imparato a mie spese : MAI CARICARE FINO A META’ L’ASTA PER POI DECIDERE DI RILASCIARLA SENZA AVER COMPLETATO L’AGGANCIO CON IL PISTONE
avete visto che la sagola si deve attorcigliare all’asta per esercitare la trazione aderente ed evitare flessioni dell’asta?
Bene, quando si carica oltre che entrare nella canna, l’asta ruota svolgendo le spire di cordino del martinetto; se noi la rilasciamo accompagnandola anche lentamente, viene a mancare il controllo rettilineo dell’applicazione della forza quindi l’asta si curva con la punta verso il basso e assicuro NON E’ UNA BELLA ESPERIENZA .
In sostanza: quando si decide di caricare si deve andare fino in fondo
<!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/1514_b43fdb2083e621ee50a6efad1dabbae8.jpg<!–m →6 Febbraio 2011 alle 14:47 #210215tromic
Partecipante@Tekel wrote:
@Antodep wrote:
provando a caricare ho visto che bisogna contrapporre una
certa resistenza sul lato dove è montata la manovella, cioè bisogna tenerla spinta
verso l’altoIl principio per bilanciare la trazione, è che questa venga applicata quanto più in linea possibile con il punto traente (nella foto è B ), e quello resistente ( A ).
Poi è chiaro che avendo soltanto due punti di appoggio, la leva è soggetta a basculamento laterale, la forza applicata sarà quindi distribuita tra blocchetto e sagola in linea di continuità .Spero di essere stato chiaro perchè se realizzato male l’oggetto diventa davvero pericoloso . . . ah , poi un’altra cosa che ho imparato a mie spese : MAI CARICARE FINO A META’ L’ASTA PER POI DECIDERE DI RILASCIARLA SENZA AVER COMPLETATO L’AGGANCIO CON IL PISTONE
avete visto che la sagola si deve attorcigliare all’asta per esercitare la trazione aderente ed evitare flessioni dell’asta?
Bene, quando si carica oltre che entrare nella canna, l’asta ruota svolgendo le spire di cordino del martinetto; se noi la rilasciamo accompagnandola anche lentamente, viene a mancare il controllo rettilineo dell’applicazione della forza quindi l’asta si curva con la punta verso il basso e assicuro NON E’ UNA BELLA ESPERIENZA .
In sostanza: quando si decide di caricare si deve andare fino in fondoWith this loader you can load and unload the gun safely.
Con questo loader è possibile caricare e scaricare il fucile in modo sicuro.
6 Febbraio 2011 alle 14:57 #210216Tekel
PartecipanteQuesti fucili ad aria sono veramente come una bella donna che si lascia guardare, desiderare, piena di vezzi e di capricci, ci spendi tanti soldi ma non riesci mai a star tranquillo perchè basta un niente che ti pianta in asso ( già ! . . . Asso! 😆 ).
Allora devi impegnarti, stare al passo con le situazioni, prevenire le rotture . . . eh si, perchè vuoi ottenere sempre di più e non vuoi ammettere a te stesso che in fondo l’arba è come una donna fedele, magari non bellissima, ma ormai il feeling anche se rompe un po’ sul brandeggio è acquisito, arriva rapido e silenzioso al bersaglio senza tante menate; si accontenta di poche attenzioni: ogni tanto un’impiombatura nuova, se proprio occorre un’asta, raramente due gomme ma confesso che in vacanza nella sacca il 120 ad elastici ci finisce sempre . . . non si sa mai!
Ma dicevo che a forza di montare e smontare accade che tutto si logora; e se tu butti pomeriggi interi a realizzare modifiche, sagomature e quant’altro poi quando porti in pressione di collaudo ( 32 ATM.) dopo 20 minuti avverti un leggero spiffero seguito dieci secondi dopo dallo scoppio vicino all’orecchio e dalla camera da letto dove stavi guardando un film comodamente sdraiato con la moglie e mezza faccia unta, il muro, l’armadio, il televisore con tantissime microgocce di sae 10, i bambini terrorizzati, gli insulti della moglie e puzza ( io ho provato a dirle che era profumo 😳 ) di CRC dappertutto, bene dicevo dopo tutto questo, scopri che la filettatura del nocciolino di sparo è completamente andata, allora il pensiero è: ” adesso devo buttare tutta l’impugnatura”! 🙁Poi però mi sono detto anche: ” Eh no! Dopo tutta questa fatica non mollo così! Cosa faccio, compero un’altra impugnatura per uno stupido filetto in plastica spannato che poi succede anche a quella? Non sia mai!
Pubblico così il salvataggio dell’impugnatura per chi abbia voglia di gettare il cuore oltre l’ ostacolo e cimentarsi nell’impresa.
Anticipo che l’ operazione è rischiosa e irreversibile, necessita di manualità fuori dal comune e preparazione maniacale dell’ occorrente.
Si tratta di affogare il perno con guaina nella resina epossidica dopo aver realizzato una guarnizione ottenuta incollando l’ O – ring originale come ho già pubblicato nelle pagine precedenti, con la guaina termorestringente, ma questa volta inglobando anche un segmento di spillo da valvola per il gonfiaggio dei palloni; è di diametro esatto per accogliere il perno da 1,5 mm. , realizzato in ottone cromato e funge da guida del perno in quanto la resina dopo un uso continuo potrebbe consumarsi.
Bisogna però tenere in considerazione alcuni fattori:
1° La plastica dell’ impugnatura non è chimicamente compatibile con la resina epossidica, ho quindi allargato con una punta di trapano la sede dell’ alloggiamento della filettatura originale, ed ho creato dei sottosquadri o zone di ritenzione ( poi date le pressioni in gioco ho anche applicato un primer tenacissimo da verniciature su plastica)
2° Ho realizzato il corpo O-ring – guida perno – guaina e l’ho incollato con colla cianoacrilica nella sede originale della guarnizione ( a questo proposito rilevo che le filettature dei fucili nuovi con il nocciolino originale avvitato a fine corsa, non essendo precise, danno un’ inclinazione al perno talmente storta da farlo lavorare malissimo per non parlare delle frizioni che si hanno sulle pareti del perno ) e subito ho notato un raddrizzamento sensibile rispetto alla precedente condizione.
3° La parte più difficile: la resina epossidica una volta impastata è piuttosto densa, poco scorrevole e difficile da indirizzare verso il punto di colata, ma soprattutto lascia 4 o 5 minuti al massimo di tempo di lavorabilità : meglio dotarsi di uno strumento appuntito per applicarla e magari fare una prova prima di eseguire il lavoro dato che non avremo un’altra possibilità .
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