Nelle mie brevissime escursioni oleo, per lo Stealt 110 mi feci un carichino diverso.
Utilizzai un vecchio codolo a cui feci saldare due “orecchie”, cioè due tondini piegati ad U, ricavati da coppiglie inox.
Il codolo accoglie la punta dell’asta senza sciuparla. Il colore non dipende da ruggine, ma dalla brunitura fatta dal calore della saldatura. <!–m →http://www.pescasubacquea.net/wp-content/uploads/phpbb/6086_95f38b314ab8fa848816af81ead0ac10.jpg<!–m →
Idea niente male.il galleggiante aiuta ad avere anche una presa migliore
Grazie, ma il galleggiante serviva solo perchè il carichino non uscisse dalla cintura.
Con un 110, non so con fucili più lunghi, non c’era bisogno di spingere anche sul codolo: bastava il movimento sul carichino sotto.
Beh, ma allora il carichino Clever lungo della Mares no?
Ero convinto che la possibilità di spingere anche da sopra fosse più necessaria ai fucili medi, vedi quanto poco ne so?
Penso dipenda dalla lunghezza dell’asta, indipendentemente dalla lunghezza del fucile, cioè con un asta corta il carichino arriva a fine corsa ma il pistone non si aggancia… diverso se l’asta è molto più lunga del fucile, allora il carichino non arriva in battuta in testata e il pistone aggancia prima. 😉
Altra superchicca beccata al big fishing e trasformata al nostro caso: avvolgere il finale del cappio in monofilo con filo interdentale prima di infilarlo nello sleeve e pinzarlo, renderà più robusto il collegamento.
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